Ritiro al Gruppo Gioia di Dio1
30 luglio 1979
I. Necessità di tendere alla perfezione. Importanza della preghiera, ma fatta bene.
Come deve essere attenta e devota.
II. Imparare a relazionare. Socialità dell’uomo e del cristiano.
Necessità di vincere l’egoismo e praticare la bontà, particolarmente in casa e con le amiche.
Ritiro al Gruppo I Media
31 luglio 1979
Un’unica meditazione sulla preghiera (attenzione e devozione).
Purezza
È un problema di intelligenza. Vedere bene le cose come Dio sapiente e creatore ha disposto, con serenità, con equilibrio, con saggezza. Non vedere distorto con morbosità e curiosità sciocca.
È un problema della volontà. Educarsi; è un infelice chi si lascia dominare dai propri istinti. È un forte chi sa comandarsi, e non si lascia dominare dall’ambiente, da certe compagnie più o meno occasionali.
È un problema di tutta la personalità umana e cristiana.
È un problema di fede. La coinvolge in pieno.
Senza la purezza non si persevera nella fede.
È un problema della grazia. Facilmente la si perde nell’incalzare delle tentazioni.
È un problema dell’amore, di Dio e dell’uomo.
L’impuro è un egoista. Sviluppando l’impurità vi è una crescita spaventosa dell’egoismo.
È un problema di gioia. La tentazione impura si presenta come piacere e felicità. È una bugia. Lo scontento fa strage.
È necessario allora maturare una fortissima decisione.
Scegliere la purezza come proprio ideale.
Respingere tutto ciò che la possa intaccare.
Tenere vivo sempre l’entusiasmo per il grande e per il bello.
Fare i conti con la propria debolezza. Siamo fragili.
Porsi in difesa contro le nostre passioni, contro i condizionamenti del mondo, contro i cattivi discorsi e le suggestioni perverse.
Ricorrere ai mezzi umani e a quelli soprannaturali, specialmente all’Eucarestia e alla devozione alla Madonna.
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