Quaderno 42 - Appunti sul Battesimo 1985

QUADERNO 42 Anno 1985 Appunti sul Battesimo1

1 Titolato così da don Pietro sulla prima pagina del quaderno. 2

Battesimo

Gn 1,1-2. “Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”. 1. La nuova creazione. Lo Spirito scendendo sulle acque del Giordano3 inaugura in Cristo la nuova creazione, un nuovo mondo liberato dalle potenze del male. Gesù sconfiggerà. “Dio consacrò in Spirito Santo e potenza ed Egli passò beneficando e risanando tutti quelli che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,384).

2. Gesù è il Figlio prediletto nel quale il Padre si è compiaciuto (Mt 3,17). “Tu sei mio figlio” (Sal 25). Gesù è Re del nuovo Israele. Il messianesimo sarà regale e profetico, sarà il Servo di Jahvé: “Ecco il mio servo (Is 42,1). Finiscono i tempi del giudizio (colomba, diluvio) e iniziano quelli della grazia. Lo Spirito scende.

3. Anche per ogni cristiano avverrà questo miracolo dello Spirito. È di

2 All’inizio di questo quaderno don Pietro inserisce il seguente indice, attribuendo a ciascuna argomentazione una lettera di riferimento, che apporrà puntualmente nel margine superiore del foglio all’inizio di ogni trattazione.

Indice 1. Battesimo A 2. La Grazia santificante B 3. L\'organismo soprannaturale C 4. Vita interiore D 5. Unione con Gesù Cristo E 6. Filiazione adottiva F 7. Il Peccato G 8. Abitazione della SS. Trinità H 9. La grazia attuale I 10. Il Corpo Mistico L 11. La Castità M 12. Il Corpo N 13. Ascesi O 14. Abuso della grazia P 15. Merito Q 16. Accidia R 17. La liturgia S 18. La Beata Vergine Maria T 19. L\'amicizia U 20. L\'Amen V 21. L\'Adorazione Z 22. Dominio di sé A-A 23. Povertà A-B

3 Cfr Mt 3,16. 4 Cfr At 10,38. 5 Sal 2,7. necessità assoluta: “In verità, in verità ti dico: se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3,5). “Non c\'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato” (Gv 7,39). Il nuovo Battesimo viene dato nel nome di Gesù e per ricevere il dono dello Spirito (At 2,38-39). Il battezzato viene a far parte dei doni che appartengono a Cristo. Riceve il perdono dei peccati e il dono dello Spirito.

4. Il Battesimo presuppone la fede e la conversione che seguono l\'annuncio: “Dopo che ebbero prestato fede” (At 8,126), “abbracciavano la fede e si facevano battezzare” (At 18,8). Cfr At 16,30. Una donazione a Cristo che trasformi tutta la vita. “Andate, ammaestrate […], battezzate” (Mt 28,18); “Sarà salvo” (Mc 16,16).

5. È sacramento dell\'unione con Cristo, il liberatore, con Lui si può passare il Mar Rosso (1Cor 10,1-6). Unisce alla sua morte. La morte di Cristo include la morte del credente, spiritualmente. Segna una vita nuova in Cristo, una vita nello Spirito. Abbà7. Incorpora alla Chiesa.

6. Il Battesimo è un germe di vita che chiede sviluppo e espansione. Non basta ringraziare come un beneficio ricevuto nel passato, bisogna viverlo come un\'energia con infinite possibilità attuali. Le virtù chiedono movimento ed esercizi poiché per questo sono infuse. Un atteggiamento più intraprendente; la santità è vocazione universale (Lumen Gentium, 40).

7. Il Battesimo ci fa nuove creature, uomini nuovi: “Se qualcuno esiste in Cristo, è nuova creatura; le cose vecchie ecc....” (2Cor 5,17); “Né circoncisione […] ma l’essere nuova creatura” (Gal 6,15). “Li salvò mediante lavacro di rigenerazione e di rinnovazione” (Cfr Tt 3,4-6). Nel giorno del Battesimo è avvenuto in noi un cambiamento radicale, una rinascita interiore, una conversione, una nuova creatura. Ora che lo Spirito di Cristo si è impossessato di noi non possiamo più agire in nostro nome, ma in nome di lui, da figli di Dio. Nuovi pensieri, nuove concezioni, orientamenti nuovi, quelli di Dio (beatitudini). Al modo di essere deve corrispondere il modo di agire. “Purificate il vecchio fermento” (1Cor 5,78); “Sepolti con Cristo” (Rm 6,4). “Eravate tenebra...” (Ef 5,8; 4,23), “Vi rivestiste di Cristo” (Gal 3,27). (Dagnino9, p. 127)

6 Cfr At 8,12. 7 Cfr Rm 8,15. 8 Cfr 1Cor 5,7. 9 Cfr AMATO DAGNINO, La Vita cristiana o il Mistero pasquale del Cristo mistico, Edizioni Paoline, 1968. Volume presente nella biblioteca di don Pietro e a cui attinge per molte delle seguenti trattazioni. 8. Mediante il Battesimo veniamo inseriti nel mistero pasquale ecc... (Sacrosanctum Concilium, 8). Il Battesimo realizza la Redenzione facendoci da peccatori figli di Dio, adoratori del Padre; l\'uomo assume la dimensione del Figlio di Dio. Con l\'Incarnazione il Figlio di Dio si è unito a ogni uomo. Ha lavorato con mani di uomo, ha pensato, ha agito, ha amato con cuore d\'uomo (Gaudium et Spes, 22). Con il Battesimo siamo diventati una sola cosa con Lui, conformati a Lui. Il Battesimo diventa personale, ha dimensioni tipiche per ogni anima, le mansioni, la vocazione, il progetto per diventare quel figlio che il Padre si aspetta, innestato in Cristo e nel suo mistero. Tutti figli e tutti tra loro diversi. Tutta la grazia santificante è grazia filiale sia perché viene da Gesù sia perché scende per farci figli, realizzare cioè l\'essenziale rapporto tra Dio e noi.

9. Vi è una progressione nel realizzare il Battesimo, nel viverlo. Non basta ricordare la data. Ricordarlo spesso e volentieri. Il Battesimo non passa mai; è un Sacramento permanente. In ogni momento io sono battezzato. Il Battesimo è una realtà operante di grazia indefettibile. Il carattere significa proprio questo: la nostra configurazione al Figlio che in Lui ci rende figli del Padre, indefettibilmente e inconfondibilmente. Chi ci guarda, ci riconosce. Neppure per i dannati sarà una realtà passata. Il Battesimo è sacramento presente e operante in noi: a noi lasciare libero campo a questa invasione battesimale nella nostra vita. Vivere con il desiderio che tutto sia così: pensieri, gesti, reazioni, vibrazioni. Tutto denunci che chi opera, sente, vive è un figlio di Dio. La fedeltà, la docilità, l\'amore, la tenerezza e l\'adorazione al Padre. Vivere così la Pasqua. (Rivista di Vita Spirituale, 68 – 1)

10. Il Battesimo segna una nuova nascita che occorre ratificare e sviluppare progressivamente. Viverlo rinnovando la rinunzia al demonio e al male. Dobbiamo essere fieri. Non avere paura. Crescere per la santità. Partecipazione al sacerdozio regale e profetico di Cristo. Diversità di doni. Aspetto comunitario. Comunicabilità nel bene.

11. Cristo ha comandato di battezzare tutti, ossia di immergerli nell\'acqua. Quale è il significato dell\'acqua? Gen 1,1-2. L\'acqua elemento primordiale, originale, materno; e lo Spirito. Ecco già uniti i due fattori essenziali del Battesimo (Gv 3,5). Si fa nell\'acqua perché è una nascita nuova. Diluvio; l\'acqua è vivificante dopo essere stata mortifera, un mondo nuovo dopo la distruzione del peccato. Mar Rosso. Il passaggio attraverso l\'acqua, la salvezza. Si entra nell\'acqua ma per uscirne; è una traversata. 12. Gesù ha attraversato la morte ed ha offerto il segno di Giona10. “Potete bere?” (Mc 10,38). Il cristiano deve essere immerso a figura della morte di Lui (Rm 6,3-5). Il Battesimo è nello stesso tempo morte e vita, morte e resurrezione. Si entra peccatori, se ne esce puri; schiavi e si esce liberi. È tomba e seno materno. Una nuova umanità. È una attraversata che è un combattimento. Si è strappati a Satana e si rinuncia. La Passione non è qualcosa di passivo, è un combattimento eroico, un duello; la Croce è strumento di trionfo e trofeo di vittoria. Il battezzato partecipa della Croce e della vittoria. È unto come un atleta. Per tutta la vita bisognerà combattere fino alla fine (escatologia). La veste candida è segno di vittoria.

10 Cfr Mt 12,40.

La Grazia santificante

Gv 4,10-14. “Se tu conoscessi il dono”11.

1. Mistero di amore: comunicare la sua vita divina fa partecipare la creatura alla vita trinitaria. È il fondamento ontologico di tutta la vita cristiana. La grazia e ciò che produce appartengono a un ordine divino, assoluto, trascendente; tutto il resto è passeggero. La vita soprannaturale iniziatesi nel Battesimo è sottoposta a una legge di normale sviluppo. “Perché l\'abbiano in abbondanza” (Gv 10,10); “Crescere in Cristo […] finché raggiungiamo l\'uomo perfetto” (Cfr Ef 4,13).

2. “Un fiume d\'acqua viva limpida come cristallo, che scaturisce dal trono di Dio e dell\'Agnello” (Ap 22,1). Dal seno della Trinità esce la vita come un fiume e si riversa in Gesù: “Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio non ha la vita” (1Gv 5,1112). Gesù è capo dell\'umanità (“Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa”; Col 1,18), in Lui è la pienezza (“… piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza”; Col 1,19), “nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza” (Col 2,3). “Dalla pienezza sua noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Gv 1,16). “È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza” (Col 2,9-10); “… la grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza” (1Cor 1,4-5). Per opera dello Spirito Santo arriva a tutti i battezzati. “L\'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Perché partecipino alla sua gloria; “perché contemplino la mia gloria” (Gv 17,28). Perché siano in Gesù; “Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita” (1Gv 5,12). La salvezza (cfr 1Tm 2,5). Per ritornare nel seno della Trinità. “Zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14); “La vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,3); “Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1Cor 3,23).

3. I paragoni per farci capire la grazia.

11 Gv 4,10. 12 1Gv 5,11-12. Acqua viva; produce realmente nell\'anima i medesimi effetti: lava, disseta, rinfresca, vivifica, feconda. Unzione interiore; “Ora voi avete l\'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza” (1Gv 2,20), “E quanto a voi, l\'unzione che avete ricevuto da Lui rimane in voi” (1Gv 2,27). Sigillo; ci ha unti, “… è Dio che ha impresso in noi il sigillo e ci diede la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2Cor 1,21), “La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori […] scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente” (2Cor 3,2-3). “Avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo (Ef 1,13). “E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione” (Ef 4,30). Luce; Cristo ci comunica la sua luce. “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12; 12,46); “Ho dato ad essi la gloria che hai comunicato a me” (Gv 17,22); “Dio è luce” (1Gv 1,5). Camminare nella luce come figli (Ef 5,8), essere nella luce, fare le opere della luce ecc...

Effetti: a) È preludio e inizio della vita e visione intuitiva. Seme e inizio della gloria; “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna” (Gv 3,36). b) È la partecipazione della natura divina. Eccede la facoltà di ogni natura creata, essenzialmente soprannaturale, partecipazione alla deità, di ciò che fa sì che Dio sia Dio. c) È mezzo per raggiungere il fine soprannaturale; zampillerà nella vita eterna. Dio è amore. Padre e Figlio e Spirito Santo. Il Padre ha dato il Figlio che ci ha amato fino a morire, lo Spirito Santo santificatore. “Voi siete dei” (Gv 10,34). Il più piccolo atto di carità ci trasporta nel movimento stesso dell\'Amore eterno che al Padre e al Figlio nello Spirito Santo. Il più piccolo atomo di grazia ci eleva infinitamente sopra l\'universo intero.

L\'organismo soprannaturale

1. Abbiamo una vita naturale. La parte sensibile comune anche all\'animale, la parte intellettuale con le sue due facoltà superiori: intelletto e volontà.

2. La grazia ci dà una vita essenzialmente soprannaturale, partecipazione alla vita intima di Dio e ci dispone fin d\'ora a vedere Dio come Egli si vede e si ama. Incomincia a farci vivere della vita intima di Dio, è come un innesto divino ricevuto nell\'essenza stessa dell\'anima per sopraelevarne la vitalità e farle produrre frutti soprannaturali, atti meritori per la vita eterna. Come nel naturale dall\'essenza stessa dell\'anima derivano le nostra facoltà intellettuali e sensitive, così nell\'ordine soprannaturale della grazia derivano nelle nostre facoltà superiori e inferiori le virtù infuse e i doni che costituiscono il nostro organismo soprannaturale che ci è dato nel Battesimo. Virtù teologali, virtù cardinali, doni dello Spirito Santo. (G. L.) Sono le facoltà operative della grazia.

3. Col Battesimo siamo fatti creature nuove: uomini nuovi destinati a una terra nuova, a cieli nuovi. Il Battesimo ci rende giusti, scaccia il peccato e ci dà la vita divina. È una vera autentica creazione nuova, più meravigliosa della prima perché nella prima c\'era il nulla, e il nulla non oppone resistenza all\'amore che chiama; nella redenzione invece in cui siamo «ri-creati» si tratta di piegare mente e cuore liberi. Fatti per vivere novità di vita. Creature nuove, realmente e non in senso metaforico. Gesù ci ha salvati ma non in un modo a noi esteriore, imputandoci i suoi meriti, ricoprendoci della sua santità, ma tramutandoci interiormente, vivificandoci con la sua stessa vita. Siamo solidali con Cristo, formiamo un solo corpo. I suoi misteri sono nostri, come è nostro il peccato di Adamo. Gesù è la vita nostra; le sue parole sono vere e creatrici. Ci ha meritato la grazia una qualità stabile che tutto rinnova in noi, fin nel più intimo di noi stessi, nel nostro stesso principio vitale. La grazia è un nuovo principio di esistenza e di attività soprannaturale che si sviluppa in un vero organismo soprannaturale. È un lievito divino che fermenta la vita e la divinizza. Esternamente nulla è mutato: gli stessi bisogni, le stesse lotte, le stesse esigenze, le stesse fatiche. Ma nei battezzati in grazia tutto ha un’eco divina, un valore soprannaturale. La grazia è la vita di Cristo deposta in me, a me partecipata; mi rende figlio adottivo nel Figlio (Cfr Rm 8,15; Gal 4,5). Per cui la mia preghiera, il mio lavoro, il mio sacrificio, le mie lotte sono svolte e vissute con Cristo in Dio. La grazia mi dà Cristo e tutto ciò che è suo a me partecipabile; e dona me stesso e le cose mie tutte a Cristo. Uno scambio vitale. Poiché la grazia è una vita, è un principio vitale e operativo è dotata di un suo organismo. Mi è data una nuova intelligenza che mi rende partecipe del «pensiero di Dio», della mentalità divina, che mi fa vedere tutte le realtà umane con l\'occhio di Dio. È la Fede. Mi è data una nuova capacità di desiderare: la Speranza. Desidero e spero quello che Dio stesso desidera, spero Dio e la sua gloria e affronto tutto quanto occorre per attuare. Mi è data una volontà nuova: la Carità, per cui voglio e amo secondo il Cuore di Dio, amo Dio e quanti Egli ama. Mi sono date capacità nuove per possedermi santamente e guidarmi soprannaturalmente nel mondo: le virtù morali. Coloro che sono mossi dallo Spirito (Rm 8,14) hanno come dei nuovi istinti soprannaturali che fanno pensare, amare e scegliere istintivamente e con facilità secondo Dio, e rendono pronti e docili all\'azione santificatrice di Dio. (Rivista di Vita Spirituale, 60-1)

Vita interiore

Rm 6,1-11. “Camminiamo in una vita nuova”13.

1. Vita interiore: conversazione intima con se stessi, conversazione con Dio. Il punto centrale: non fare di sé il punto centrale, ricercare Dio in tutte le cose, sostituire l\'egoismo coll\'amore di Dio. Unum necessarium14. Diventare santi; in cielo non vi saranno che dei santi. Vivere profondamente di Dio: “Cercate prima di tutto ecc...” (Mt 615). Vita interiore suppone lo stato di grazia.

2. Bonum gratiae unius maius est quam bonum naturae totius universi (San Tommaso16). La vita della grazia è principio di vita eterna. Dalla quercia valutare la ghianda. “Chi crede in me ha la vita eterna” (Gv 5,24; 6,40. 47. 55). “Ora siamo figli […] allora lo vedremo come Egli è” (1Gv 3,2). Con il Battesimo abbiamo ricevuto il germe, la grazia santificante e con essa la carità infusa. L\'acqua viva (Gv 4,5-26). “Se qualcuno ha sete” (Gv 7,37). È la stessa vita divina che da germe (qui) si schiude nel cielo. Gratia est semen gloriae. Gratia nihil aliud est quam quaedam inchoatio gloriae in nobis17 (San Tommaso).

3. La conversazione dell\'egoista con se stesso induce a farsi il centro di tutto. La conversazione con Dio diventa manifestazione progressiva di Dio all\'anima. Avviene non senza lotta: far sparire l\'uomo vecchio per formare l\'uomo interiore (Rm 7,6). “Quello interiore si rinnova di giorno in giorno” (2Cor 4,14). Qui laetificat juventutem meam18 (Sal 42). Vi siete rivestiti dell\'uomo nuovo (Col 3,10). Fortificati in vista dell\'uomo interiore (Ef 3,16). Vita che tende costantemente alla contemplazione del mistero di Dio e ne fa suo cibo in una unione sempre più intima con Lui. “Rinnovatevi nel vostro spirito ecc...” (Ef 4,23; 5,2). Vita soprannaturale che per mezzo di un vero spirito di abnegazione e di preghiera ci fa tendere alla unione con Dio e ad essa ci conduce. Ci si svincola a poco a poco dall\'egoismo, orgoglio, ecc… lasciando il posto al pensiero abituale di Dio. Conversatio

13 Rm 6,4. 14 “Una sola cosa è necessaria” (Lc 10, 42). 15 Mt 6,33. 16 “Il bene di un solo individuo è grazia maggiore del bene naturale di tutto l’Universo” (SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa Theologiae, Ia-IIa, q. 113, a. 9, ad 2). 17 “La grazia è germe di gloria. Poiché la grazia non è altro che un cominciamento della gloria in noi” (SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa Theologiae, IIa-IIae q. 24, a. 3, ad 2). 18 “Che rallegra la mia giovinezza” (Cfr Sal 43 [42], 4). in caeli est19. (Fil 3,20). Non basta dedicarsi all\'esercizio esteriore dell\'apostolato. Parlare con la preghiera, oratio (domanda, adorazione ecc...). Dio risponde. “Vi insegnerà ogni cosa” (Gv 14,26). L\'uomo diventa sempre più figlio di Dio, riconosce sempre di più che Dio è suo Padre e si fa sempre più fanciullo. Rientrare nel seno di Dio per rinascere nello spirito; nascita che è una lontana similitudine della nascita eterna del Verbo (Nicodemo). Altro (San Francesco di Sales) che al contrario del bimbo si resta sempre più dipendenti nel seno di Dio (Paradiso).

19 “La nostra patria è nei cieli”.

Unione con Gesù Cristo

“Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita” (1Gv 5,11-12).

Dalla sua pienezza. 1. È il Regno di Dio. Le parabole lo spiegano: la sua interiorità, la misteriosità, la spiritualità. Gesù è per l\'unione intima, quanto è più spirituale, intima, nascosta, tanto sprigiona forza straordinaria e miracolosa. Egli è grano di senapa (Lc 13,19), è il tesoro nascosto (Mt 13,44), la perla preziosa20, è il lievito (Lc 13,20-21); nel banchetto nuziale Gesù è lo sposo: Mt 25 (vergini21); Mt 22 (gli invitati che disertano22); Mt 9 (“Possono essere in lutto mentre lo sposo è con loro?”23); Lc 12 (“quando il padrone torna da nozze”24). Gv 3,29 (“Chi possiede la sposa è lo sposo”). Unione così intima che non si può amare Lui se non si amano i fratelli.

2. Gesù è la vita. Come capo, mediatore ci dà la grazia. “Sono venuto perchè abbiano la vita” (Gv 10,10). “Sorgente di acqua viva”25 (Gv 7,38). “Io sono la porta […] troverà pascolo” (Gv 10,9). “Io sono il pane di vita (Gv 6,35). Darà la sua carne per la vita del mondo26. Aderire a Lui totalmente. Uscire da noi e entrare in Gesù che è la vita, l\'unico vero valore. Desiderare, identificarsi, trasformarsi in Lui.

3. Gesù è la santità. Rimanere in Lui, chi rimane porta molto frutto, vite e tralci (Gv 15). Non fare programmi con la nostra testa, la sua parola “e fu […] come miele” (Ez 3,1-3). Camminare nella verità (3Gv 1,4), camminiamo nella luce (1Gv 1,7), fare la verità: cioè con spirito di fede rimanere in Gesù; spirito soprannaturale. Pensiamo e agiamo evangelicamente. Sia Gesù il modello cui si ispirino i pensieri, gli affetti, le parole, le azioni. Non essere del mondo: noi siamo da Dio (1Gv 4,4-7). a) La gioia della verità; godere della verità. b) Coscienti della nostra grandezza; desiderio di comunicare la verità. c) Amare la verità: schiettezza, semplicità, trasparenza.

20 Cfr Mt 13,45. 21 Cfr Mt 25,1-13. 22 Cfr Mt 22,1-14. 23 Mt 9,15. 24 Cfr Lc 12,36. 25 Cfr Gv 7,38. 26 Cfr Gv 6,51. Consacrati nella verità.

4. Gesù è l\'amore. Nessuno ci ha amati e ci ama come lui.

5. Le conseguenze per il nostro amore. Imitazione dell\'amore di Paolo a Gesù. a) Gesù Cristo persona vivente, concreta, vicina che conquista e che rapisce. “Quello che poteva essere un guadagno l\'ho considerato una perdita a motivo di Cristo” (Fil 3,7). Vivo davanti agli occhi: “… proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocefisso” (Gal 3,1). b) Accogliere Gesù in tutto il suo mistero (1Cor 1,23: “Noi predichiamo Cristo Crocefisso”; cfr idem 2,1-16; 3,18-20). Non avere vergogna della stoltezza del Vangelo (Rm 1,10). c) Grande confidenza. In lui tutto è possibile (Fil 4,13). d) Il suo amore è quello che ci deve spingere (2Cor 5,14). Per lui con entusiasmo affrontare ogni cosa (2Cor 11,22-23), tutto il resto è spazzatura (Fil 3,8-13). Nessuna cosa ci può separare dal suo amore (Rm 8,35-39). e) Desiderio fortissimo di imitarlo e di fare comunione con Lui. “Sono stato crocefisso con Cristo e non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore Nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocefisso, come io per il mondo” (Gal 6,14). f) Ansia che sia amato da tutti. Sia anàtema (1Cor 16,22). Bisogna avere il senso di Cristo: ora noi abbiamo il pensiero di Cristo (1Cor 2,16), e diffondere il suo profumo, diffonde per mezzo nostro il profumo di Cristo (2Cor 2,14). g) Vivere in Cristo: “Poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27); imparare Cristo (Ef 4,20); vivere per Cristo (Rm 6,11); avere i suoi sentimenti (Fil 2,5); agire nel suo nome (Col 3,17). Il Battesimo che ci concede d\'esser Cristo, ci impone di agire da Cristo. La nostra vita è inseparabile dalla sua. Le membra non possiedono la vita se non unite alla loro testa. Cristo è l\'anima della nostra anima, il principio di ogni attività soprannaturale. Il Battesimo ci comunica lo sguardo stesso di Cristo sul mondo e su Dio. Il cristiano organizza la sua vita alla luce del Calvario, la sua sofferenza una partecipazione alla Passione, una conformazione. La pietà trova nell\'anima sacerdotale di Cristo l\'espressione della sua preghiera e del suo culto filiale. Ci fa entrare nel movimento di perpetua oblazione del Cristo-Sacerdote. Partecipiamo alla sua fortezza: “Camminate nel Signore Gesù Cristo, come l\'avete ricevuto, ben radicati e fondati su di lui, saldi nella fede” (Col 2,6).

Filiazione adottiva

Ef 1,4-5; avendoci predestinati all\'adozione.

1. La novità meravigliosa effetto del Battesimo per partecipazione al mistero pasquale è il rapporto trinitario che si stabilisce tra il battezzato e Dio. Si diventa figli del Padre in Cristo Gesù per l\'azione dello Spirito Santo. Questa condizione ontologica è dovuta all\'iniziativa salvifica del Padre. Raggiunge l\'essere stesso dell\'uomo, lo trasforma, lo rende figlio con il dono dello Spirito Santo (Ef 1,13-14). Gesù è il Mediatore; è il Figlio nella cui comunione si realizza ogni nostro rapporto con il Padre. Adozione avviene per una partecipazione alla filiazione naturale di Gesù; è il primogenito alla cui immagine sono conformati nel Battesimo (Rm 8,21).

2. È la grande novella. Per il Battesimo si nasce realmente da Dio dunque si diventa figli di Dio. “Ma da Dio sono nati”27. “Quando poi venne la pienezza dei tempi, Dio inviò suo Figlio […] perché noi ricevessimo l\'adozione a figli” (Gal 4,4). È l\'effetto della redenzione. “Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo in realtà” (1Gv 3,1). È ancora il punto di partenza. “Che voi siete figli è chiaro dal fatto che ha inviato lo Spirito del Figlio suo” (Gal 4,628; Rm 8,15).

3. Renderci coscienti di questa profonda realtà. Non è una espressione vuota, retorica, ma realtà ontologica. Dignità regale cui deve corrispondere comportamento coerente. Eleganza, nobiltà. Per tutti stima anche di un bambino. Avere un\'idea adeguata, i veri valori della vita. Formarsi le convinzioni profonde, le idee-forza. Entrare nel regno della vera libertà. (Dagnino, 174)

4. La conformazione al Primogenito è detta anche rivestire Cristo (Gal 3,26- 27), cioè si diventa partecipi del suo modo di essere e così si diventa figli in Cristo Gesù. Cioè c\'è comunione di vita per la quale si vive per Dio in Cristo (Rm 6,11), ci si sente oggetto dell\'amore del Padre in Cristo Gesù (Rm 8,39; Ef 2,7), si sentono sicuri da ogni condanna, liberati dal peccato e dalla morte (Rm 8,1), il dono di Dio si estenderà fino alla vita eterna. Il cristiano è in Cristo, perchè Cristo è in lui: “Io vivo ma non più io ...” (Gal 2,20). Spirito filiale: “Abba” (Rom 8,15).

5. Si è già figli di Dio nel Battesimo, ma si deve sempre più vivere da figli di

27 Cfr Gv 1,13. 28 Cfr Gal 4,6. Dio lasciandosi condurre dallo Spirito (Rm 8,14-15). Si è rivestito Cristo nel Battesimo, ma lo si deve rivestire ancora e sempre più (Rm 3,14). Si partecipa già al mistero pasquale che è morire e risorgere con Cristo, ma si deve ancora con lo Spirito dar la morte alle azioni del corpo e camminare in novità di vita (Rm 6,4). Si è già orientati verso il Padre, ma si deve progredire sempre camminando in modo da piacere a Dio (1Ts 4,1; Col 1,10; Rm 12,1-2). Il Battesimo rigenera, rinnova, fa diventare una nuova creatura, ma bisogna sempre e continuamente deporre il vecchio uomo che si corrompe, rinnovarsi nell\'intimo della mente, rivestire l\'uomo nuovo (Ef 4,22; Col 3,9-10). (Rivista Vita Spirituale, 67-3)

Il Peccato

Gl 1,10-20.

1. Devastazione del peccato, raffigurata nella più squallida rovina delle campagne belle e feconde.

2. Dio è l\'infinita bellezza nell\'armonia delle sue perfezioni; è, creando, l\'autore di ogni bellezza. “Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce il loro Autore” (Sap 13,1-5). “Vide che era buono (bello)” (Gen 1). Armonia, ordine, bellezza. Ha impresso l\'immagine della sua bellezza. Tutti gli uomini sono invitati a lodarlo per le meraviglie che ha profuso nel creato. “I cieli narrano” (Sal 1829). “Magnificate il suo nome; proclamate le sue lodi con i vostri canti e le vostre cetre; così direte nella vostra lode: quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore” (Sir 39,15-16; cfr Sir 43,1-2; 9-12).

3. Bellezza di Dio che si manifesta nel mistero della grazia. L\'anima specchio di Dio. “Non vi è nulla che possa paragonarsi con la bellezza di un\'anima in grazia. Il nostro intelletto per acuto che sia non arriverà mai a comprenderla, come non potrà comprendere Dio” (Santa Teresa30). Dio è per così dire innamorato di un\'anima in grazia perché vede riflesso in Lei un raggio della sua bellezza (“nostra immagine e somiglianza”31). “Si dimentica forse una donna del suo bambino, [...] ti ho disegnato sulle palme delle mie mani” (Is 49,15-24). La gioia che prova lo sposo per la sposa la proverà per te il tuo Dio (Is 62,532). L\'anima è la vigna di Dio che Egli ama con amore geloso e con grande furore (Zc 1,1433; cfr Is 27,2; Os 14,5). Dio amando l\'anima le infonde la sua vita rendendola bella e preziosa. Di questa trasformazione la Scrittura dice: “Al posto del bronzo farò mettere l\'oro ecc…” (Is 60,17-22). L\'anima diventa carica di meriti “come un terebinto, come quercia” (Is 6,1334), come un ulivo fecondo, bello (Ger 11,16), come “vite rigogliosa” (Os 10,1), come “vigna scelta” (Ger 2,21), “come pianta lungo il corso d\'acqua” (Sal 1,3), come rosa (Sir 39,13), come arcobaleno (Sir 50,6-10). L\'anima esce in un inno di gioia incontenibile. Laetare (Is 61).

29 Sal 19 [18], 2. 30 SANTA TERESA D’AVILA, Castello interiore, I, 1. 1. 31 Gen 1,26. 32 Cfr Is 62,5. 33 Cfr Zc 1,14. 34 Cfr Is 6,13. (Dagnino, p. 258 sq)

4. Inserimento nel mistero pasquale. Il fondamento è qui operato dal Battesimo. Non dobbiamo vivere nel peccato, perché siamo già morti al peccato. Eravamo entrati con Adamo (Rm 5,12-21). La morte è avvenuta nel Battesimo che ci ha introdotto nel mondo della vita (Rm 6,2-3). Il Battesimo avviene in Gesù Cristo, cioè ci unisce a Cristo, ci inserisce, fa entrare in comunione con lui, fa partecipare alla sua vita stessa, fa diventare come un solo essere con lui. Essere battezzati nella morte di Cristo significa partecipare all\'efficacia salvifica, redentrice della morte di Cristo, ottenendone la remissione dei peccati, la giustificazione, la riconciliazione con Dio (cfr Ef 1,7; Rm 3,23; Rm 5,9- 11). Partecipare nel Battesimo alla morte di Cristo; si muore al peccato, si rivive in sé il fatto della morte di Cristo, si passa per la morte attraverso cui è passato Cristo. Prendere coscienza di questo stato di morte: “… così voi consideratevi come morti al peccato e viventi per Dio in Gesù Cristo” (Rm 6,11). È ancora partecipazione alla Risurrezione: siete stati sepolti nel battesimo (morte completa), risorgeste pure con lui (Col 2,1235). Dall\'uomo vecchio al nuovo. Il peccatore è immerso, lavato nel sangue di Cristo. Tutta la redenzione si versa nell\'anima. Omni baptizato communicatur Passio Christi ad remedium, ac si ipse passus et mortuus esset […]. Poena passionis Christi communicatur baptizato, inquantum fit membrum Christi ac si ipse poenam illam sustinuisset36 (San Tommaso). “Non c\'è più condanna per quelli che sono nel Cristo” (Rom 8,1).

35 Cfr Col 2,12. 36 “Ad ogni battezzato viene comunicata in rimedio la Passione di Cristo come se egli stesso avesse sofferto e fosse morto […]. Al battezzato viene attribuita la pena della Passione di Cristo, essendo egli divenuto suo membro: per cui quella pena gli vale come se egli stesso l’avesse subita” (SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa Theologiae, IIIa, 69.2).

Abitazione della Santissima Trinità

1. Santificarsi e crescere in unione con Dio vuol dire unirsi con il Dio inabitante. “Chi potrà esprimere ciò che lo Spirito Santo fa intendere alle anime in cui dimora?” (Giovanni della Croce37). “Verremo da lui” (Gv 14,23). La Trinità; e non per essere inoperosa.

2. Abita in noi per darci l\'amore: “La carità di Dio ecc...” (Rm 5,5). Abita in noi per conservarci la fede: “Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi” (2Tim 1,14). Abita in noi perché sia tempio: “… il vostro corpo è tempio” (1Cor 6,19). Abita in noi perché sia un tempio santo: il tempio di Dio, quali siete voi, è santo (1Cor 3,17). Abita in noi perché lo manifestiamo e lo glorifichiamo: “Glorificate Dio nel vostro corpo” (1Cor 6,20). Abita in noi per essere principio della nostra attività soprannaturale: Quanti sono mossi dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio (Rm 8,14); “Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito” (Gal 5,25). Abita in noi per essere principio di gloria: “Vivificherà anche i vostri corpi mortali per lo Spirito suo che abita in voi” (Rm 8,11).

3. Tutte le anime devono arrivare a una stretta unione con la Santissima Trinità. Ogni anima tempio vivente, vita vissuta con le Tre Persone. Il Regno di Dio è dentro di noi. Dio colma le anime fedeli di tanti doni, particolarmente di gioia. “Non essere un\'anima banale” (Beata Elisabetta della Trinità). “O mio Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticare interamente me stessa per stabilirmi in voi immobile e pacifica”38.

4. Per arrivarci: silenzio, distacco, raccoglimento. La necessaria purificazione: lo monda perché porti più frutti (Gv 15,2). Per riempirsi d\'amore. Dimenticare le creature. Trattare bene gli Ospiti. Curare anche il corpo e le sue proprietà. Il peccato impuro e il nudismo specie nelle donne che per missione di Dio devono essere le immacolate e sante, le trascendenti e le spirituali (cfr 1Pt 3,1-7; 1Tm 2,9-10), sono una profanazione al tempio santo di Dio che siamo noi (1Cor 3,17). Nessuna creatura più di esse dovrebbe portare e glorificare Dio nel suo corpo (1Cor 6,20).

37 SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico Spirituale, Proemio, 1. 38 BEATA ELISABETTA DELLA TRINITÀ, Elevazione alla Santissima Trinità. Tenere compagnia ai nostri Tre: chiusura dei sensi esterni, circondarli di premure, offrire doni. (Dagnino, 192 sq) L\'Ospite ci dice: “Figlio, dammi il tuo cuore” (Pr 23,26). “Ecco, sto alla porta e busso” (Ap 3,20). a) Pensare spesso a Lui, dicendo a noi stessi: Dio vive in me. b) Consacrare ai Tre la nostra giornata, anzi ogni ora dicendo: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. c) Ricordarsi che l\'Ospite interiore è per noi fonte di luce, di consolazione, di forza. d) Pregarlo: Prega tuo Padre che è presente nel segreto (Mt 6,6). e) Adorare: Magnificat. f) Credere in Lui, fidarsi di Lui. g) Amarlo di un amore sempre più puro, generoso, forte. h) Imitarlo: “Siate perfetti”39, Unum sint40. (G. L. 126)

39 Mt 5,48. 40 “Siano una sola cosa” (Gv 17,22).

La Grazia attuale

Gv 15,5: “Senza di me non potete far nulla”.

1. Necessità. Dio odia la superbia e ama l\'umiltà, la preghiera, la fiducia in lui. Dall\'Antico Testamento: Gdt 9,11-27; 13,11-17. Ez 29,3-8; Is 10,13-16; Dn 4,25-35; 5,17-23. Ger 17,5-10. Dal Nuovo Testamento. Il Magnificat41; 1Cor 4,7: “… che hai tu che non abbia ricevuto?”; 2Cor 3,4-5: Sufficentia nostra ex Deo42. Lo Spirito Santo è l\'autore principale dei nostri atti, anche un buon pensiero, un desiderio. 1Cor 12,3; Fil 1,6; Ef 2,10; Rm 3,24-27. L\'uomo tanto più fa e capisce quanto più confessa di non fare o capire. Abbandono a Dio, alla sua azione, distacco da sé nell\'umiltà. Preghiera incessante. Dio è tutto. Se l\'anima si distaccherà così diventerà forte e attivata della stessa fortezza di Dio. Umiltà: “Tutto posso in Colui che mi rafforza” (Fil 4,1343). (2Cor 12,9-10). Necessaria per peccatori per evitare nuovi peccati e per convertirsi. Tutta l\'iniziativa è del Padre; l\'uomo non può vantarsi di nulla; non è capace della minima azione. Per l\'apostolato: preghiera e sacrificio. Tutto il lavoro esteriore non può da solo suscitare direttamente il minimo desiderio di conversione. È necessaria per evitare tutti i peccati sia mortali che veniali. Senza l\'aiuto speciale di Dio neanche il giusto può evitare per lungo tempo ogni peccato grave, tanto meno perseverare fino alla morte. Tanto potenti e frequenti le tentazioni. Ricorrere alla preghiera.

41 Cfr Lc 1,46-55. 42 “La nostra capacità viene da Dio” (2Cor 3,5). 43 Cfr Fil 4,13.

Il Corpo Mistico

1. L\'unione che esiste tra Cristo e i cristiani è vera e reale, di carattere misterioso; è una unione mistica ben più che la semplice unione morale e affettiva. Scaturisce dalla comunicazione di un elemento soprannaturale che agisce come principio interno di coesione e solidarietà. Il Corpo Mistico è composto essenzialmente di due elementi: uno visibile, i membri di una società; l\'altro invisibile, principio, forma e causa dell\'unione interiore: lo Spirito Santo. Quindi: Il Corpo Mistico è un organismo visibile costituito da Cristo e da quanti vivono incorporati in lui attraverso la Chiesa, governata da Cristo. Un organismo che nella sua costituzione, nei suoi organi, nei suoi membri riceve unità e vita da un principio invisibile infuso da Cristo e che è il suo stesso Spirito. È la Chiesa cattolica romana.

2. Dalle Scritture: Mt 25,34 (giudizio44). San Paolo: 1Cor 12,12-21; Ef 2,14-19; Gal 3,27-28. Il Verbo si fa carne45. Si incorpora un popolo d’acquisto: i cristiani ai quali partecipa la grazia e i doni soprannaturali.

3. Conseguenze: a) L\'identità con Cristo deve indurre tutti e ciascuno a non rompere con il peccato i vincoli. La partecipazione in un unico Spirito invita ciascun membro a lasciarsi possedere sempre più profondamente da questa vita divina, radice di santità. b) Prendere coscienza dello Spirito anima del Corpo Mistico che rende ogni membro tempio vivente. c) Sentimenti di carità verso i fratelli membra di Cristo, rispetto, aiuto, apostolato. Fraternità spirituale. Siamo figli del Padre. Vincere l\'egoismo. Solidarietà, armonia. L\'amore nella Chiesa nasce da un\'unica sorgente. d) Per la inserzione in Cristo il cristiano è una nuova creatura, un essere nuovo per il Battesimo. Essendo creati in Cristo, siamo Cristo per compiere nuove opere (Ef 2,10). Vita operante. Senso della Chiesa, pratica virtù evangeliche. Avvenimento vissuto, sperimentato. Coscienza del rinnovamento operato dal Battesimo. Devozione particolare all\'Eucarestia, sacramento dell\'unità; partecipi dello stesso banchetto (vocazione).

44 Cfr Mt 25,31-46. 45 Cfr Gv 1,14. 4. Cessare di contemplare il Cristo solo, ma unito alle sue membra. Mai dissociare il Cristo totale. Il meraviglioso dono di aver Cristo per capo. Quando prega, preghiamo con Lui. Prega con noi e in noi. Solidarietà che ci congiunge a tutti i membri passati e presenti. Ogni cristiano è con il mondo intero, è unito a tutti i membri. La nostra vocazione. Tutti i beni spirituali della Chiesa appartengono a ciascun battezzato. Tutti i meriti di Cristo, della Vergine e dei Santi diventano il tesoro comune. “Non ci darà tutto con Lui?” (cfr Rm 8,32). Il Battesimo ci fa figli e membri. La pienezza dello Spirito è nella testa, la partecipazione nelle membra. Un solo Dio, una sola Chiesa, un solo Cristo, una sola vita, quella della Santissima Trinità che si riversa nel Cristo totale. (Philipon, pag. 39)

5. Comunione dei Santi. Stabilisce una solidarietà soprannaturale di tutti i giusti in Gesù Cristo. (Lumen Gentium, 7). È una comunicazione interna soprannaturale che unisce tutti i fedeli della Chiesa militante, purgante e trionfante come membri di uno stesso Corpo Mistico il cui Capo è Gesù; comunicazione mutua di beni spirituali fra tutti i membri. Tutto procede da Cristo fonte e capo, ogni grazia e la vita del popolo di Dio. Partecipazione ai meriti, alle soddisfazioni, alle opere buone degli altri. Il frutto dei Sacramenti appartiene a tutti i fedeli, perchè i sacramenti oltre che essere mezzi di santificazione personale sono le arterie misteriose che uniscono i cristiani a Cristo. Specialmente il Battesimo e l\'Eucarestia. Le opere buone e meritorie di ciascuno possono trasformarsi in benefici per gli altri fedeli sempre che per mezzo della grazia essi siano incorporati e vivano la vita della Chiesa. Anche i carismi hanno carattere sociale a beneficio della Chiesa. La comunione di vita non solo ci rende partecipi della vita divina ma anche solidali con gli altri, e ognuno compie una propria missione specifica. Partecipiamo alla mediazione di Cristo per gli altri. Sentirci uniti a Cristo e vivificati dal suo Spirito. Vita cristocentrica. Uniti con i santi. È il fondamento della preghiera. Padre nostro. Nella Chiesa non vi può essere l\'orazione isolata; orazione di fraternità. Profonda sollecitudine perché i nostri beni spirituali possano essere di vantaggio ad altri. Fortificare la fede e dilatare la speranza. Uniti ai santi del cielo, confidati alla loro protezione. (Voc.)

La Castità

Gen 2. 3; Ef 5,31; 1Ts 4,3-5.

1. La castità è un dominio che l\'uomo esercita su se stesso per sottomettere i sensi allo spirito. L\'intesa del Creatore per la distinzione dei sessi. La finalità del piacere. Dopo il peccato rompe l\'armonia tra spirito e concupiscenza. La sessualità dono di Dio deve essere usata secondo le finalità per cui è concessa, in modo ragionevole nel dominio dell\'anima sul corpo. Regolare la ricerca del piacere secondo le esigenze della propria condizione. La castità non va intesa principalmente come rinuncia, ma come mezzo di rafforzamento della personalità. Non si limita a contenere gli impulsi, ma si radica interiormente e si esprime nel rispetto dei valori umani anche corporali, nel predominio della volontà, nel proposito di restare fedeli al piano creativo di Dio e alla propria dignità personale. È autodisciplina che favorisce la maturità morale sia come individuo che nei rapporti di responsabilità sociale. Dominando l\'istinto del sesso che è tra i più violenti e inquadrandolo in una prospettiva di bellezza e di virtù, abitua al senso del dovere l\'inclinazione al piacere. Lo prepara a vivere e a soffrire per gli altri (famiglia). Fa crescere la carità e la libertà interiore (Sir 18,30-32). La parola castità (enkrateia) indica lo sforzo per avere potere su se stesso; casto è chi è padrone di sé.

2. Nell\'Antico Testamento: Sesto Comandamento. Dovere per i coniugi di amarsi e di essere fedeli. Proibito il desiderio (Nono Comandamento). Esempi: Giuseppe46; Tobia e Sara47; Giuditta48; Susanna49.

3. Gesù fu perfettamente casto e vergine. Non dovette farsi violenza per essere padrone di sé. Egli visse continuamente disponibile alla volontà del Padre e la missione tra gli uomini. (Mt 12,46-50; Lc 2,49; Gv 2,4). Nel suo insegnamento condanna anche il semplice desideri (Mt 550); è il cuore che deve essere santo (Mc 7,20-23), e bisogna essere decisi: “Se la tua mano...” (Mt 5,29-30).

46 Cfr Gen 39,7-20. 47 Cfr Tb 7. 8. 48 Cfr Gdt 10. 49 Cfr Dn 13. 50 Cfr Mt 5,27. 4. Motivi. Come virtù naturale: l\'ordine e il bene sociale, la dignità, i vantaggi e i danni. Come virtù cristiana: seguire Gesù, amore di Dio, desiderio di piacergli (due comandamenti), disposizione per l\'incontro con Dio. “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall\'impudicizia ecc...” (1Ts 4,3-5). Gal 5,16 sq.; 1Cor 6,13. La dignità del corpo umano; è implicata tutta la personalità umana soprattutto l\'anima in grazia. Il corpo appartiene a Dio che lo ha creato non per l\'impudicizia ma perché serva il suo Signore (v. 13), è destinato alla risurrezione e alla gloria del cielo, non va avvilito con l\'impurità (v. 14); il corpo del cristiano è membro di Cristo che nel Battesimo santifica non solo l\'anima, ma tutto l\'uomo; abbandonarlo all\'impurità è un orribile sacrilegio (v. 15); il corpo del battezzato è tempio dello Spirito, non si appartiene più.

5. È una virtù ardua. Non si conserva senza un\'idonea educazione e una strenua difesa. Conoscenza del suo valore e contenuto ascetico; pericoli e difficoltà; inquadrata nell\'insieme dell\'ideale, adesione al piano di Dio. Mezzi naturali e soprannaturali. Fuga dalle occasioni pericolose.

6. Il culto del pudore cristiano. Il pudore prima e dopo il peccato. Prima non aveva bisogno di difendere il proprio corpo dato che non si sentiva portato ad abusarne. Dopo “si apriranno i vostri occhi”51, imbarazzante necessità per salvaguardare il proprio onore nascondere la ribellione anche involontaria dei sensi. Il pudore difende il valore personale dell\'amore, premunisce da un rapporto indiscriminato con lo sfogo brutale di ogni basso istinto. La nudità nella Bibbia è vista come ignominia e segno di miseria e di lutto. Nel Nuovo Testamento è custode della castità e verginità, considerate come disponibilità a Cristo. Cfr 1Cor 12,23 (Schede).

7. Vigilanza e mortificazione dei sensi interni e esterni. Ma non bastano le risorse umane, ci vogliono i mezzi soprannaturali: sacramenti, preghiera, Madonna.

51 Cfr Gen 3,5.

Il Corpo

Sal 138,13-16. “Sei tu che hai creato le mie viscere ecc...”.

1. Da Dio viene il corpo, come il soffio vitale (Gen 1. 2). Non sono due elementi che si possono dissociare. Sono due componenti essenziali dell\'unità personale. Fanno dell\'uomo una persona viva, un\'immagine di Dio (Gen 2; Gen 9,6: “… perché a immagine di Dio Egli ha fatto l\'uomo” [non si può spargere sangue]; 1Cor 11,7: “L\'uomo è immagine e gloria di Dio”; Sap 2,23: “Sì, Dio ha creato l\'uomo per l\'immortalità, lo fece a immagine della propria natura”). Il corpo è una grande opera di artista che è Dio. “Le tue mani mi hanno plasmato” (Gb 10,8). “Non so come siete apparsi ecc...” (2Mac 7,22-23). L\'espressione «l\'uomo è carne» non ha una connotazione pessimistica. L\'uomo si realizza e si esprime come inseparabilmente unito e solidale con la sua realtà corporea. «Ogni carne» per dire «ogni uomo» (Is 40,5-7; Gl 3,1; Mc 13,20; Gv 17,2).

2. Il fatto fondamentale che dà un senso cristiano al corpo è l\'Incarnazione del Verbo. Egli si rende presente e opera nel mondo per la salvezza mediante il suo corpo. La compie con l\'offerta di se stesso in una visibile donazione. Nel Corpo di Gesù sofferente, morto e risorto gli uomini vengono riconciliati con Dio e destinati alla risurrezione. La sua corporeità lo rende vicino. La sua offerta, il sacrificio compiuto nel suo corpo mortale, è gradita a Dio e salutare per gli uomini, e si esprime e si manifesta nella sua risurrezione. Come pegno Cristo istituisce l\'Eucarestia, il sacramento del suo corpo, presenza della sua persona nel mistero della passione e risurrezione.

3. Il corpo ci lega non solo con la creazione ma anche al peccato e alla morte che dominano il mondo. Certo, non è il corpo a far cattivi, è il cuore dal quale escono i buoni e cattivi desideri (Mc 7,20-23). Ma le conseguenze del peccato si fanno visibili soprattutto nel corpo, con il dolore e la morte. Rm 1,24: “… sì da disonorare […] i loro corpi”. Il corpo perciò è corruttibile (Sal 89,3-652), è corpo di morte (Rm 8,11), corpo di miseria, di umiliazione e di debolezza, corpo psichico (1Cor 2,14; 3,1-3; Rm 7,14; Fil 3,21). La carne non è per se stessa perversa ma essenzialmente debole e facilmente si lascerà ingannare. Si è prodotta nell\'uomo una profonda rottura, un\'antitesi carne-spirito; 1Pt 2,11: “… ad astenervi dai desideri della carne”; Gal 5,16: “Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne”; Rm 7,18 sq.: “Io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene ecc...”. Rm 6,6-12; Rm 8,10; Col 2,11; 3,5; Fil 5,21.

4. Il mistero pasquale illumina il senso del corpo. Coscienti del dualismo tra spirito e carne, della ribellione e della debolezza della carne, “corpo di peccato” (Rm 6,6), della concupiscenza, comprendiamo il bisogno dell\'ascesi, di operare in noi la passione e la morte di Cristo come uno stato permanente perché risplenda la vita (2Cor 4,10). Cristo ha salvato tutto l\'uomo quindi anche il corpo. Perciò il corpo appartiene al Signore (1Cor 6,13), è membro di Cristo (idem), tempio dello Spirito Santo (1Cor 6,19) ed è destinato a risorgere nella gloria; di qui l\'obbligo di glorificare Dio nel proprio corpo. Il corpo del cristiano per essere conforme al corpo di Cristo deve passare attraverso la passione e la morte, così sarà capace di portare la vita di Cristo ed essere assimilato alla sua gloria. L\'ascesi è una esigenza fondamentale. Occorre una costante purificazione dei sensi per mettere sotto il dominio dello spirito e per informare con la carità tutte le forze del proprio corpo. Le mortificazioni che intendono castigare il corpo devono essere un atto di amore. Il lavoro, il vincere la pigrizia, mettere le proprie forze a servizio dei fratelli. La temperanza, la castità. Come vedere le malattie in una prospettiva pasquale, cioè mezzi di espiazione e di purificazione e come configurazione del corpo del cristiano al corpo sofferente di Cristo.

5. Salvezza del corpo e sua santificazione. Tutto l\'uomo è salvato. Lo Spirito Santo è stato diffuso nei nostri cuori (Rm 5,5), cioè nella profondità essenziale53 del nostro essere. La realtà della santificazione interiore arriva attraverso il corpo. Così nei sacramenti soprattutto nell\'Eucarestia: la grazia ci arriva con il mangiare il corpo del Signore. La risurrezione finale porterà a compimento: il corpo sarà splendente di gloria. Unità di azione nel lavoro, nel riposo. Unità pure nella preghiera sia liturgica che personale: gesti, parole, atteggiamenti, e nella stanchezza la perseveranza, nonostante l\'incapacità di concentrarsi, supplisce l\'impotenza dell\'anima. Conclusione: rispetto del corpo perché tempio e appartiene al Signore, cura sollecita per dargli il necessario secondo la prudenza, e le cure naturali acquistano una dimensione spirituale e santificatrice perché fatte nel nome del Signore (1Cor 10,31).

53 Sopra questo aggettivo don Pietro scrive anche: esistenziale.

Ascesi

Mt 16,24: “Chi vuol seguirmi, prenda la croce...” (Mt 8,34; Lc 9,23).

1. Ascesi significa lo sforzo personale e faticoso che sorretto dalla grazia di Dio il cristiano deve compiere. È un impegno cosciente, libero, amoroso con la somma di fatiche, mortificazioni, penitenze, preghiere, lavoro, rinunce, distacco.

2. Per il peccato originale la volontà ha perduto il dominio, bisogna arrivare a controllare la parte inferiore. La concupiscenza brama ciò che è contrario allo spirito. Bisogna lottare continuamente (Rm 2,14-25). Inoltre il Battesimo chiama a partecipare alla vita divina. Non avverrà se non c\'è un continuo impegno ascetico. Essere come Cristo.

3. Nell\'Antico Testamento la penitenza è presentata come mezzo per il perdono dell\'individuo e della comunità; e per la santità. Mosè digiunò per quaranta giorni per placare Dio (Dt 9,9; Es 24,18). Nel Nuovo Testamento: “Fate penitenza e credete” (Mc 1,1554). È il compendio di tutta la vita cristiana. La metanoia. Gesù modello dei penitenti. Ogni cristiano deve partecipare ai suoi patimenti. È una esigenza del suo Battesimo che lo configura alla passione e risurrezione di Cristo (Rm 6,3-11; Col 2,11-15; 3,1-4).

4. Ostacoli: a) Satana: “il vostro nemico” (1Pt55), “il tentatore” (1Ts 3,5); b) l\'uomo vecchio, carnale (Rm 7,14); c) il mondo, la sapienza del mondo è nemica di Dio (1Cor 1,20; Gal 5,24); d) il denaro: “l\'attaccamento al denaro è radice di tutti i mali” (1Tm 6,10); e) l\'ozio: “Chi non lavora non mangi” (cfr 2Ts 3,10).

5. Mezzi. a) Concezione esatta nei confronti di Dio e di Cristo. Il cristiano è una creazione nuova che gli viene dall\'essere morto con Cristo al peccato, sepolto con lui, risuscitato con la vita nuova della figliolanza divina e con lui arricchiti della virtù salvifica per potersi uniformare a lui nella santità e quindi nella gloria. È membro del Corpo Mistico e perciò deve tendere a combattere i nemici di Cristo. Per tutto ciò deve vivere una vita di gratitudine a Dio.

54 Cfr Mc 1,15. 55 1Pt 5,8. b) Non deve mai reputarsi perfetto ma deve tendere come chi vince la corsa o la gara pugilistica (1Cor 9,25-27). c) Deve considerare Dio giusto giudice. Il giudizio sarà improvviso. Vigilanza, preghiera, costanza nella fede e opere buone, fiducia in Dio e nella sua grazia (1Cor 15,10; 2Cor 4,4). Considerarsi pellegrini in questo mondo e aspirare alla patria celeste e al premio culminante nella risurrezione del corpo (2Cor 4,7-18; 5,1; 1Ts 5,2-7). d) Non deve dimenticare di detestare i suoi peccati. Mortificazione come lavoro spirituale, impedire che le tendenze prevalgano, impedire un godimento che non vinto ci porterebbe al peccato. Dimostrare a Dio che lo amiamo più di noi stessi. Motivo apostolico (Col 1,24). Funzione purificatrice e espiatrice. e) Partecipare all\'Eucarestia. Fa partecipare alla virtù del Corpo e del Sangue di Gesù. f) Lettura assidua della Sacra Scrittura. g) Ginnastica spirituale. La pietà è un guadagno (1Tm 6,5-8). Ha una funzione educativa: esercizio della volontà. Se non la si sottopone alla disciplina si impoverisce. Formarsi il carattere. Costruirsi la dignità. h) Guardare all\'esempio di Cristo e dei santi (Eb 12,1-3). Usare i sensi come Gesù, unicamente per la gloria di Dio.

6. Diverse specie di ascesi. Quella spirituale che frena le tendenze dello spirito: orgoglio, amor proprio. Umiltà, fede, carità fraterna. Quella della sensibilità, le cosiddette passioni, i sensi e il cuore, la capacità sensibile di affetto. Diventare pienamente padroni della nostra natura sensibile, ossia che il suo bisogno di soddisfazione non intralci l\'ascesi spirituale. Mortificazione corporea, per dominare la concupiscenza della carne. L\'ascesi realizza un\'opera dolorosa di eliminazione e di demolizione per rendere possibile la costruzione di una vigorosa e completa personalità umana e soprannaturale. Lancio dell\'«io totale».

Abuso della grazia

1. Non si sfrutta il dono ricevuto, il talento (Mt 25,18) o la mancanza di corrispondenza o di docilità allo Spirito Santo. Per ciò che riguarda le grazie attuali, le ispirazioni si faranno più rare, perché non sono più meritate, poi perché si diventa più sordi alla voce interiore. Più ci si ostina nel male più si è indisposti a percepire e a seguire.

Il Merito

Gv 4,14.

1. La grazia è per un duplice fine: elevare per la visione. E perché tutta la nostra attività sia verso il fine soprannaturale. Lievito (Lc 13,20); senapa (cfr Mc 4,26). Dobbiamo compiere opere buone: operai (Mt 20,8); pregare (Mt 6,5-7); elemosina (Mt 6,2), digiuno. Farci dei tesori (Mt 6,20), le opere di carità (Mt 2556). Gesù promette ricompensa (Mt 5,12), al servo fedele (Mt 24,45). Dobbiamo correre (1Cor 9,24) e far tutto nel suo nome (1Cor 10,31; Col 3,17) e “la fatica non è vana” (1Cor 15,58).

2. Ad ogni azione corrisponde un merito; ad ogni merito un aumento di grazia; ad ogni aumento di grazia un grado di gloria. Il più piccolo grado di grazia sorpassa essenzialmente qualsiasi altro valore umano, perché è comunicazione di vita divina. Quindi il più piccolo aumento di grazia-amore resta l\'unico, il vero e il più grande valore della vita. “Il bene della grazia di un solo individuo è più grande che non il bene naturale di tutto l\'universo” (San Tommaso57). “Un pochino di amor puro è più prezioso per l\'anima e apporta maggior utilità alla Chiesa che non tutte le altre opere unite assieme” (San Giovanni della Croce58).

3. Nella vita spirituale non si danno atti indifferenti. O sono buoni e aumentano la grazia, o sono cattivi. La grazia può rendere tutto grande. Fare tutte le azioni anche minime con grande amore per un fine soprannaturale. Agire sempre sotto l\'influsso dello Spirito di Gesù. Rimanere in Gesù.

4. Il peso del merito dipende dal peso dell\'amore. Massima intensità di desiderio e di amore. Desiderare a tutto potere59 di amare. La vita interiore è essenzialmente esercizio di amore. Ogni azione è un pezzo di eternità. Ogni istante è un tesoro.

5. La crescita. L\'amor di Dio deve sempre crescere. Una crescita in Cristo. Fin a raggiungere la perfetta immagine di Gesù (Gal 4,19; Ef 4,4-14), finché non siamo ripieni della pienezza di Dio (Ef 3,19) e “Dio sia tutto in

56 Mt 25,31-46. 57 SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa Theologiae, Ia-IIa, q. 113, a. 9, ad 2. 58 SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, str. 29, n. 2. 59 Da intendersi come: “il più possibile”. tutti” (1Cor 15,28). Il Battezzato deve tendere continuamente alla perfezione (Fil 3,12-14). (Dagnino, 217 sq.)

6. È condizione essenziale e specifica della vita il crescere (Gen 1,11). La potenza del male ostacola e soffoca la vita come un viluppo di spine. La vigna. Il Regno viene nascostamente perché interiore (Lc 17,20), ma è una potenza; lievito, senapa. “Voi siete il campo di Dio, l\'edificio di Dio” (1Cor 3,9). Si potenzia nella misura in cui l\'uomo si eclissa per lasciare crescere in sé Cristo (Gv 360; 2Cor 1261). È un progresso nella conoscenza di Dio (Col 162; 2Pt 3,18), nella fede (Fil 163), nella carità (1Ts 364). “Bisogna che Egli cresca e io diminuisca” (Gv 3,30).

60 Cfr Gv 3,30. 61 Cfr 2Cor 12,9. 62 Col 1,10. 63 Cfr Fil 1,9. 27. 64 1Ts 3,12.

Accidia

Pr 24,30-31: “Passai vicino al campo di un pigro ecc...”.

1. La vita interiore è ardua, laboriosa e impegnativa e quindi dura. Di qui la tentazione: noia dell\'amicizia e della grazia divina, fastidio del bene, negligenza delle cose di Dio, noia e torpore che impediscono l\'esercizio delle singole virtù, tristezza e scoraggiamento dell\'anima che si crede o vuole credersi incapace di superare certe difficoltà. È quasi un senso di nausea, di vertigine, di sfinimento, che è sgomento, desiderio di tornare alla vita di sempre e di tutti.

2. Le cause. L\'amore del proprio comodo, del quieto vivere, una concezione troppo umana della vita interiore. E quindi toglie il gusto; i beni spirituali diventano fastidiosi, salta fuori la sensualità e la curiosità.

3. Le conseguenze. L\'accidia si oppone alla speranza, alla devozione, alla fortezza, alla sapienza, al fervore, all\'amor di Dio e alla sua gioia. Ne vengono: dissipazione e vagabondaggio, pusillanimità, torpore, odio dei beni spirituali, disperazione. Nausea della manna (Es 16,2; 17,1-7; 32,1; Nm 11,1-7; 14,1). La vigna non è coltivata (Pr 24,31; 6,6-11).

4. Gesù dà una severa condanna di ogni forma di indolenza, negligenza e pusillanimità spirituale (vergini65; i talenti66). Non si può dormire (Ef 5,14). Come là nel deserto, il nuovo popolo di Dio non ha “una città stabile” (Eb 13,14) ma cammina nella notte, sapendo che è già “avanzata” (Rm 13,12), nell\'attesa che “spunti il giorno e si levi la stella del mattino” (2Pt 1,19). Non tiepidezza (Ap 3,15-19), ma vigilanza (aspettativa escatologica). Non torpore colpevole (1Cor 16,13), sonno (1Ts 5,6-8). Come ape industriosa il cristiano deve essere sempre all\'opera nella preghiera, nel lavoro, nell\'esercizio ascetico (Eb 6,11; 1Pt 5,8).

65 Mt 25,3. 66 Cfr Mt 25,14-30.

Liturgia

Eb 7,25.

1. Per il Battesimo l\'uomo diventa figlio di Dio e membro del Corpo Mistico. In quanto è inserito nella Chiesa con diritti e doveri propri deve partecipare alle sue funzioni e ai suoi compiti vitali e in particolare alla preghiera e all\'azione liturgica che “appartengono all\'intero Corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano” (Sacrosanctum Concilium, 26).

2. “La liturgia è il culmine verso cui tende l\'azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua virtù” (Sacrosanctum Concilium, 10). È l\'esercizio del sacerdozio di Cristo. Viene significata e realizzata la santificazione e viene esercitato da tutto il Corpo Mistico il culto. Gesù fin dal primo momento e il culmine fu nel mistero pasquale e ora continua a intercedere per noi. a) Cristo porta agli uomini la salvezza per la parola, i sacramenti, la preghiera. Associa la Chiesa. b) E Cristo dà al Padre il culto di amore e di obbedienza e associa a sé la Chiesa sua sposa. La liturgia attualizza questa duplice dimensione anche se in diversa misura: nella liturgia della preghiera prevale il culto, anche se c\'è l\'azione santificatrice; nei sacramenti, la santificazione oltre al culto, nell\'Eucarestia culto e santificazione nel più alto grado. Il Padre per Cristo ci parla e ci santifica nello Spirito Santo. Nello Spirito per Cristo diamo culto al Padre.

3. L\'assemblea liturgica è espressione di Chiesa e la Chiesa locale è realizzazione della Chiesa universale (Lumen Gentium, 28). L\'assemblea è un corpo sacerdotale che nella comunione dello stesso Battesimo è unita a Cristo sacerdote e al suo culto. Tutti i fedeli partecipano con pieno diritto in virtù della loro configurazione a Cristo mediante il Battesimo.

4. La vita spirituale va vista in prospettiva liturgica. Sorgente. Dio si rivela e opera, dona la sua vita in Cristo e nello Spirito. L\'uomo accoglie e corrisponde alla grazia. Questo cammino per la santità si attua nella Chiesa sacramento di salvezza e si esprime nella liturgia che con le sue parole e azioni è storia della salvezza in atto, luogo della comunione nella vita trinitaria. Di qui il senso della vita spirituale che nasce dall\'ascolto della parola che chiama alla conversione e porta al Battesimo, si nutre con l\'Eucarestia, si restaura con la Penitenza. La spiritualità cristiana è essenzialmente spiritualità battesimale e sviluppo armonico di tutti i germi di grazia contenuti nel Battesimo. Tutta la perfezione è contenuta nella grazia battesimale, come nel suo seme la stessa glorificazione. La liturgia rimane la prima sorgente della vita spirituale e la realtà sempre presente in un battezzato. Questo inizio viene continuato e maturato e approfondito attraverso le altre espressioni di vita liturgica: Cresima, Eucarestia (che è rinnovamento della comunione con Cristo nel mistero pasquale e nel suo corpo ecclesiale). Penitenza (che porta a compimento e ristabilisce la grazia battesimale nella sua dimensione di purificazione e lotta contro il peccato). L\'Unzione degli infermi rinnova la grazia battesimale di inserimento nel mistero della morte di Cristo come forza di purificazione e di lotta davanti alla malattia e alla morte fisica. Ordine: grazia di configurazione a Cristo come capo della comunità. Matrimonio: il mistero di unione e di donazione nell\'amore fecondo di Cristo alla Chiesa è sorgente e modello di una autentica spiritualità coniugale.

5. Culmine. Il dono di Dio esige la risposta: fede, speranza, amore, lode, ringraziamento, e nella liturgia trovano l’espressione somma di tutto il Corpo Mistico. La Liturgia è la prima scuola della vita spirituale. Educa attraverso la parola, i segni, i sacramenti, la preghiera, i canti.

6. La Liturgia è anche «mistagogia», iniziazione ai misteri, è esperienza della vita in Cristo e nella Chiesa. Non è pura predicazione dei misteri e riflessione sul mistero, ma celebrazione del mistero di Cristo e dell\'esistenza cristiana radicata in esso. È celebrazione, è festa, del nostro mistero inserito nel suo. Ogni assemblea è una festa per la presenza del Signore crocefisso e glorificato in mezzo a noi, e per la celebrazione del memoriale della pasqua. “L\'anno liturgico non è una fredda e inerte rappresentazione di realtà di altri tempi […] è Cristo stesso che vive nella sua Chiesa allo scopo di metterci in contatto con i suoi misteri e farci vivere per essi; misteri che sono perennemente vivi e operanti e fonte di grazia divina, essendo ognuno di essi la causa della nostra salvezza” (Mediator67). (Dagnino, p. 615)

7. La preghiera personale. Accanto alla liturgia e con una funzione specifica (Sacrosanctum Concilium, 12). Il Battesimo ha operato in noi realtà interiore: figli di Dio, membra del Corpo Mistico. Adozione che ci porta a un incontro personale con il Padre. Ogni figlio ha qualcosa di suo, un problema, una parola di affetto e lo Spirito Santo ha una comunicazione particolare per ogni anima.

67 Cfr PIO XII, Mediator Dei, II, Pentecoste. Le due forme di preghiera si integrano. La meditazione crea le disposizioni per una lode che trova nella Liturgia la sua espressione più significativa. La Liturgia offre i motivi di riflessione che inseriscono più profondamente nella vita della Chiesa e nel piano di salvezza. La preghiera privata ha una funzione dispositiva. Poco servirebbe partecipare alla azione liturgica anche in modo attivo senza penetrare il significato, ascoltare la Parola senza penetrarla. Solo dopo avere meditato nel colloquio personale i misteri ci accostiamo ai riti con responsabilità e con slancio. La contemplazione: abitudine di vivere in contatto con Dio, che permette di trasformare l\'attività che altrimenti diventa dispersione di energia. La liturgia è sorgente di pietà ma è necessario che la Parola non cada sui sassi68. Ognuno deve trovare un ritmo adatto in cui le due preghiere armonizzino.

68 Cfr Mt 13,5.

La Beata Vergine

1. Il Battesimo ci rende fratelli di Gesù, figli di Dio, membra della Chiesa. Nell\'unione a Gesù bisogna vivere la grazia e sentirci figli di Maria Santissima. Contempleremo il posto di lei nella Redenzione, unita, come Dio l\'ha voluta, a Gesù Redentore e alla Chiesa. Ci sono quattro legami inscindibili di Maria con Gesù: a) Madre del Verbo Incarnato: maternità conscia, libera e salvifica. b) Maria è il capolavoro della Redenzione: è il frutto più eletto. c) Associata all\'opera della Redenzione in modo totale, anche se dipendente e partecipato. Gesù è l\'unico Mediatore, Sacerdote sommo, unico Maestro. d) È unita a Lui nella gloria dell\'Assunzione, primo frutto del mistero pasquale.

2. Imitare Maria nell\'essere uniti a Gesù. Queste verità impegnano la nostra vita cristiana di battezzati. Maria ci precede; bisogna vivere nel modo a noi proprio i legami di Maria con Gesù. a) La maternità divina è imitabile. “Chi ascolta la mia parola è fratello, sorella e madre” (cfr Mt 12,50). Docile ascolto e adesione. La Comunione è imitazione. Si può dire: Chi ha creato me è in me e vive in me, come Maria. Così per l\'apostolato (Gal 4,19); si generano. b) Come Maria Immacolata dobbiamo vivere e sviluppare la grazia che noi abbiamo ricevuto nel Battesimo fino alla santità. c) Anche noi dobbiamo collaborare in modo universale e totale all\'opera della salvezza. d) Anche noi siamo destinati alla stessa meta di gloria.

3. Maria Santissima e la Chiesa. Dopo il fiat c\'è già la Chiesa; c\'è infatti il Capo nel grembo di Maria e c\'è il suo Corpo Mistico, tutto concentrato in Maria. E durante tutta la sua vita terrena Maria ha collaborato per la salvezza, la fondazione e la dilatazione della Chiesa (Cana69, Calvario70, Pentecoste71). Maria appartiene alla Chiesa (Lumen Gentium, 53), ne è Madre, ne è modello. Maria continua in modo mirabile dal Cielo la sua opera.

69 Cfr Gv 2,1-10. 70 Cfr Gv 19,25-27. 71 Cfr At 1,14. Ci fa diventare Chiesa, è Avvocata, Ausiliatrice, ottenendoci la grazia e la vita divina. Ci consola e intercede per noi.

Amicizia

Sir 6,14-16.

1. L\'amicizia è quel sentimento che trasporta un\'anima verso l\'altra e nasce da una grande conformità di sentire in tutte le cose divine e umane con benevolenza e affetto. Ne nasce grande gioia e fortezza (Sal 132,1-372; Pr 27,9). “Un amico ama in ogni tempo” (Pr 17,17). Esempio di amicizia Davide con Gionata (1Sam 18,1; 19,1-7; 20,41-42).

2. Il modello e la sorgente dell\'amicizia è l\'amore che Dio stesso porta all\'uomo chiamandolo a un\'intimità d\'amore che sorpassa i suoi stessi desideri. E se l\'uomo corrisponde può diventare amicizia dell\'uomo con Dio. L\'esempio unico dell\'Antico Testamento è Abramo che è il confidente di Dio (Gen 18,17 sq), chiamato per nome, crede alle sue promesse, gli parla con rispetto e famigliarità. E ripetutamente viene sottolineato nella Bibbia (2Cr 20,7; Is 41,8; Dan 3,35; Gc 2,23: “E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia e fu chiamato amico di Dio”; Es 33,11).

3. Il Vangelo opera capovolgimento di valori. L\'amicizia più vera è quella che è di aiuto a conquistare il regno (Lc 14,16). Gesù venuto a restaurare l\'amicizia con Dio che il peccato aveva spezzato, trasferisce l\'amicizia tra gli uomini su un piano soprannaturale. Il titolo di “amico di Dio” non sarà riservato a pochi eletti, ma sarà esteso a tutti quelli che crederanno e osserveranno i comandamenti (cfr Gv 15,14). “Non siete più stranieri né ospiti...” (Ef 2,19). Gesù è il grande Amico. Le Scritture hanno avuto compimento. Sa amare con dedizione immensa, che esperimenta l\'abbandono73 e il tradimento74 e nonostante ama fino alla fine (Gv 13,1) e a dare la vita per loro. L\'amicizia ha una larga parte nella sua vita. Chiama “amico” Lazzaro75 e si commuove (Gv 1176). Fin dagli inizi si era scelto i dodici perché stessero con lui (Mt 3,14), li chiama amici (Lc 12,4), è tradito da uno chiamato amico (Mt 26,50). A Giovanni, fedele fino alla morte, Gesù affida sua Madre77. “Come il Padre ha amato me...” (Gv 15,9); amore trinitario.

72 Cfr Sal 133 [132], 1-3.e 73 Mt 26,56. 74 Mt 26,14-16. 75 Gv 11,11. 76 Gv 11,35. 77 Gv 19,27. 4. L\'amicizia cristiana trascende la misura dell\'umana (Mt 5,46), sfiora il mistero della vita trinitaria da cui trae origine. Il cristiano che con il Battesimo è diventato amico di Dio offre la propria amicizia. “Amatevi come io vi ho amato” (Gv 15,12; 17,19). L\'amicizia è una forma d\'amore la più delicata e sublime. L\'amicizia di interiorità necessita di intimità e sincerità. Non è cameratismo. Il suo valore spirituale è grande. La possibilità di apertura spirituale alle ricchezze interiori dell\'altro e alla sua persona. Superare le tentazioni di isolamento, narcisismo, egocentrismo, orgoglio, rivalità. L\'amicizia è un tesoro in se stessa, è un bene di grande valore spirituale, è adatta a incanalare altri valori soprannaturali.

Amen

2Pt 3,18: “Crescete nella grazia e nella comunicazione del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria ora e nel giorno dell\'eternità. Amen”.

1. Amen è l\'affermazione di un impegno positivo e preciso che il singolo o la comunità assumono dinanzi a Dio. Nell\'Antico Testamento ad esempio: Dt 27,15-26; Ger 11,3-5; Ne 8,5-6. Amen dice adesione totale alla sua parola, accettazione delle sue esigenze, confidenza nella sua potenza e bontà. Diventa una formula di benedizione e di lode e una preghiera sicura di essere esaudita, diventa speranza, augurio (ad esempio Tb 8,5-8). Conclude il ringraziamento e la lode (Sal 40,1478; Sal 105,4879; Gal 1,4-5; Rm 1,25; Eb 13,21). Così nella liturgia celeste (Ap 5,13-14; 7,11-12).

2. Amen risposta di fede a Dio salvatore. Dice di sì all\'alleanza. Adamo si rifiuta di dire «amen». Abramo inizia la storia della salvezza e lo dice (cfr Eb 11,8). L\'amen del cristiano lo segue, è la risposta alla elezione e all\'amore gratuito e all\'invito a uscire coraggiosamente dal suo egoismo; è l\'accettazione di una vita di esuli e pellegrini che non fissano quaggiù la propria dimora; è il «sì» alla prova di fedeltà e alla purificazione dell\'amore. È l\'amen di Maria che ha segnato l\'adempirsi delle promesse e delle speranze di salvezza. Dio è fedele; Gesù è l\'amen di Dio, è l\'inviato di Dio verità. Egli stesso è la Parola di Dio; il suo amen autentico e irrevocabile: “Amen, amen” (cfr Mt 18,3-18; 5,48; 13,17; Mc 3,28; Lc 4,24; Gv 1,51).

3. L\'amen del cristiano è unirsi a Cristo, è adesione e impegno. Ogni preghiera è conclusa e suggellata dall\'amen. E cosi si continuerà nella liturgia celeste (2Cor 1,20; Ap 19,1-6). Dire l\'amen in risposta alla sua chiamata e al suo amore. Amen che è ancora vigile attesa (Ap 22,20; cfr Ap 21,1-6). Fede, adesione, desiderio d\'incontro. Intanto si preparano i cieli nuovi e la terra nuova.

78 Sal 41 [40], 14. 79 Sal 106 [105], 48.

Adorazione

Ap 8,1-6. Il silenzio carico di meraviglia, di ansiosa attesa, di amorosa disponibilità.

1. Senso profondo di amore e di sottomissione. È l\'atteggiamento consapevole della creatura davanti alla grandezza e santità di Dio. Dio è presente e operante nell\'universo e nella vita di ogni singolo uomo. Stupore, confusione, tremore, fascino, giubilo, riconoscenza e slancio di donazione sono sentimenti che prende l\'anima al pensiero di Dio che è vicino. È l\'atto religioso per eccellenza che prende tutto l\'uomo di dentro e con l\'atteggiamento del corpo.

2. “Venite adoriamo” (Sal 9480). Atteggiamento da assumere nella totalità del proprio essere: “Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: Egli è un Dio geloso” (Es 34,14). Gesù è l\'adoratore perfetto: “Adorerai il Signore Dio tuo e lui solo servirai” (Mt 4,8-10); “Adorerete il Padre” (Gv 4,21-24). Gesù è ancora termine dell\'adorazione perché Dio: “Gli si prostrarono” (Mt 28,9-17); “Ogni ginocchio si pieghi” (Fil 2,10). Nella liturgia celeste; Ap 7,9-12; 15,3-4. Il luogo della vera adorazione è Gesù stesso (“Egli parlava del tempio del suo corpo”; Gv 2,19-21).

3. Riconoscere la trascendenza e l\'infinita santità. Il dovere, la giustizia. La carità reciproca donazione. Adorazione permeata d\'amore nell\'unione con Gesù. Glorificazione del Verbo Incarnato con forza e tenerezza. I suoi misteri specialmente l\'Eucarestia. Cristo sacerdote adorante in noi.

80 Sal 95 [94], 6.

Dominio di sé

Gal 5,13: “Voi siete chiamati a libertà ecc...”.

1. Il dominio di sé sta alla base stessa della dignità e della libertà umana e cristiana. Per essere liberi bisogna saper volere e crearsi una personalità matura. Non abbandonarsi all\'arbitrio ma dipendere dalla legge morale che proviene dalla sua stessa natura che ha il suo fondamento in Dio. Tutelare la libertà morale dalle forze inferiori spesso disordinate e sfrenate per il peccato originale. Dominare i propri atti nell\'amore della verità spirituale. Acquistare le abitudini virtuose e così possedendo se stessi si possono usare le facoltà e le passioni al servizio di Dio. Domina la virtù della fortezza.

2. Autoeducarsi al dominio sul corpo, sugli istinti, sullo spirito. Fedeltà al dovere. Sicurezza, calma, prudenza. Dominarsi nella collera. La fortezza nella mansuetudine. Dominio nell\'ascesi. Di fronte a desideri che tendono all\'illecito agire in contrario. Rinnegare se stessi. Mortificazione. “Chi vuol venire dietro a me” (Mt 16,24).

Povertà

Lc 9,58: “Le volpi ecc…”. Lc 12,22: “Non datevi pensiero”.

1. Il suo esempio. La sua vita. Il suo mistero: esinanirsi (Fil 2,6-7); si fece povero (2Cor 8,9); il segno è che i poveri sono evangelizzati (Mt 11,5; Lc 7,22). Il suo insegnamento: prima beatitudine; (i poveri sono nominati 93 volte). Lazzaro si salva81; il dono della vedova (Mc 12,4182). Non preoccuparsi delle ricchezze (Mt 6,19), ne indica i pericoli (Lc 12,15).

2. Mezzo primario di perfezione; genera frutti copiosi, abbandono filiale alla Provvidenza, libertà e gioia dello spirito. Si connette con la virtù della speranza perché distacco dal possesso e fiducia dell\'acquisto del tesoro nel cielo (Mt 19,21; Mc 10,21). Il cristiano come membro di Cristo deve rinnovare l\'annientamento, come figlio di Dio la fiducia; i beni terreni come mezzi per il servizio.

3. È una virtù che si acquista, è liberazione, è umiltà, è dominio.

81 Cfr Lc 16,19-31. 82 Cfr Mc 12,41-44.

La Parola di Dio

Ez 37: “Profetizza”83. Parole e Spirito.

Il battezzato ha la parola ed è guidato dallo Spirito. Lo Spirito che ha ispirato rende comprensibile la parola.

Necessità. Salmo 27: “A te grido non restare in silenzio”84. “Il Vangelo è forza di Dio per la salvezza di ogni credente” (cfr Rm 1,16). “Luce vera che illumina” (Gv 1,9). Chi non crede è nelle tenebre. Chiamano prudenza la viltà, giustizia la vendetta. Previdenza l\'avarizia, bontà la dabbenaggine; felicità il piacere, bene il male e male il bene. Ci fa conoscere la volontà del Padre e ci rende partecipi della sua conoscenza. Altrimenti si vive per sé stessi, e si finisce per divenire simili al diavolo che non perseverò nella verità (Sant’Agostino85). Si vive secondo la carne.

Illuminazione. Non rivela solo un concetto ma una Persona. Non è come la nostra parola che descrive, crea. “Con una parola furono creati i cieli (Sal 32,686). La parola nella vita dei santi. Parola illustrata dallo Spirito. Rivestirsi del Signore Gesù. “Signore, che io veda”87. Fede. Possesso della verità. Lo Spirito Santo attira, illumina, rivela, testimonia, insegna; si fa preghiera dentro di noi, si fa amore, si fa gioia, ci fa capire, rende testimonianza a Gesù (Gv 15,26).

Forza. “Come il fuoco, come martello che frantuma le rocce, è la mia Parola” (cfr Ger 23,29). Forza viva. Non di solo pane88. Efficace (Eb 4,12).

83 Ez 37,4. 84 Sal 28 [27], 1. 85 Cfr SANT’AGOSTINO, De Genesi ad Litteram libri duodecim, XI, 14.18. 86 Cfr Sal 33 [32], 6. 87 Mc 10,51. 88 Mt 4,4.

Da Don Giussani89

1. Gli avversari non stanno più solamente fuori, ma – e sono più insidiosi – si annidano anche dentro la Chiesa. Oggi siamo tornati a una situazione simile a quella in cui visse Sant’Ambrogio, quando quasi tutta la Chiesa sembrava diventata ariana. L’arianesimo, quella eresia che declassa il Cristo riducendo a Gesù uomo eccelso, ma non della stessa sostanza del Padre. E un ritorno al pelagianesimo: negazione del peccato originale, la relativizzazione dell\'importanza del battesimo, grazia, penitenza, preghiera. Dunque l\'uomo può salvarsi da solo... Circola un miscuglio di antiche eresie presentate come cose nuove. C\'è un battere continuo sulla sola «ragione» intesa però nel senso illuministico, come cioè «la mia opinione», come ciò che in quel momento sembra vero a me. Una sottile protestantizzazione. L\'elemento decisivo della fede non è più in quell\'evento oggettivo che promana dal Cristo risorto che è la Chiesa, ma in quell\'elemento soggettivo che è la ragione del singolo. Da qui uno spostamento dal Magistero all\'opinione individuale. È un cristianesimo ridotto a sola «parola» e non più visto e vissuto come entità ontologica che tocca la nostra natura profonda. Un cristianesimo che resta in superficie. Per giunta, la parola cui è ridotto è sfracellata da una esegesi che ha fatto dell\'intelligenza illuministica il suo nuovo idolo.

89 Cfr Intervista a don Luigi Giussani realizzata da Vittorio Messori e pubblicata nel giugno del 1985 dal mensile cattolico Jesus.

Da Ratzinger90

1. Il cristiano sa che la storia è già salvata, che dunque alla fine lo sbocco sarà positivo. Ma non sappiamo attraverso quali vicende e traversie arriveremo a quel gran finale.

2. Un periodo in cui ci è richiesta la pazienza, questa forma quotidiana dell\'amore. Un amore in cui sono presenti al tempo stesso la fede e la speranza.

3. La fede è il bene più alto e prezioso proprio perché la verità è l\'elemento fondamentale per la vita dell\'uomo. Dunque la preoccupazione perché la fede non si corrompa è più necessaria della preoccupazione per la salute del corpo. Non di solo pane. La Parola di Dio è più indispensabile. Altrimenti si perde il concetto vero di Chiesa e l\'appiattimento della speranza nella sola storia (p. 19).

4. Conta solo l\'ortoprassi: il comportarsi bene, non l\'ortodossia il credere in modo giusto.

5. L\'errore non è complementare alla verità. Per la Chiesa la fede è un bene comune, una ricchezza di tutti, a cominciare dai poveri, i più indifesi.

6. I Papi e i Padri conciliari si aspettavano una nuova unità cattolica e si è andati invece incontro a un dissenso che è sembrato passare dall\'autocritica all\'autodistruzione. Sono convinto che i guasti non siano dovuti al Concilio, ma allo scatenarsi all\'interno della Chiesa di forze latenti aggressive centrifughe (p. 28).

7. Mostrerebbe di non conoscere né la Chiesa, né il mondo chi pensasse che queste due realtà possano incontrarsi senza conflitto o addirittura identificarsi... Il mondo si oppone ai cristiani quando è proclamata la verità su Dio, su Cristo, sull\'uomo. Il mondo si rivolta quando il peccato e la grazia sono chiamati con il loro nome. Dopo la fase delle aperture indiscriminate, è tempo che il cristiano acquisti91 la consapevolezza di appartenere a una minoranza e di essere spesso in contrasto […]. È tempo di ritrovare il coraggio dell\'anticonformismo, la capacità di opporsi, di denunciare molte delle tendenze della cultura circolante, rinunciando a certa euforica solidarietà post-conciliare (pag. 35).

90 Cfr VITTORIO MESSORI, Rapporto sulla Fede. Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger, 1985. 91 Sopra questo verbo don Pietro scrive: ritrovi. 8. Si va perdendo il senso autenticamente cattolico della realtà Chiesa senza che lo si respinga espressamente. La Chiesa appare come una costruzione umana. Invece le strutture fondamentali sono volute da Dio stesso. La Chiesa è il corpo di Cristo, non si esaurisce nel collettivo. È questa unione di vita che fa sì che la Chiesa non sia la nostra Chiesa della quale potremmo disporre a piacimento; è invece la sua Chiesa. Noi pecchiamo, ma non pecca la Chiesa che è tua ed è portatrice di fede (pag 45 sq.).

9. Molta teologia sembra aver dimenticato che il soggetto che fa teologia non è il singolo studioso, ma è la comunità cattolica nel suo insieme, è la Chiesa intera. Ogni teologo sembra voler essere creativo ma il suo compito autentico è approfondire, aiutare a capire e ad annunciare il deposito comune della fede; non creare (p. 71).

10. Il legame tra Bibbia e Chiesa è stato spezzato. I protestanti prima, ora anche certi cattolici. La Bibbia può essere compresa nel legame vitale con la Chiesa. Si finisce non più a partire dalla Tradizione della Chiesa e con la Chiesa, ma a partire dall\'ultimo metodo che si presenti come scientifico [...]. Ogni cattolico deve avere il coraggio di credere che la sua fede supera ogni nuovo magistero degli esperti, degli intellettuali. Le ipotesi di costoro possono essere utili per capire la genesi dei libri della Scrittura, ma è un pregiudizio di derivazione evoluzionistica che si capisca il testo solo studiando come si è sviluppato e creato. La regola di fede non è costituita dalle scoperte sulle fonti e sugli strati biblici, ma dalla Bibbia come sta, come è stata letta nella Chiesa, dai Padri a oggi. È la fedeltà a questa lettura della Bibbia che ci ha dato i santi spesso illetterati e comunque spesso inesperti di complessità esegetiche. Eppure sono loro quelli che meglio l\'hanno capita (p. 75-76). 92

Battesimo

La festa del nostro Battesimo è la Pasqua. a) Il battezzato è uno che ha creduto alla luce e ne è illuminato e riscaldato (“Una volta eravate tenebre, ma ora siete la luce nel Signore”; Ef 5,8). b) è un liberato dalla schiavitù del peccato (“… liberati dunque dal peccato [...] quando eravate schiavi del peccato”; Rm 6,18-20). c) è immesso nel popolo di Dio (“Voi però stirpe eletta... popolo tratto in salvo... ora siete il popolo di Dio” (cfr 1Pt 2,9-10). d) è una creatura nuova dalla vita rinnovata e risorta (“… ma ciò che conta è la nuova creatura”; cfr Gal 6,15). e) vive una vita nuova (“Camminiamo in novità di vita”; Rm 6,4). Perciò:

1. Battesimo e Fede. Il Battesimo è il sacramento della Fede, della nostra illuminazione. Lumen Christi!93 “Io sono la vera luce” (Gv 8,12; Gv 9,5); “Camminate nella luce”94. La luce vera che “illumina ogni uomo” (Gv 1,9); chi avrà creduto e sarà battezzato, sarà salvato (cfr Mc 16,16). Fede che ci deve conformare a Cristo: pensare, volere, agire, amare come lui; avere la sua mentalità. Fede che ci deve rendere docili allo Spirito. Fede che ci fa vedere tutte le cose, la creazione, il peccato nella giusta proporzione. Ci fa vedere diffuso l\'amore di Dio. Il dolore, la gioia, la fatica, la vita e la morte acquistano il senso vero e profondo di una cooperazione alla Redenzione. Cero acceso in perennità: poiché è impossibile piacere a Dio senza la fede (Eb 11,6). Prima era come cieco.

2. Battesimo. Liberazione. Egitto, Mar Rosso, Agnello. 1) Liberi dal peccato. Eravamo figli dell\'ira (Ef 2,3); 2) liberi da Satana; 3) liberi dalla morte (germe della risurrezione); 4) liberi dall\'ignoranza; 5) liberi dall\'odio. Vera conversione. Vecchio Adamo. Acqua mezzo di purificazione e di liberazione (Diluvio95, Mar Rosso96,

92 Le successive due argomentazioni erano raccolte su fogli protocollo sfusi. 93 “La luce di Cristo!” (Cfr MESSALE ROMANO, Veglia pasquale, Processione di entrata con il cero). 94 1Gv 1,7. 95 Cfr Gen 6. 7. 96 Cfr Es 14,15-31. Naaman97, Giovanni Battista98).

3. Battesimo. Vita nuova. Creazione. È consacrazione totale al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo. Vita divina. Vita dei figli di Dio (“Se uno non rinascerà di acqua e di Spirito Santo ecc...”; Gv 3,5). Rinnovamento interiore. Vivificati dalla sua stessa vita. È un nuovo principio di esistenza e di attività soprannaturale. Perciò è dotata di un suo organismo: una intelligenza nuova che mi rende partecipe del pensiero di Dio, della «mentalità divina» che mi fa vedere tutte le realtà con l\'occhio di Dio: virtù infusa della Fede. Una nuova capacità di desiderare: desidero e spero quello che Dio stesso desidera; spero Iddio e la sua gloria, desidero le cose di Dio e affronto nel Suo Nome tutto quanto occorre per attuare concretamente questi desideri divini. È data una volontà nuova per cui voglio e amo secondo il Cuore di Dio, amo Dio e quanti Egli ama, amo di un amore soprannaturale, concreto, vitale. Mi sono date capacità nuove di possedermi santamente e guidarmi soprannaturalmente in questo mondo terreno, in mezzo a cose, persone e avvenimenti che facilmente potrebbero distaccarmi da Dio (le virtù cardinali). Con queste virtù infuse posso vivere di Dio e in Dio senza sconsacrarmi e perdermi.

4. Battesimo. Unione a Cristo. La grazia mi unisce intimamente a Cristo, mi dà Cristo e tutto ciò che è suo, a me partecipabile, e dona me stesso e le cose mie a Cristo. La mia preghiera, lavoro, sacrificio. Ci fa suoi. Le mie lotte sono vissute con Lui. La grazia è vita di Cristo comunicata a noi. Dobbiamo continuare la sua vita di preghiera e di amore.

5. Battesimo. Nuovo Popolo. Innesto nel Corpo Mistico. Il nuovo Israele. Ci ha scelti per essere il suo popolo e per continuare l\'opera del Salvatore. Il popolo dei salvati. Senso delle litanie dei Santi. La famiglia è tutta in festa. Popolo in cammino. Vos estis domestici Dei99. Le cose stesse sono riscattate e divengono veicolo di grazia e di salvezza. Il pane, il vino, l\'acqua, l\'olio, la parola, il gesto, il dolore diventano segni efficaci di grazia. Egli ha riconciliato nel suo Sangue (2Cor 5,18) ciò che è in cielo e ciò che è in terra.

97 Cfr 2Re 5,1-19. 98 Cfr Mt 3. 99 “Voi siete famigliari di Dio” (Cfr Ef 2,19). Segni di cieli nuovi e di terre nuove.

6. Battesimo partecipazione al Mistero Pasquale.

Battesimo (Biffi)

Esprime l\'accoglimento nella fede e nella conversione da parte dell\'uomo dell\'iniziativa divina di salvezza. È lavacro da ogni peccato. È sepoltura e risurrezione con Cristo. È nascita: sotto l\'azione dello Spirito Santo vita di grazia per cui diventa figlio di Dio. È passaggio liberatore: Mar Rosso. Da schiavi figli, e appartenenza alla nazione sacerdotale e regale che è la Chiesa, membra vive nel corpo di Cristo.

(1) Esercizi Spirituali alla Comunità dell’Assunzione Sant’Ilario, 16-17-18 Agosto 1985

Introduzione della sera prima. 2Cor 4,16-18. Basta ai propositi non mantenuti. Bisogna compiere l’opera della nostra santificazione. La preziosa occasione degli Esercizi con che animo, decisione e forza prenderla. Mirare ai valori eterni. L’insegnamento dell’Assunta. Preghiera, silenzio, penitenza. Lavoro di ogni singola anima. Lavoro della coppia. Il rinnovamento della comunità.

1 Meditazione. La Vita divina. Gen 1. L’acqua e lo Spirito. La creazione nuova. La sua preziosità. Il dono; Gv 4100. Il suo sangue. Vita che deve crescere e deve svilupparsi. Il nostro stato spirituale. La necessità di corrispondere con vera maturità. Is 1. Tendere a volere la santità. Santità: normalità di vita. Unione trinitaria, Apice.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Gal 6,7 sq. Le facoltà operative della vita. La fede, la speranza e la carità; come devono rivestire la esistenza. Che cosa credere e come sviluppare la fede, la speranza e la carità. Essere nuovi e vivere diverso; la nostra ricchezza e la nostra gioia. La sete e la sorgente. Gv 7101.

3 Meditazione. Imitazione di Gesù. 1Gv 5,10 sq. La grazia viene da Lui e tende a trasformarci in Lui. Gesù modello imitabile. Sviluppo della vita spirituale. Gesù vera virtù. Aderire a lui interamente. Accogliere il suo mistero. Essere Cristo e agire da Cristo. Le membra non possiedono la vita se non unite al loro capo. Il Battesimo produce la stessa conformazione. In tutto.

4 Meditazione. Il peccato. Ef 2,1 sq. Il tradimento dell’amore; la purificazione come è necessaria. L’affetto al

100 Cfr Gv 4,10. 101 Cfr Gv 7,37. peccato. I nostri peccati veniali. I mezzi: l’Eucarestia. Esame sulle Confessioni.

5 Meditazione. La Preghiera. Eb 5,7. Gesù prega, è l’orante. La sua vita tutta una preghiera. È l’unica preghiera accetta. Noi battezzati siamo uniti a Lui. Egli prega in noi. Sentire la dignità della preghiera, fare nostri i suoi sentimenti. Revisione.

6 Meditazione. L’Umiltà. Fil 3,7. Tutto è dono di Dio. Ciò che ci dona il Battesimo. Come dobbiamo considerare le cose. Vivere per la gloria di Dio, non per noi stessi. Umiltà verso Dio: scartare tutto ciò che ci porta alla vanagloria. Esame rigoroso.

7 Meditazione. La grazia attuale e l’Eucarestia. Lo spirito opera in noi continuamente. Raccogliere il suo aiuto. Confidenza, fortezza, coraggio. Centralizzare su l’aiuto di Gesù Eucarestia. Il tabernacolo. La sua presenza meravigliosa. Spirito di questa comunità: l’adorazione, il restare vicino a Lui. Pratiche di adorazione eucaristica.

8 Meditazione. La Meditazione. Salmo 138. Necessità, influenza. Metodo. Riviste tutte le circostanze; ricalcata la fedeltà.

9 Meditazione. Il Corpo Mistico. 1Pt 2,6 sq. La vita e l’amore di Gesù ci unisce. Bisogna imparare ad amare e in Lui e con Lui. Legge grande; fedeltà. Amare tutti e lavorare per tutti. Vincere il peccato ed essere a gloria di Dio. La Missio. Il grande tesoro di essere nella Chiesa. Vivere la nostra vocazione. L’apostolato. Amare i peccatori per convertirli. Intransigenza di Gesù contro l’errore. Amare quelli che Dio ci ha messo vicini. L’amore in Comunità. Quale deve essere: umiltà e servizio. Spirito di povertà. L’elemosina.

10 Meditazione. Il Programma. 1Cor 3,10 sq. Costruire. Primo impegno: la confidenza di attesa. Una preghiera di invocazione. Tabernacolo. Secondo: una rinnovata devozione eucaristica. Terzo: la vita delle tre virtù, intesa come cammino verso la perfezione. Vita di perfezione è vita di sforzo. Cercare la gioia nelle cose superiori; non accontentarsi di tirar via. Quarto: l’apostolato impegno preciso continuo per il Regno.

(2) Esercizi Spirituali alla Comunità dell’Annunciazione Sant’Ilario, 19-20-21 Agosto 1985

Introduzione della sera precedente. Mc 6,31. “Venite… riposate”. Soavità dell’incontro con Gesù. L’incontro di fede e di amore. Il silenzio, il colloquio. La non preoccupazione.

1 Meditazione. La grazia vita dell’anima. Gen 1,2. La nuova creazione. La Redenzione. Il frutto del sangue, della Croce di Gesù. Guardare alle meraviglie del soprannaturale. Vivere le grandi realtà. Gioire, collaborare, crescere. La voglia di santità. Il fine della nostra vita. Come crescere.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Rm 6,1-10. La vita della fede, speranza e carità. Informare tutta l’esistenza e tutte le azioni. Che cosa vuol dire novità di vita. Vedere con Dio, sperare sulla sua fedeltà, amare di un vero amore soprannaturale. Bisogna andare oltre l’umano, andare a somiglianza di Gesù.

3 Meditazione. L’abitazione della Trinità. 1Cor 3. “Siete tempio”102. La grazia increata. La nostra grandezza e dignità. La nostra gioia. La nostra fortezza. Quale il nostro comportamento. Gesù e i mercanti nel tempio103. La purificazione. La nostra vocazione a essere lode. Come attuarla qui. L’adorazione. Caelum sumus104. L’amore. L’ospitalità.

4 Meditazione. Il Peccato. Fil 3,7. La spazzatura105. L’esigenza della grazia. La lotta necessaria. L’eliminazione dei peccati veniali e dei difetti coscienti. L’esame di coscienza e la confessione. Crescere nell’amore e arrendersi alle sue esigenze. Vivere nella sua dolcezza.

102 1Cor 3,16. 103 Cfr Gv 2,13-17. 104 Così don Pietro esplicita il concetto durante la predicazione del Corso: “Siamo il cielo di Dio”. 105 Cfr Fil 3,8. 5 Meditazione. La Preghiera. Ap 8,1-6. La dignità della preghiera del battezzato. Gesù prega in noi, fa sua la nostra preghiera. Il suo esempio. Dalla cattedrale del seno della Vergine la sua salvezza si è attuata nella sua preghiera. Lo sviluppo della nostra preghiera. La fede e l’amore. La confidenza. L’attenzione e la purificazione. L’adorazione e il ringraziamento. Voler progredire.

6 Meditazione. La ascesi. Ef 3,14 sq. Arrivare a Cristo. Con tutte le nostre forze corrispondere. Credere alla sua potenza e bontà. Non negargli niente di ciò che chiede. Accettare e volere la mortificazione e la penitenza. Un piano ad hoc. Non spaventarsi. Anzi essere sicuri della gioia che il Signore ci darà e della liberazione che opererà.

7 Meditazione. L’umiltà. Lc 17,7. “Dite: Siamo servi inutili”106. Il figlio di Dio cerca in tutto la gloria del Padre. Il pericolo permanente dell’orgoglio che vuol togliere a Dio. La linea di Gesù. Il suo insegnamento. Le infiltrazioni dell’orgoglio nei pensieri. Cercare la propria gloria. Come esaminarci. Come combattere. Le umiliazioni e gli sforzi per cercare solo il Regno di Dio.

8 Meditazione. La carità comunitaria. Salmo 70. La nostra scelta vocazionale è stata di perfezione. Corpo Mistico e le sue implicazioni. La carità; seguire Gesù nella povertà, castità e obbedienza. Importanza della vera carità di amicizia comunitaria. Carità di perfezione. Capirsi, perdonarci, aiutarci. Vivacità e soprannaturalità della carità.

9 Meditazione. La povertà. Gal 2,20 sg. “Sono stato crocefisso con Cristo”. Lo spirito della povertà non è principalmente in un aspetto negativo, ma positivo. È amore che sceglie e per essere perseverante si distacca e si libera. L’esempio di Gesù. L’impegno per concretizzare nella povertà affettiva. La regola è la perfezione, la gioia di avere i beni eterni. Tutte le opere investirle di questo spirito. Le elemosine e gli impegni nell’apostolato. 10 Meditazione. La castità.

106 Lc 17,10. Ef 4,30; 5,1-5. Il mistero d’amore della vocazione. La disponibilità piena al Regno di Dio. La santificazione nello stato matrimoniale. Come tutto deve confluire alla santità. La gioia di una stessa missione. I figli.

11 Meditazione. L’obbedienza. Gv 6,38. Gesù fa la volontà del Padre. La sua missione salvifica. La missione continuata nella Chiesa. Ognuno di noi. La ricerca della volontà di Dio. La passione. La gioia di fare questa volontà. La direzione spirituale.

12 Meditazione. Il Programma. 1Pt 2,1. Essere disponibili e tenaci. Tutto per la gloria di Dio. I propositi devono risultare dall’amore.

(3) Esercizi Spirituali alla Comunità di Maria Regina Sant’Ilario, 22-23-24 Agosto 1985

Introduzione della sera precedente. 1Pt 2,4. “Stringendovi”: l’unione di preghiera e di raccoglimento. “… pietra viva”: ascolto vivo e fervido della parola. “… scelta e preziosa”: valorizzare il tempo. Dimenticare tutto. “… per la costruzione”: l’impegno di convertirsi e di trasformare noi stessi.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gen 1,1. Lo Spirito e l’acqua. La vita divina. Dono soprannaturale prezioso sopra tutto. Interiorità. Sviluppo. Gioia. Maturazione. Santità il vero ideale. Il frutto della Passione.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Mt 14. Pietro cammina sull’acqua107. La vita e le sue difficoltà. Vita soprannaturale e il suoi organi. Le virtù infuse. Vita e spirito di fede.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. 1 Gv 5,10. Con il suo sangue ci ha redento. Da Unigenito a Primogenito. Il suo amore. Il nostro amore. Il Cristocentrismo. Voler essere e voler agire come Lui.

4 Meditazione. Il Corpo Mistico. Ef 2,14 sq. L’unione con il Capo e con le membra. Vivere in pieno questa realtà. Essere nella Chiesa. Sentire il nostro posto. I carismi. La carità fraterna e comunitaria.

5 Meditazione. Il peccato. Ef 4,20. Deporre l’uomo vecchio108. Il rifiuto di ogni specie di peccato. La santità del battezzato. La vittoria su l’affetto al peccato, sui peccati veniali, sui difetti. Conoscenza, pentimento, nuova vitalità. Il vero dolore: segni. La Confessione.

6 Meditazione. L’obbedienza. Fil 3,7. L’obbedienza di Gesù. Il suo esempio e il suo insegnamento. La ricerca della volontà di Dio. Proporsi sempre e in tutto questa volontà. Ricerca premurosa della sua volontà. I Comandamenti e i consigli.

107 Cfr Mt 14,22-32. 108 Cfr Ef 4,22. La perfezione. La Comunità. La direzione spirituale.

7 Meditazione. L’umiltà. Lc 17,7. L’esempio di Gesù e il suo insegnamento. Necessità di questa virtù. In che cosa consiste. Davanti a Dio: creature e peccatori. Di fronte a noi stesse e agli altri. Il pericolo del fariseismo. La lotta per conquistarla. I principali mezzi. Dove particolarmente volerla in maggiore azione.

8 Meditazione. La preghiera. Eb 5,7. Gesù Sommo Sacerdote. Fa sua la nostra preghiera. Come deve essere la nostra partecipazione. La stima della preghiera. La necessità del crescere. L’impegno. La preghiera matura. Il programma necessario.

9 Meditazione. La povertà. Gal 2,20. Il precetto del distacco. Non si può servire a due padroni109. Le gravi parole di Gesù. La povertà come perfezione: “Se vuoi”110. L’esempio di Gesù in tutta la vita. Come deve esprimersi la nostra scelta del Regno. Come in concreto possiamo realizzare una povertà per la nostra condizione. La direzione spirituale.

10 Meditazione. La castità. Col 2,4 sq. La castità come amore e ubbidienza alla vocazione data da Dio. Come deve l’amore soprannaturale tra due coniugi santificare la loro vita. Lo sviluppo vero dell’amore.

11 Meditazione. Il programma. Ap 22. Come crescere e sviluppare la vita divina. Deve essere un fiume. La grazia attuale. La confidenza. La preghiera. La purificazione. L’apostolato. La Comunità nell’intercessione di Maria Regina.

109 Cfr Lc 16,13. 110 Mt 19,21.

(4) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Regina gli Angeli” e “Luce” Casone, 25-26-27 Agosto 1985

Introduzione della sera precedente. Lc 21,1 sq. L’obolo della vedova. Siamo chiamati a dare. Nella nostra povertà dobbiamo dare quanto è possibile. Dare nella disponibilità piena. Conoscere la volontà di Dio. Dare nella preghiera: fervorosa e fiduciosa. Dare nella riflessione: seria e profonda, invocando la grazia dello Spirito Santo. Dare nel silenzio geloso e umile. Dare nella penitenza: necessaria per la conversione. Dare per il gruppo. La compiacenza di Gesù.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3,1-6. “Chi non rinasce”111. Valore della grazia. Che cosa è vita divina. Lo sviluppo e la stima. Che cosa è costata a Gesù. Il soprannaturale. La figliolanza di adozione. La gioia della comunione alla vita trinitaria. La dignità di essere figli di Dio.

2 Meditazione. La Redenzione. Lc 4,16. Che cosa ci ha portato Gesù: la liberazione e la grazia. Come non si accetta Gesù e ciò che Lui porta. La dimenticanza, l’ignoranza, la opposizione al soprannaturale. Gli altri pseudo-valori: la scienza, la bellezza, la cultura ecc... Quali sono i nostri valori. Cosa vogliamo e che cosa sogniamo. Evitare gli scivolamenti e i compromessi. Le crepe nel nostro edificio. Che cosa vuol dire convertirsi.

3 Meditazione. L’unione con Gesù. Gv 15. “Io sono la vite”112. Innestati in Gesù, dobbiamo vivere di Lui. Sviluppo della spiritualità cristocentrica. La vita di fede. Tutto in Gesù. Rifiuto del mondo.

4 Meditazione. Il Corpo. Salmo 138.

111 Gv 3,3. 112 Gv 15,5. Dio Creatore. Da Lui tutto e tutto è buono. La Redenzione e l’Incarnazione. Il Santo Corpo di Gesù. Come considerare e trattare il corpo. Il rispetto, l’amore, l’educazione, il dominio che si deve acquistare. Le idee del mondo. La profanazione e la purezza. Il pudore. Conservarlo sano e forte. L’Eucarestia e la risurrezione dei corpi. La procreazione e la collaborazione con il Signore. La bellezza e la dignità. Il Battesimo.

5 Meditazione. L’abitazione in noi della Santissima Trinità. Gv 14,15 sq. La grandiosità del dono. Come viverlo. La riflessione. I doveri della ospitalità. L’adorazione, il silenzio, il rispetto, l’amore. Il raccoglimento. La preghiera diffusa.

6 Meditazione. Il peccato. Is 1,3 sq. La gravità del peccato in chi è stato consacrato dalla grazia. Di ogni peccato. La meditazione sull\'amore di Dio. Detestazione radicale del peccato grave. La lotta contro i difetti. Vincere i veniali deliberati a tutti i costi se si vuole progredire nella perfezione. Il Signore è con noi per liberarci. La gioia che consegue.

7 Meditazione. La Penitenza. Mt 22,1. Gli invitati a nozze113. Necessità della risposta, della penitenza umile e generosa. Purificazione. Gesù ha espiato, ma la nostra parte bisogna farla. Valore della penitenza. Penitenza passiva e attiva. Fare un piano di penitenza. Non cessare dalla purificazione. Idee vere sul peccato.

8 Meditazione. La Confessione e la Direzione Spirituale. Lc 5,12. Il lebbroso114. Gesù ci vuol guarire. Il meraviglioso incontro nel Sacramento. Fondamentale la fede: vedere Gesù. Serietà di dolore soprannaturale. Sincerità, onestà, vera lealtà. Il proposito. Non ci lava solo, ci dà grazia di recupero. La direzione spirituale per la ricerca della volontà di Dio. Confidenza, umiltà, semplicità.

9 Meditazione. La Meditazione. Ez 2,8; 3,1-7. “Mangia”. Il valore della parola di Dio, il grande dono. Una creazione. Quando ci viene data: proclamata nella Messa; per la riflessione nella meditazione. Importanza di una meditazione vera per tutta la vita spirituale. Come e quando farla.

113 Cfr Mt 22,1-13. 114 Cfr Lc 5,12-13. Un lavoro intelligente e fedele, disponibilità.

10 Meditazione. Il Programma. Mc 11,12 sq. Il fico seccato. Dare frutti. 1) Vivere in grazia, progredire. Il soprannaturale. Vita di fede. 2) Vita di pietà: meditazione e Eucarestia sorgente di grazia e di amore. 3) Ricupero della grazia nella Confessione. Dove migliorare. La direzione spirituale. 4) La virtù, quella contro il difetto predominante. Precisazioni concrete e chiare. 5) Apostolato; il servizio. 6) L’amicizia di gruppo.

11 Meditazione. Il Corpo Mistico. 1Cor 12,12. La grande grazia della nostra unione nella Chiesa. Come la dobbiamo conoscere e vivere. La vera carità. La carità verso tutti. La carità nella Chiesa, in Parrocchia e nel gruppo. Il progresso e i modi della carità.

(5) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Santa Bernadette” e 2° Media Casone, 28-29-30 Agosto 1985

Introduzione sera precedente. “Il Maestro è qui e ti chiama”115. Disponibilità, silenzio, riflessione, penitenza. Incontro di gioia e di amore.

1 Meditazione. La grazia santificante. Il dono della vita divina. Le mirabili realtà che ci porta. “Se tu conoscessi il dono di Dio!”116. Vivere come figli di Dio e tabernacoli dello Spirito Santo.

2 Meditazione. La crescita della grazia. Parabola del lievito117. Come cresce e quando cresce. I segni se è cresciuta in noi. La vita di fede e la nostra corrispondenza. Gesù Amico.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Bisogna assomigliarsi a Lui, al suo volto. Principio di vita. Modello per salvarsi. Modello dappertutto e in tutte le virtù. Interrogarsi: Se Gesù fosse al mio posto… Prendere via tutto quello che non piace a Lui.

4 Meditazione. Il peccato grave. Il «no» a Dio. L’interruzione della grazia. L’enormità del tradimento. Che cosa si perde. Quale pericolo si corre. Il dragone in Daniele118. L’amore a Dio come regola della vita. Un «sì» confidente e gioioso.

5 Meditazione. La tiepidezza. Che pericolo produce. Quali ne sono i segni. Il peccato veniale. I difetti. Il difetto predominante. Le tentazioni: quali. Realizzare il fervore. Amare veramente il Signore. Lo sforzo e il dinamismo nella vita spirituale. Ascesi.

115 Gv 11,28. 116 Gv 4,10. 117 Cfr Mt 13,33. 118 Cfr Dn 14,23-27. 6 Meditazione. La Penitenza. Gesù ha fatto penitenza per noi. Uniti con la grazia anche noi ci dobbiamo accompagnare a Lui. La virtù della Penitenza. Necessità, utilità, modi. Ci dobbiamo presentare al Sacramento della Penitenza come veri penitenti. Mirabili effetti. Disposizioni essenziali. Il dolore soprannaturale forte e vero. Come ottenerlo. La sincerità e l’umiltà. Il proposito particolare e concreto. La confessione generale; quando è necessaria.

7 Meditazione. Il Corpo Mistico. Che cosa è. La Chiesa. Noi nel Corpo Mistico. Ciò che riceviamo e ciò che possiamo dare. La gioia e la sicurezza nell’appartenervi. I carismi. La direzione spirituale. Ciò che è e come farla.

8 Meditazione. La Purezza. Lo Spirito Santo nel Battesimo ci ha fatto suoi tabernacoli, ci ha consacrato. La santità, la grandezza e la dignità che ne derivano. Le ragioni della purezza, i motivi profondi naturali e soprannaturali. Come si attua la dignità cristiana. Come si predica il Signore. Il pudore. La difesa contro tutti gli attacchi. La vigilanza. Gli aiuti che ci vengono dati. L’Eucarestia e la Penitenza. La preghiera. L’ideale e lo stile. I divertimenti e le compagnie.

9 Meditazione. La Preghiera. Che cosa è; sua importanza e valore. Quella di Gesù. La preghiera vocale: attenzione, devozione, generosità. La preghiera mentale: come fare la meditazione. La preghiera liturgica.

10 Meditazione. Il Programma. Necessità. Deve essere intelligente e armonico. 1) Vivere il Battesimo vivendo e crescendo nella grazia. Eucarestia. Comunione. 2) Santificazione della festa. Messa e Lodi, Vespri. 3) Preghiera personale. Meditazione. 4) Virtù particolare, contraria difetto predominante. 5) Il dovere di ogni giorno. 6) L’amore alla Chiesa; Parrocchia. 7) Vita e attività di gruppo.

11 Meditazione. Le prospettive di gruppo. Per il gruppo Santa Bernadette: Sviluppare la devozione alla Madonna a imitazione della Santa. Insistere sulla «missionarietà»: cominciare subito la preparazione alla giornata missionaria.

Per il gruppo di 2° Media: Iniziare la preparazione alla professione di fede119. Virtù della fede, insistere sull’arricchimento nella cultura di fede.

119 A partire dalla metà degli anni Settanta, nel percorso post-Cresima don Pietro introdusse per i gruppi di Azione Cattolica varie “tappe” che portassero ciascun componente alla maturazione della dimensione interiore personale, di quella ecclesiale e alla consapevolezza della propria fede. La “Professione di fede” introduceva in questo cammino.

(6) Esercizi Spirituali ai Gruppi “San Pietro”, “Santo Nome”, “San Giovanni” Casone, 31 Agosto / 1-2 Settembre 1985

Introduzione della sera precedente. Lc 5,1. Pesca miracolosa120 “Getta”. Il coraggio, la decisione, la buona volontà. Atto di fede e di obbedienza. Raccoglierai. La preghiera umile e riconoscente. Il silenzio. Superare le logiche umane.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. “Se uno non rinasce”121. Vita divina: dono meraviglioso. Una nuova esistenza. Figli di Dio, adozione. Generati nel Battesimo. Dignità, grandezza, onore. Responsabilità. Stima. Condotta. Il soprannaturale.

2 Meditazione. La santità. 1Pt 1,14 sq. “Siate santi”. La Redenzione di Gesù. La vocazione del battezzato alla santità. Lo scopo della vita. La gerarchia dei valori. Le scelte. La visione umana delle cose e la visione di grazia. Che cosa ci impedisce il cammino verso la vera santità.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Col 1,12 sq. Cristo causa della salvezza, nostro mediatore e nostro modello. Le nostre relazioni con Lui, la conformazione e identificazione. Voler diventare come Lui. Solo Lui è da ricopiare. La confidenza nel suo aiuto.

4 Meditazione. Il Peccato. Lc 22,54. Il rinnegamento di Pietro. Il «no» al Padre il peccato. Rifiuto della grazia e delle sue meraviglie. Tradimento dell’amore. Tutte le conseguenze del peccato grave. Iterum crucifigentes122.

5 Meditazione. I Novissimi. Gv 15. “Io sono la vite”123. Le esigenze della grazia. Restare nel suo amore.

120 Cfr Lc 5,1,10. 121 Gv 3,3. 122 Nella NOVA VULGATA: “Rursum crucifigentes – Crocefiggono di nuovo” (Eb 6,6). 123 Gv 15,5. I Comandamenti. Fedeltà. L’amore è una forza. L’abuso della grazia. Il giudizio di Dio se non si porta frutto. La morte: bisogna lavorare perché il tempo è limitato. L’Inferno e le sue pene. Bisogna veramente convertirsi. Come deve essere la conversione. Le tentazioni.

6 Meditazione. La tiepidezza. Ap 3,14. Che cosa è. I segni. Il peccato veniale e i suoi danni. I difetti. Il predominante. L’assenza di sforzo. Volere che la grazia fruttifichi senza lo sforzo e l’ascesi. I pericoli di una vita mediocre e superficiale. Gli inganni.

7 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1 sq. Necessità. Farsi penitenti. La virtù della penitenza. Il piano di penitenza. La lealtà per scontare i peccati. Unirsi alla penitenza di Gesù. Il Sacramento; le disposizioni. Il dolore soprannaturale. La serietà della preparazione e la sincerità. Sapersi umiliare nella verità. La confessione generale e i suoi vantaggi.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. Gv 14,15. La consacrazione del battezzato. La grande dignità e onore. Il doveri della ospitalità. Spirito di adorazione e di preghiera. Senso della sacreità. La purezza come virtù soprannaturale. La purezza come consacrazione, armonia e equilibrio. La visione del puro. L’ideale. Le finalità a Dio Creatore e Redentore. La vera gioia. La vittoria sui sensi, le tentazioni e il mondo. Concetto vero di libertà e di piacere.

9 Meditazione. La Preghiera. Ez 2,8; 3,1-7. Che cosa è. Il colloquio del figlio con il Padre. Dignità ed efficacia. Preghiera personale e liturgica. Vocale e mentale. Valore della meditazione. Modo di farla. L’attenzione e la devozione. L’impegno.

10 Meditazione. La Beata Vergine. Gv 2. Le nozze di Cana124. Il posto di Maria Vergine nella Redenzione. Madre del Verbo Incarnato. Madre degli uomini. Madre della Chiesa. Modello perfetto. La devozione a Lei è vitale e necessaria. Come attuarla. Realizzare piena fiducia. Farsi aiutare, chiamarla. Entrare nei misteri di Gesù con lei e con il suo aiuto. Partecipare con Lei alla Messa. Le devozioni quotidiane.

11 Meditazione. Il Programma.

124 Cfr Gv 2,1-10. Mt 17. La Trasfigurazione125. 1) Vita di grazia; suo sviluppo. 2) Santificazione della domenica. 3) Preghiera personale. Meditazione. 4) Confessione e direzione spirituale. 5) Virtù da conquistare. 6) Il proprio dovere. 7) Vita di gruppo. 8) Apostolato. Di gruppo San Pietro: Impegno per la Chiesa. San Giovanni: Impegno per la liturgia. Santo Nome.

(7) Esercizi Spirituali al Gruppo “Preziosissimo Sangue” Casone, 3-4-5 Settembre 1985

Introduzione sera precedente. Lc 5,1. Pesca miracolosa126. Fede, impegno, obbedienza, ascolto, riflessione. Penitenza: silenzio. Frutti grandi e magnifici. Gioia.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 4. La samaritana127. La grandezza e la preziosità della grazia. Figli di Dio. Come conoscerla, difenderla, amarla. La collaborazione per accrescerla.

2 Meditazione. La santità. 1Pt 1,14 sq. Lo scopo della vita. Il progetto di Dio. I valori, la gerarchia. Saper valutare e distinguere. Scegliere.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Col 1,12 sq. Il Cristocentrismo. Tutto per Lui. Tutto in Lui. Tutto con Lui. La necessità di imitarlo, la grandezza, la bellezza. Se ci fosse Gesù al mio posto…

4 Meditazione. Il Peccato. Lc 22,47 sq. Il tradimento e l’odiosità del peccato. Il rifiuto della grazia e dell’amicizia con Dio. Le conseguenze. Evitare i pericoli. L’autocritica.

5 Meditazione. I Novissimi. Gv 15. “Io sono la vite”128. La legge di vita, in Gesù fruttificare. L’amore che deve guidare. L’uso del tempo. Il giudizio di Dio unico giudice. L’inferno. L’impegno di corrispondere a tutte le grazie.

6 Meditazione. La tiepidezza. Ap 3,14. Il peccato veniale. Il male della tiepidezza. I segni indicativi. I rimedi efficaci

126 Cfr Lc 5,1-11. 127 Gv 4,1-42. 128 Gv 15,5. e forti. L’ascesi nella vita cristiana. I difetti. Quello dominante.

7 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1 sg. “Se non farete penitenza…”. La virtù della Penitenza, Necessità, lealtà. Il giusto castigo. Il piano di penitenza. Il Sacramento: come bisogna andarvi. Le disposizioni fondamentali. Il dolore, l’umiltà, la sincerità, lo spirito di fede. La confessione generale.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. Gv 14,15. La promessa di Gesù. La realtà battesimale. Le conseguenze, la dignità, la sacreità. La gioia, la fiducia, la sicurezza. La purezza: i motivi naturali e soprannaturali. La stima e gli aiuti. Il pudore. Il buon esempio.

9 Meditazione. La Preghiera. Lc 18,1 sq. Che cosa è. Quali vantaggi. Come deve essere. Preghiera vocale, attenta, devota, generosa. La preghiera del pubblicano129. Preghiera mentale. Necessità della meditazione. Come farla; il modo e la sua importanza.

10 Meditazione. Il Programma. Ef 6,10 sq. L’armatura. 1) La grazia: come difenderla e crescerla. 2) Santificazione della festa: liturgia, divertimento. 3) Preghiera personale. 4) Meditazione. 5) Confessione e direzione spirituale. 6) Dovere. 7) Gruppo.

129 Cfr Lc 18,13.

(8) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Madre Purissima” e “Stella del mattino” Casone, 6-7-8 Settembre 1985

Introduzione sera precedente. Lc 21,1 sq. L’obolo della vedova. Il dare; dare di tutto cuore. Il valore degli Esercizi. Dare nella disponibilità, nella riflessione, nel silenzio, nel sacrificio.

1 Meditazione. La grazia santificante. Fil 4,4. La gioia nel cristianesimo, per la ricchezza della vita. Vita divina. Ciò che porta. Rendersi coscienti. Stimare, amare, progredire.

2 Meditazione. La santità. 1Pt 1,14. Lo scopo della vita. La volontà di Dio. Le virtù teologali infuse. Come svilupparle. La fede e il suo influsso. La speranza e il coraggio cristiano. La carità che deve muovere tutte le azioni. Con che spirito tendere alla santità.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Il nostro ideale. Il modello perfetto. Come sempre dobbiamo guardare a Lui. Particolarmente ricopiare la sua conformità alla volontà del Padre.

4 Meditazione. Il Peccato. Il «no» all’Amore, la stoltezza, il non senso, le conseguenze. Come ricuperarsi. Il timore di Dio e la fedeltà alla grazia.

5 Meditazione. La mediocrità. Gv 15. L’opera di Dio in noi. La corrispondenza. La lotta contro i peccati veniali e i nostri difetti.

6 Meditazione. Il Corpo. Salmo 138. La visione giusta del corpo: creato, redento. Come stimarlo, curarlo, dominarlo. Le deviazioni. Il nostro stile. La purezza.

7 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1. Necessità, utilità. Penitenze passive e attive. Il piano di penitenza. 8 Meditazione. La Preghiera. Ez 2. 3. La preghiera cristiana. Valore e dignità. La preghiera vocale e mentale. La meditazione.

9 Meditazione. Il Corpo Mistico. 1Cor 12. Esposizione della verità. Continuare Cristo. Amarci tra di noi. La carità in Comunità e nei gruppi.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 5,46. La nostra responsabilità. Programma scelto, concreto, personale nei soliti punti.

(9) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Maria Ausiliatrice” e Prima Superiore Casone, 9-10-11 Settembre 1985

Introduzione sera precedente. Lc 5,1. Pesca miracolosa130. Per raccogliere molto avere molta fede e generosità. Porsi a disposizione. Essere disposti a rispondere alla chiamata. Porre molto sforzo e buona volontà nel riflettere. Silenzio, preghiera di intercessione. Penitenza.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 4. La Samaritana; “Se tu conoscessi”131. Valore e grandezza della grazia. Che cosa è costata. Come bisogna apprezzarla, amarla e difenderla.

2 Meditazione. La santità. 1Pt 1,14. Lo scopo della vita. Come può essere solo grande e eterno. Diventare santi è possibile e doveroso. Come si tende alla santità. Tendervi con tutte le forze.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Col 1,12. Gesù causa della salvezza. Il centro è Lui. La vita cristiana deve essere un incontro con Lui. Lui il nostro modello in tutto; ogni virtù è falsa se non è una sua copia.

4 Meditazione. Il Peccato. Lc 22. Il tradimento di Giuda132. Che cosa è il peccato. Il «no» a Dio. Le conseguenze. L’urgenza della conversione, di fidarsi del Signore.

5 Meditazione. I Novissimi. Mc 11,12. Il fico disseccato133. L’abuso della grazia. La preziosità del tempo. La morte. Il giudizio di Dio. L’inferno.

6 Meditazione. Il Corpo. Salmo 138. Dignità, nostra responsabilità.

130 Cfr Lc 5,1-11. 131 Gv 4,10. 132 Lc 22,47-48. 133 Cfr Mc 11,12-14. Dio crea e redime. Come governarlo e dirigerlo. Il corpo degli altri. La virtù della purezza e le sue implicazioni. Le difese. Saper scegliere i mezzi più adatti.

7 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1. Necessità, lealtà, onestà. Diventare penitenti. Umiltà. Penitenze passive e attive. Il piano di penitenza.

8 Meditazione. Il Sacramento della Penitenza. Mt 9,2. Il paralitico134. Come arrivare alla Confessione. Senso di trasformazione. Il dolore, il proposito, la sincerità. La confessione generale.

9 Meditazione. La meditazione. Ez 2. 3. La parola di Dio e la salvezza. Necessità. Modo di far la meditazione. Quando e come.

10 Meditazione. Il Programma. Gv 7. Se uno ha sete135. Utilità. Intelligente, concreto, impostato sulla grazia. Santificazione della festa. Preghiera Personale. Confessione e direzione spirituale. La virtù, la famiglia, il dovere, il gruppo.

134 Cfr Mt 9,2-7. 135 Cfr Gv 7,37.

(10) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Cenacolo” e “Gloria” Sant’Ilario, 27-28-29 Settembre 1985

1 Meditazione. La Grazia santificante. Mt 6,19. Il tesoro. La scelta che si deve fare. I tesori del mondo e i tesori di Gesù. Il Regno. La sua vita. L’Incarnazione. I frutti. Il mistero pasquale. Essere consci del tesoro. Riconoscere la propria dignità. Viverla.

2 Meditazione. La santità. 2Cor 5,14. L’uomo nuovo. L’ideale del cristiano. Le esigenze della santità. La nobiltà. La differenza dagli altri. Quale terreno buono per il seme. La crescita. Come si è attuata; come coadiuvarla.

3 Meditazione. Lo sviluppo della grazia. Mt 22,1 sq. L’invito a nozze. Dio chiama: è gioia, è dono. L’abito nuziale. Vita soprannaturale in movimento. L’organismo infuso. Le virtù teologali. La maturità di fede, di speranza, di amore. La docilità all’azione dello Spirito.

4 Meditazione. Il peccato. Rm 6,3 sq. La grazia ci conforma a Gesù. Il peccato nella sua vera fisionomia. La necessità di purificarsi, di fare vera penitenza unendoci a quella di Gesù. Redimersi e redimere. La virtù della penitenza. Penitenze passive e attive. Prevenire il peccato con la mortificazione. Educarci con decisione e fortezza.

5 Meditazione. Vivere da figli di Dio. Ef 1. Il progetto di Dio. La grandezza che siamo chiamati a realizzare. Le nostre scelte, e le vere nostre gioie. Dove sta il nostro vero bene. La libertà come realizzarla. L’amore al Padre; tutto nell’amore. Obbedienza alla sua volontà. Esercizio dell’obbedienza.

6 Meditazione. La vera povertà. Mt 5. Le beatitudini136. Il loro spirito. La trasposizione del centro della vita. Siamo fatti per l’eternità. Povertà come virtù necessaria e come perfezione.

136 Cfr Mt 5,1-12. Il distacco che è vitale. Vivere per Iddio, abbandonandosi a Lui. I nostri difetti e la loro causa. La nostra decisione.

7 Meditazione. La grazia attuale e l’umiltà. Gv 15. “Senza di me”137. Necessità di sentire la nostra radicale impotenza. Che aiuto è la grazia: preveniente e concomitante. Il valore della preghiera di impetrazione e della umiltà. Umiltà = verità. L’educazione all’umiltà verso Dio e verso il prossimo. Tutto aspettarsi da Dio e tutto riferire a Lui. Gloria al Padre. Essere per la lode di Dio. Non per noi, per la nostra gloria. Difetto e egoismi da vincere.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la purezza. 1Cor 6,9. “Non sapete…”. Il dono della sua presenza. Santifica, consacra, illumina, guida, parla, ascolta. I nostri doveri di accoglienza e di ospitalità. Fede, purificazione, adorazione, ascolto. Il grande motivo della santificazione della anima e del corpo. Siamo tempio. I motivi soprannaturali della purezza e come viverli. La nostra vocazione.

9 Meditazione. La Chiesa e il Programma. 1Cor 12. Il Corpo Mistico. La sua struttura e il suo mistero e il suo amore. Come dobbiamo capire la Chiesa, viverla, difenderla, amarla. La Parrocchia. Il programma realizzato così, cominciando dalla Liturgia. La Messa. La Lode. La carità: l’amicizia, l’apostolato, la vera testimonianza.

(11) Esercizi Spirituali al Gruppo “Santa Maria della Vittoria” Sant’Ilario, 7-8-9 Ottobre 1985

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. “Se uno non rinasce…”138. La nuova nascita la grande realtà. Il soprannaturale. La fede e il suo insegnamento. Ci dona una realtà divina. “Diede il potere di diventare”139. La figliolanza di Dio. La grandezza e la dignità. I veri valori della vita. Acquistare la giusta valutazione. Le conseguenze.

2 Meditazione. Il valore della grazia. Mt 22. Gli invitati a nozze140. Le scuse e i dinieghi. La vocazione alla santità. Il progetto di Dio su ognuno di noi. La corrispondenza alla sua opera. Gli sforzi da compiere.

3 Meditazione. La lotta per il Regno. Mc 8,34. “Chi vuol venire dietro di me”. Quale è stata la vita di Gesù. La necessaria lotta. Come affrontarla. Il dominio di sé, l’austerità. Come impostare la vita spirituale. Accettare il combattimento. Non spaventarsi e non sgomentirsi delle tentazioni. Voler vincere a tutti i costi. La sicurezza ci viene da Gesù. Le tre virtù infuse e la loro crescita.

4 Meditazione. Il Peccato. Is 53. Le sofferenze di Gesù; fisiche e morali per darci la grazia e rimetterci i peccati. La vera concezione del peccato: tradimento dell’amore, infelicità miserevole. Convinzione. Penitenza affettiva del peccato. Detestazione. Leggere il Crocefisso. Stima enorme della grazia. Vivere in grazia.

5 Meditazione. La tiepidezza. Ap 3,14. Il rilassamento spirituale. Il vivere nei compromessi. La mancanza di decisione. La mancanza di mortificazione. Il significato vero di mortificazione. Il dominio di sé. L’ideale. L’entusiasmo.

138 Gv 3,3. 139 Cfr Gv 1,12. 6 Meditazione. La grazia attuale. Gv 15. La grazia di Gesù; la grazia attuale. La sua necessità. Grazia preveniente e concomitante. La necessità assoluta della confidenza e della preghiera. La sicurezza della vittoria. Il coraggio. La serenità. Evitare la presunzione e l’avvilimento. Mezzi.

7 Meditazione. La Confessione. Fil 4. “Rallegratevi”141. Il Sacramento della gioia e della liberazione. La misericordia di Dio che pone la grazia del Battesimo. Le disposizioni necessarie. La fede e l’attesa. Il progresso.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la purezza. Gv 14. “Vi manderò”142. La grande ricchezza e il dono più grande di tutti. La consacrazione. La sua opera divina. La nostra dignità. La santità dell’anima e la dignità del corpo. La sua redenzione. La purezza e la sua perfezione. Il pudore e lo stile. La testimonianza.

9 Meditazione. La preghiera. Rm 6,4 sq. Lo spirito di adozione. Fare tutto ciò che piace al Padre. Preghiera diffusa. Non cercare la propria gloria ma la sua gloria. Agire per amore vero. Purificare le intenzioni. Realizzare una vera orazione nell’ascolto e nella conversazione. L’adorazione, la lode, il ringraziamento, la propiziazione, la domanda. Ordinare la preghiera quotidiana, Fedeltà, generosità.

10 Meditazione. La Liturgia. Eb 4,14. Il Battesimo ci fa Chiesa. Che cosa è la Chiesa. Il Corpo Mistico. La preghiera della Chiesa. Il valore della Liturgia. La nostra partecipazione. Il programma vero deve essere completo.

141 Fil 4,4. 142 Cfr Gv 14,26.

(12) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Domus” e “Magnificat” Sant’Ilario, 11-12-13 Ottobre 1985

Introduzione sera precedente. 1Pt 1. “Siate santi”143. Entrare decisi a cambiare la vita. Senza esitazioni. Corrispondere alla grazia. Vera conversione. Dare tutto al Signore: intelligenza, fantasia, memoria, volontà, sensibilità. Grande preghiera, pronta penitenza. Silenzio interiore forte.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. Vita divina frutto della Redenzione. Vita soprannaturale. Il grande valore dell’esistenza. Non dimenticare, non abbandonare. Tenere sempre presente. Il centro di tutta la nostra attività. Crescere. Amore al Padre. La nostra qualità di figli. Vivere da figli. Il laicismo. La vera impostazione di fede (Eb 11). Vivere nella fede e trasformare tutto.

2 Meditazione. La santità. 1Cor 13. La carità. Le virtù teologali. Il vivere di fede nel soprannaturale. Conta niente se non viviamo i veri nostri valori battesimali. L’essenziale. La gioia della nostra vocazione. Il figlio cerca la gloria del Padre. Le nostre intenzioni. Il cercare la nostra gloria. L’orgoglio.

3 Meditazione. I peccati e i difetti. Mt 22. Gli invitati e le scuse144. I nostri ostacoli. La ripetizione dei nostri difetti. Non crediamo alla gioia della vita spirituale. I pretesti. Il non prendere i mezzi adatti. L’intestardirci. Credere nella bontà e nella onnipotenza di Dio.

4 Meditazione. Le Beatitudini. Mt 5. Il vero spirito dei figli di Dio. La grazia è per la gloria. La vita eterna. I valori della vita e lo spirito mondano. Educarsi.

5 Meditazione. La Penitenza. Lc 12,35. La virtù e i benefici della Penitenza.

143 Cfr 1Pt 1,16. 144 Cfr Mt 22,1-13. L’amore base. Per amore la purificazione e per amore la vittoria su se stessi. Il dominio di se stessi. L’esercizio nel portare le prove quotidiane. La funzione del dolore e della prova.

6 Meditazione. La Confessione. Lc 5,12. Il lebbroso145. Vedere con molta fede. La presenza di amore di Gesù. La sua azione di guarire, illuminare, guidare, preservare. Come vedere il sacerdote e la direzione spirituale.

7 Meditazione. La Povertà. Gv 12. “Se il grano non muore”146. Il distacco: sua necessità, sua estensione. Come è facile attaccarsi. Le vanità. Le conseguenze. I poveri. La povertà come perfezione. Come si realizza.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la purezza. Gv 14. Il Consolatore147. La sua presenza, la sua azione di consacrazione, di illuminazione, di gioia. I motivi di purezza soprannaturali. La dignità, la difesa, il pudore, le conseguenze nella vita personale e sociale.

9 Meditazione. Il programma. Ap 22. “… un fiume”148. Il Battesimo sacramento sociale. La nostra appartenenza alla Chiesa e i nostri doveri. La Liturgia; come partecipare in tutto. Come sentire la carità verso tutti. La nostra virtù. Il nostro apostolato.

145 Cfr Lc 5,12-14. 146 Cfr Gv 12,24. 147 Gv 14,16. 148 Ap 22,1.

(13) Esercizi Spirituali al Gruppo “Gioia di Dio” Sant’Ilario, 18-19-20 Ottobre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. La cena di Betania. Ricevere l’invito: l’amore, la gioia, il profitto. Cena = intimità, conversazione, amicizia. Quanto preziosa l’amicizia con Gesù. Realizzare durante gli Esercizi il clima di confidenza, di preghiera, di ascolto. Volere non fare un soliloquio. Acquistare le sue idee. “Io sono la verità”149: i suoi gusti, le sue scelte. Per questo impegno, riflessione, silenzio, sacrificio.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. La nuova nascita. La vita soprannaturale. Ciò che ci ha meritato Gesù. La grandezza, la preziosità che ci porta il Battesimo. Le conseguenze. L’essere figli e vivere lo spirito di adozione. Evitare il naturalismo. Esempi. Imparare a dire e a vivere il «Padre nostro».

2 Meditazione. Le virtù teologali. 1Cor 13. La carità. Vivere nel soprannaturale e agire nel soprannaturale. Ciò che vale. La scala dei valori. Non vivere solo umanamente. Non assolutizzare. Dio servito e amato come Padre. Gli sbagli del mondo.

3 Meditazione. La vita nuova. 2Cor 5,14. Come deve essere la vita cristiana. La conformità a Gesù. Assomigliarsi a Lui. Vivere di Lui. Partecipare al mistero pasquale. Dove essere nuovi; il coraggio di opporsi al mondo.

4 Meditazione. Il Peccato. Mt 22. Gli invitati150. Le nostre scuse, le meschinità. La causa dei nostri peccati. Il cercare la nostra gloria. La superbia fonte di tante deviazioni.

5 Meditazione. La vittoria sui difetti. Rm 6,1 sq. L’impegno di migliorare noi stessi. Intelligenza, conoscenza di sé. Metodo

149 Gv 14,6. 150 Cfr Mt 22,1-14. costante. Volontà sempre più forte. Personalità. Il difetto base. Affidarsi alla grazia. La grazia attuale: necessità. La preghiera e la sua efficacia.

6 Meditazione. Le Beatitudini. La povertà. Mt 5. Lo spirito vero del cristiano. Dove è la gioia. Il vero baricentro. La vita eterna. Il distacco dalle cose di questo mondo. L’obbligo. Dove e come. La carità verso i poveri. La virtù della povertà come perfezione. L’invito di Gesù e la risposta.

7 Meditazione. La Penitenza. Fil 4. “Rallegratevi”151. Come nasce la vera gioia. La necessità della purificazione. La virtù della penitenza. Penitenze passive e attive. La mortificazione. Il suo valore e la sua importanza. Il Sacramento della Penitenza grande dono di amore. Come viverlo.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la purezza. 1Cor 6,12. “Glorificate Dio nel vostro corpo152”. Il grande dono: l’Ospite divino. La sua consacrazione e la sua azione. I nostri doveri. Il tempio di Dio. Il perché della purezza. La redenzione del corpo. La sua dignità e la collaborazione con Dio. L’esempio. Il pudore.

9 Meditazione. Il Programma. Ap 22. “… un fiume”153 (come nel corso precedente).

151 Fil 4,4. 152 1Cor 6,20. 153 Ap 22,1.

(14) Esercizi Spirituali alla Comunità della Risurrezione Sant’Ilario, 5-6-7 Novembre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. La Cena di Betania. Atmosfera di amore, di colloquio, di intimità con Gesù. Con serenità, con fede. Per ricevere il suo dono di amore, per contraccambiarlo. Realizzare un vero silenzio, un grande ascolto, non lasciare cadere nemmeno un frammento, uno scambio e un lavoro nella coppia, una preghiera di supplica ardente, una penitenza. Tesoro nascosto154. Perla155.

1 Meditazione. La santità. Ap 22. Il piano di Dio. Il fiume che arriva a noi attraverso l’Agnello156. La grazia partecipazione alla vita divina. L’unione alla Santissima Trinità. Il soprannaturale. Cosa vuol dire per un cristiano essere e divenire santo. La nostra conformità a Cristo. La necessità del progresso.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Rm 6,1 sq. Morire al peccato e vivere in un dinamismo soprannaturale. Le virtù teologali infuse. La vita di fede e la sua crescita. I desideri e la sicurezza della speranza. Il confidare su le forze soprannaturali. La virtù della carità. Come crescere.

3 Meditazione. La gioia e la tristezza di un cristiano. Col 2,6 sq. I motivi di gioia nel nostro battesimo. La purificazione e il perdono che concede, lo splendore della grazia e di essere figli di Dio. Essere tabernacolo dello Spirito Santo. Le nostre false tristezze e le nostre illusioni terrene.

4 Meditazione. Il merito. 2Cor 4,5 sq. Che cosa è. Da dove deriva. La possibilità che ci dona il Battesimo. Le fonti del merito. Come Gesù ha meritato per noi. Il valore delle sue opere e della sua penitenza nella Passione. Come ci dobbiamo unire a Lui e fare la penitenza. Necessità, modo. Il grado della grazia. Il valore dell’intenzione di amore. Quale diligenza per accrescere i meriti.

154 Cfr Mt 13,44. 155 Cfr Mt 13,45. 156 Cfr Ap 22,1. 5 Meditazione. L’umiltà del figlio di Dio. Mc 6,45. “Coraggio, sono io, non temete”157. Il problema del persistere dei nostri difetti. Lo sgomento. Andare alla base: non fare le cose per noi e per motivi terreni ma per la gloria del Padre Celeste. Accumulare i quattrinelli (San Francesco di Sales). Eliminare i motivi inferiori. Purificare costantemente le nostre intenzioni. Vincere l’orgoglio in tutte le sue forme. Umiltà essenziale di tutta la vita. Essere a lode della sua gloria (Ef 1158).

6 Meditazione. La Povertà. Lc 6,20. Le Beatitudini159. Il distacco, la sua necessità e la sua perfezione. Come attuarlo. Lo studio di Gesù Povero, delle sue parole e del suo esempio. Gli esempi della Madonna, di San Giuseppe, degli Apostoli e della prima Chiesa. Educarsi personalmente nell’esercizio quotidiano. Creare l’ambiente familiare. Povertà di tempo per dare molto.

7 Meditazione. La castità. Ef 5,1 sq. La redenzione del corpo. L’opera della creazione. Dignità naturale del corpo. Gesù ha preso un corpo come il nostro e lo ha fatto strumento della redenzione. Il nostro corpo è santificato (Battesimo) e destinato alla gloria. La vocazione del Matrimonio e la dignità del corpo e il progetto di Dio. La castità matrimoniale strumento di santità. La castità positiva e l’abitazione dello Spirito Santo. L’amore coniugale e la santità familiare.

8 Meditazione. L’obbedienza. 1Cor 12. La Chiesa voluta da Gesù. Il Corpo Mistico. La Chiesa strutturata e gerarchica. I Carismi. La carità e quale deve essere: molto grande, generosa, donata, completa. La carità nella Chiesa e la carità per tutti. La carità tra le comunità e dentro la particolare comunità. Il rispetto e l’uso dei carismi. La Direzione Spirituale e la sua funzione. Il modo. Lo spirito di fede, l’umiltà.

9 Meditazione. La Preghiera. Fil 4,7 sq. La grandezza e la priorità della preghiera. Come curare la sostanza e il tessuto della preghiera. L’adorazione e lo spirito creaturale. Avere i sentimenti di Gesù. La lode, l’amore, il ringraziamento. Come ci dobbiamo sostanziare di ringraziamento.

157 Mc 6,50. 158 Ef 1,6. 159 Cfr Lc 6,20-23. La Messa. La propiziazione. La domanda.

10 Meditazione. Il Programma. Mt 7,13. La porta stretta. L’impegno per un programma forte e vigoroso. Dir sul serio, su un piano logico. L’ascesi. Il secondo punto è la confidenza nell’aiuto della grazia attuale. L’efficacia della grazia e la preghiera, la fede e l’umiltà. Il terzo: la pratica e la fiducia nei Sacramenti. Il Battesimo. La Penitenza. L’Eucarestia Il quarto: una virtù sola, ma studiata bene nei mezzi e nelle difficoltà. Il quinto: i doveri familiari e comunitari.

11 Meditazione. L’Amen. Sal 40,14; 105,48. Lo spirito di adozione. Cercare in tutto la gloria e il piacere del Padre. Essere contenti della sua volontà. Amen è affermazione di impegno preciso, è adesione, è accettazione. Il «sì» di Abramo, quello della Madonna, di San Giuseppe, degli Apostoli. Il sì dell’Alleanza. Il sì della Liturgia preludio di quella celeste. Il sì ogni giorno.

(15) Esercizi Spirituali al gruppo “Amicizia” Sant’Ilario, 9-10-11 Novembre 1985

Introduzione. Mt 13. Il tesoro nascosto160. La preziosità della Parola di Dio. La sua Parola è onnipotente e di infinita misericordia. Trovare il tesoro, riconoscerlo, nasconderlo, andare, pieni di gioia, vendere tutto e comprarlo. È ciò che dobbiamo fare. Meditazione, silenzio, attivismo, disposizioni totalitarie. Generosità, umiltà, lealtà. Fare il proprio piano e non mancare.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. La nuova nascita. La vita divina. L’Incarnazione e la Redenzione. Il Battesimo. Il valore assoluto. Il soprannaturale. La legge della crescita. Ciò che nella vita ha valore. Non ridurre il cristianesimo a un rito. Vita e amore. Impostare tutta l’esistenza.

2 Meditazione. Le virtù teologali. Rom 8,6. Chiamati alla santità dobbiamo camminare. Le facoltà operative infuse. L’uomo carnale e quello spirituale. Non basta la prudenza della carne. La necessità base della fede. Gli esempi di fede nella Sacra Scrittura. Tutto deve essere illuminato dalla fede. Il vero valore delle cose. Tutto guidato dalla speranza. Tutto trasformato dalla carità soprannaturale. Il valore dell’esistenza è dato da questo. Esame di coscienza. 1Cor 3,3; Col 3,9.

3 Meditazione. L’unione a Gesù. 1Gv 1,1 sq. Il centro di tutto è Gesù. In Cristo Gesù. Più che l’uccello e il pesce siamo uniti e immersi nella grazia di Gesù. Membri del suo corpo. L’incontro con Lui. Conoscerlo sempre di più. Ammirarlo. Imitarlo. Amarlo. Essere suoi discepoli, avere i suoi sentimenti e le sue scelte. Paragonarsi solo con Lui.

4 Meditazione. La Penitenza e il peccato. Mt 16,21. Predice la Passione. Era venuto per redimere cioè per soffrire e espiare i peccati del mondo. L’uomo che conosce il soffrire161. L’Agnello di Dio162. Le sue penitenze di

160 Cfr Mt 13,44-52. 161 Cfr Is 53,3. 162 Cfr Gv 1,36. valore infinito per noi. Unirci a Lui è necessario e onesto. Detestare ogni forma di peccato e farne vera penitenza per noi e per gli altri. Combattere il peccato in noi e fuori di noi. Nessun compromesso. La Messa sacrificio di espiazione. Accogliere l’amore di Gesù e vivere di questo amore.

5 Meditazione. Il distacco. Mt 5,1 sq. Il senso e la rivoluzione delle Beatitudini. Dove deve essere collocato il baricentro. Il distacco da ogni cosa come fine; tutto è mezzo. Le nostre posizioni egocentriche. La povertà come perfezione. Come tendervi.

6 Meditazione. L’umiltà e la grazia attuale. Mc 6,45. “Non temere”163. L’aiuto che ci viene dall’alto. Il valore della grazia attuale. Ci arriva in maniera grande se siamo umili, se confidiamo, se preghiamo. “Non potete far nulla”164. Umiltà è riconoscere il nostro niente, la nostra impotenza. Dare a Dio tutta la gloria. Non tendere alla nostra gloria. Le infiltrazioni dell’orgoglio dappertutto. La potenza della preghiera di impetrazione.

7 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. 1Cor 6,15 sq. Corpo tempio dello Spirito. L’immensa portata di essere tabernacoli di Spirito Santo. Quali conseguenze dobbiamo tirare. La stima del corpo. Gesù ha preso un corpo. La finalità della creazione e redenzione su di noi. Il corpo nel piano di Dio nella vocazione alla famiglia. La purezza: le sue basi e le sue glorie.

8 Meditazione. Il Corpo Mistico. 1Cor 12,15 sq. Il grande dono, la ricchezza e la gioia. Il nostro appartenere alla Chiesa come saper ricevere e saper dare. La Comunione dei Santi. I carismi. La carità diffusa dallo Spirito Santo. Come deve essere l’esercizio della nostra carità verso i vicini e verso i lontani. La missionarietà della Chiesa.

9 Meditazione. Il programma. Ap 22. Il fiume d’acqua viva165. Vivere in grazia, crescere nella grazia, gioire della grazia. Sviluppati i singoli punti. La nostra preghiera. Vera preghiera in unione a quella di Gesù. L’adorazione, la lode e il ringraziamento. La liturgia del Sacrificio. La partecipazione. Quella della lode: approfondimento dei Salmi. Quella dei Sacramenti: Battesimo, Penitenza.

163 Mc 6,50. 164 Gv 15,5. 165 Cfr Ap 22,1. La virtù particolare da conquistare. Il proprio apostolato. La santificazione del fidanzamento o della famiglia.

10 Meditazione. L’Amen. Salmo 40,14. Il battezzato deve tendere a fare la volontà del Padre. Amen di assenso, quello di fede, quello dell’alleanza, dell’accettazione. L’esempio di Maria Santissima, di San Giuseppe, degli Apostoli. Ripeterlo spesso e essere pronti a fare tutta la volontà di Dio comunque si presenti nella prova e nella gioia. Superare così la tentazione del dubbio e dello smarrimento. Il «sì» strada sicura alla santità.

(16) Esercizi Spirituali alla Comunità della Visitazione Sant’Ilario, 16-17-18 Novembre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1. La Cena di Betania166. L’introduzione serve sempre per creare l’atmosfera. Betania: il colloquio a cena con Gesù. Intimità, ascolto, amore riconoscente. La vostra preghiera deve avere questi toni e questi slanci. Distensione, riposo, confidenza, serenità. Creare un clima di gioia, essere con Lui. Offrire tutto a Lui. Per la trasformazione di noi stessi, della famiglia, della comunità.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gal 4,1 sq. Il piano di Dio. L’Incarnazione. Comunicazione di vita. Contemplazione di amore. La nostra vocazione. La santità. Il merito. La grazia preludio della gloria. Fatti per il Paradiso. La scala dei valori. La Provvidenza di Dio e il nostro soffrire. Non basta un’onestà umana.

2 Meditazione. La chiamata alla santità. Rm 6,3 sq. Il Battesimo ci unisce a Gesù nel suo mistero pasquale. È vita e morte. L’acqua simbolo di una vita fervida. La Genesi167, il diluvio168, il Mar Rosso169. Gesù ha parlato dell’acqua più volte. Vita che deve essere radicata e progressivamente accresciuta. Come cresce. Il progetto di Dio su ogni anima. Tutto è ordinato per la santità. Come fuggire la mediocrità e come approfittare di tutte le grazie. I danni dell’abuso della grazia.

3 Meditazione. L’organismo soprannaturale. 1Cor 3,1 sq. Il latte. L’umano. Lo sviluppo della azione soprannaturale. Le tre virtù teologali. La vita di fede. La maturità di fede. La gioia della fede e la sicurezza che dona. La vera vita del cielo e la speranza. Sviluppo. La confidenza, la pace, l’attesa. Vita di carità. Come tutto deve essere informato. L’amore del Padre. L’amore del Cuore di Gesù. Come dobbiamo vivere di amore. Riformare tutto.

166 Cfr Gv 12,1-11. 167 Cfr Gen 2,10-14. 168 Cfr Gen 7,17-24. 169 Cfr Es 14,15-31. 4 Meditazione. Il peccato e la penitenza. Mt 16,21. Gesù è venuto per redimere. La redenzione per la volontà del Padre deve avvenire nella sofferenza, nella umiliazione e nella morte. Gesù si è offerto e ha compiuto l’opera fino in fondo. E ci ha voluto uniti a Lui. La nostra parte di necessaria penitenza. Prima di tutto la detestazione assoluta di ogni forma di peccato. Nessun compromesso. Volere unirci alla espiazione fatta da Gesù. L’accettazione delle nostre croci. Come entrare in questo dinamismo. Che cosa offrire nella Messa. Lo spirito di contrizione.

5 Meditazione. La grazia attuale e l’umiltà. Mc 6,45. “Coraggio, sono io!”170. Quanto aiuto ci dà continuamente il Signore. Come dobbiamo confidare. La serenità nella vita spirituale. Efficacia della preghiera di impetrazione. L’umiltà necessaria. Lo svolgersi nel riconoscere la nostra impotenza. La vita per la gloria del Padre. Come cercare ardentemente tale lode. La rettitudine di intenzione dappertutto.

6 Meditazione. La povertà. Lc 12,32. “Non temere, piccolo gregge”. La confidenza e l’abbandono in Dio e lo spirito di povertà. Come attuare il distacco. Quali sono le cose alle quali più fedelmente siamo attaccati. Come saperci accontentare. L’esempio che ci ha dato Gesù in tutta la sua vita. Povertà di amore. Tanto più si ama, tanto più si dona tutto.

7 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. Gv 14,12 sq. “Un altro Consolatore”. La promessa e la verità dell’inabitazione. Il dono e l’azione. La consacrazione dell’anima. I sette doni. Cosa sono e attraverso loro che cosa fa lo Spirito santo. Spiegazione di tutti sette. La castità e l’influsso dello Spirito. Virtù grande e soprannaturale. Quale deve essere tra due coniugi che tendono alla perfezione. L’amore consacrato dallo Spirito Santo. L’educazione dei figli collaborazione con lo Spirito Santo.

8 Meditazione. L’Imitazione di Gesù. Ef 3,14 sq. Le dimensioni di Cristo Salvatore, Modello. Profonde relazioni. Assimilazione. Si è fatto fratello. Innamorati di Lui. Far nostri i suoi sentimenti. Agire come ha agito Lui. Disponibilità secondo la propria vocazione. Le linee essenziali di Gesù: il suo amore al Padre e il suo amore agli uomini. Per il Battesimo dobbiamo vivere da figli in un grande amore al Padre. Come esprimerlo nella preghiera e nella vita. Come Gesù ha amato gli uomini e come dobbiamo amarli pure noi.

170 Mc 6,50. 9 Meditazione. Il Programma. Ap 22. Il fiume. La grazia che arriva. Il proposito della santità nella volontà di Dio; ecc…

(17) Esercizi Spirituali alla Comunità della Eucarestia Sant’Ilario, 22-23-24 Novembre 1985

Introduzione della sera precedente. Mc 6,45. “Coraggio, sono io”171. Confidenza nella sua presenza e nella sua azione. Abbandonarsi a Lui. Chiedere molto. Corrispondere con tutte le forze nella fede viva, nell’accoglienza della Parola, nella riflessione, nel silenzio, nella penitenza. È il momento propizio. Molta fede.

1 Meditazione. La santità. 1Pt 1,13. “Siate santi172”. Che cosa è la grazia. L’Incarnazione e la Redenzione. Diventate figli veramente. La grazia sboccia nella gloria. La visione beatifica. La stima e l’ammirazione per la grazia. Come corrispondere. Con tutte le forze. Dio vuole che cresca nell’amore. Con amore la preghiera, i sacramenti, le opere buone. Detestare la mediocrità e i compromessi. L’Eucaristia fonte di grazia.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Rom 8,5 sq. “Quelli che vivono secondo lo Spirito”. Le ricchezze dono dello Spirito Santo: il mondo soprannaturale. Le virtù teologali. La Fede: importanza, il pensiero di Dio. Gli esempi degli antichi (Eb 11) e quello della Madonna e di San Giuseppe. Come applicarla e viverla. La speranza che ci dà, i desideri e le sicurezze. La confidenza. La carità partecipazione all’amore dello Spirito Santo. Come a contatto della Eucarestia crescono queste virtù.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. 1Gv 1,1 sq. È tutto per il battezzato: imitare il fratello Gesù. Conoscerlo. Amarlo. Seguirlo. Il come. Gli stessi sentimenti. Le due linee fondamentali: amore al Padre e l’amore agli uomini. Come ha fatto la volontà del Padre, con quanta immolazione. Come si è offerto per gli uomini. Li ha amati tutti e ci ama singolarmente. L’amore nell’Eucarestia. Il corrispondere.

4 Meditazione. Il peccato e la penitenza. Mt 16,21. “Mi sei Satana”173.

171 Mc 6,50. 172 Cfr 1Pt 1,16. 173 Cfr Mt 16,23. Gesù venuto per redimerci cioè per soffrire. Tutta la sua vita è stata una sofferenza. Come ha inteso la sua missione. Il perché della sua dolorosa Passione. La sua terribile penitenza per i nostri peccati. Il Battesimo ci unisce al suo mistero pasquale. Dobbiamo anche noi fare penitenza. Avere il rifiuto di ogni peccato e il vero dolore. Impegno per il dolore da esprimersi particolarmente nella Messa e nella Confessione. Poi castigarci, eseguire delle vere penitenze. Per la purificazione necessaria, penitenze spirituali e fisiche. Quanto più abbiamo peccato si esige maggior impegno. Programma di penitenza.

5 Meditazione. La grazia attuale. Lc 5,1 sq. La pesca miracolosa. Conoscere la nostra impotenza nel soprannaturale. La nostra confidenza e attesa quale deve essere. Il valore della preghiera di impetrazione. Come chiedere. La vera umiltà verso Dio. Ricordarsi delle promesse di Gesù. Non avvilirsi. L’Eucarestia il pane del viaggio. Contare molto sulla devozione eucaristica.

6 Meditazione. L’abitazione e l’azione dello Spirito Santo, umiltà. Gv 14,12. Il Consolatore174. Spirito di fede. È lui che ci educa come figli adottivi. I suoi sette doni e la nostra corrispondenza. La preghiera di adorazione e di lode. Far tutto per la gloria di Dio. Vincere la tentazione rischiosa dell’orgoglio che vuole penetrare dappertutto. Vivere di amore a Dio. L’umiltà e l’Eucarestia.

7 Meditazione. Lo spirito di povertà. Lc 12,32. “Non temere, piccolo gregge”. Il distacco. La ricerca dei veri valori, «il tesoro». La pericolosità delle ricchezze. La povertà come perfezione. Le scelte sapienti. Come tutto deve servire come mezzo. Le regole pratiche nella famiglia. La sobrietà personale. L’uso del tempo e delle proprie risorse. Esempio di Gesù Eucarestia.

8 Meditazione. La Purezza. Fil 4,4. “Rallegratevi nel Signore”. La virtù della gioia. Virtù del cristiano. Da dove nasce. Come si conserva e si accresce. La gioia dei puri. Come è il vero amore, quello che è veramente sorgente di pace, di equilibrio e di contentezza. Le basi dell’amore secondo gli insegnamenti di Gesù. Spirito di fede, di umiltà e di carità soprannaturale. Comprensione, perdono, serenità. Non far pesare i propri crucci. Il dono di sé. L’alimento e la forza che viene dall’Eucarestia. Insieme nella grazia dell’Eucarestia.

174 Gv 14,16. 9 Meditazione. Il programma. Is 42,1 sq. 1. Servire da figli il Padre. 2. Vivere l’Eucarestia, particolarmente la Messa, come sacrificio in unione con Gesù Sacerdote e vittima. 3. La castità come virtù di particolare importanza e di esempio. 4. Vita di apostolato. 5. Amicizia di comunità; entro il Giovedì Santo aver pronto lo Statuto.

(18) Esercizi Spirituali alla Comunità dell’Ascensione Sant’Ilario, 29-30 Novembre / 1 Dicembre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. Cena di Betania. Entrare negli Esercizi come a un dolce colloquio con Gesù, intimo, riconoscente, contemplativo. Non agitarsi o turbarsi. Con grande confidenza e abbandono. Divenuti con il Battesimo figli di Dio siamo ammessi davanti al Padre. Ammirazione, gioia. Realizzare con entusiasmo e silenzio. Non lasciarsi frastornare. L’importante è questo. Penitenza. Intercessione dell’Immacolata.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. “Nisi quis”175. La nuova nascita. Che cosa opera in noi. Il dono dell’Incarnazione. Diventare figli di Dio. L’amore di Dio. La visione beatifica. La nostra collaborazione. Il ricevere e il crescere. Come si accresce la grazia. La chiamata alla santità. Che cosa si intende per vera santità.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Rm 8,5. La vita che si sviluppa. Le facoltà operative. L’abitazione dello Spirito Santo. È ricchezza meravigliosa. Ciò che infonde in noi. Collaborazione. In particolare considerare la vita di fede. Il fondamento è qui. Che cosa è, come si sviluppa, come dobbiamo prodigarci. Gli esempi nella Scrittura. La Madonna e San Giuseppe. Il cap. 11 della lettera agli Ebrei. Deduzioni pratiche nella vita di ogni giorno.

3 Meditazione. L’imitazione di Cristo. Ef 4,11. Incorporazione con il Battesimo, noi membra dobbiamo assomigliarci al Capo. Quanto questo è necessario per la salvezza. L’amore ci deve spingere e ci deve portare a copiare Gesù nei desideri, nelle scelte, nei sentimenti. Le due linee fondamentali: l’amore al Padre e l’amore agli uomini. Come imitarlo fino in fondo.

4 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Mt 16,21. La Penitenza di Gesù per i peccati dell’umanità. Nuovo Adamo. Quanto ha sofferto. Il Battesimo ci unisce alla morte di Gesù. Vivere il mistero pasquale. La necessità della nostra Penitenza e i benefici. I modi della Penitenza. Il rigetto del peccato, e come è ora la

175 Cfr Gv 3,3. 5: “Se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio […]. In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito…”. nostra situazione. Esame di coscienza.

5 Meditazione. La grazia attuale e la confidenza. Mc 6,45. Il Signore ci è vicino meravigliosamente. La grazia preveniente e concomitante. Sentire la nostra povertà che ci vieta la presunzione e l’avvilimento. La preghiera di impetrazione e la sua efficacia. Non si può far senza di una preghiera intensa e costante. La gioia della confidenza.

6 Meditazione. L’umiltà e la carità. Fil 4,4. La gioia virtù del cristiano. I motivi della gioia. Realizzare un clima di generosità e di fede nella famiglia e nella comunità . Agire per Dio e solo per Lui. Figli di Dio dobbiamo cercare la sua gloria. I pericoli dell’orgoglio e le tentazioni continue. Le infiltrazioni dell’orgoglio anche nelle opere buone. La lotta per fare tutto solo per amore di Dio. Gloria vivente.

7 Meditazione. La povertà. Lc 6,17. La necessità del distacco per tendere alle realtà celesti. La povertà come perfezione. La facilità dei piccoli egoismi nella vita di ogni giorno. L’esempio da aver presente della famiglia di Nazareth. L’esercizio della vita sobria e aperta a tutte le necessità di chi ha bisogno.

8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la castità. Gv 14,12. La grande promessa. Che cosa vuol dire essere tabernacoli dello Spirito. L’azione dei doni dello Spirito nell’anima. La consacrazione che avviene. In particolare la santità del corpo. La castità come perfezione. L’amore tra gli sposi come azione di grazia. La pratica nella carità naturale e soprannaturale.

9 Meditazione. Il Programma. Col 2,1 sq. “Camminate”176. 1) La santità. 2) L’idea base della Ascensione. Siamo fatti per il Paradiso. 3) La preghiera forza di ogni giorno. 4) L’Eucarestia. In particolare la Comunione. Le comunioni spirituali. 5) La virtù da conquistare. 6) La vita di famiglia. 7) La Comunità.

176 Col 2,6.

(19) Esercizi Spirituali al Gruppo dello “Spirito Santo” e altre Sant’Ilario, 3-4-5 Dicembre 1985

Introduzione della sera precedente. Lc 21,1sq. L’obolo della vedova. Voler dare tutta la nostra disponibilità sicuri che il Signore gradisce, anche se siamo poveri e peccatori. Dargli tutta la nostra intelligenza, la memoria, la volontà. Per questo il nostro tempo, i sacrifici, il silenzio, l’insistenza nella riflessione. Il suo aiuto è mirabile per tutti noi.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. Nisi quis. Il disegno salvifico di Dio. L’Incarnazione. Vita divina comunicata. Dal Figlio a noi. La nostra dignità e grandezza. Figli di Dio. Tendere alla santità. È il nostro dovere. Che cosa è la santità. Come deve crescere e manifestarsi. La gioia della santità. Il progetto di Dio.

2 Meditazione. La Fede. Rm 8,5. L’organismo soprannaturale. Come la Fede è principio di tutto. Gli esempi nella storia della salvezza e come è voluta da Gesù. Maria Vergine e San Giuseppe. Come crescere nella fede e applicarla a tutti i momenti della nostra vita. L’accoglienza della parola e la meditazione.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Ef 4,11. Crescere nella somiglianza è doveroso, profittevole e bello. Conoscerlo, amarlo, imitarlo. Le nostre virtù perché siamo uniti, sue membra. Entusiasmarci di Lui, innamorarsi di Lui. Fare un bilancio della nostra crescita.

4 Meditazione. La Penitenza e il peccato. Mt 16,21. La Redenzione mediante il dolore, l’umiliazione e la morte. Agnello, oblazione, vittima. Il Battesimo ci unisce al mistero pasquale (Rm 6). Partecipare di Lui è rinunciare a ogni forma di peccato. Il dolore vero, sue qualità, volere la penitenza dei nostri peccati. Le forme di penitenza. La vita quotidiana con i suoi sacrifici. Il piano di penitenza. La direzione spirituale mezzo per mantenere il piano.

5 Meditazione. La grazia attuale e la confidenza. Mc 6,45. La paura. Il bisogno di sicurezza e di speranza. Che cosa ci dà la virtù della speranza. La presenza di Gesù. La grazia attuale preveniente e concomitante, la sua assoluta necessità. Come poterla accrescere: con l’umiltà e la preghiera. Sentire il proprio niente. La preghiera di richiesta. La raccomandazione di Gesù. L’insistenza e la vera preghiera.

6 Meditazione. Il distacco. 2Cor 5,1 sq. “Camminiamo nella fede”. Cercare le cose di lassù177. I beni di questa terra solo mezzi. Non attaccare il cuore a nulla. Preoccupazioni e ansietà che bisogna abolire. Lo spirito della vera povertà. La libertà dei figli di Dio.

7 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la purezza. Gv 14. I tabernacoli dello Spirito. Grazia, luce, ricchezza, amore. I suoi sette doni. Che cosa fanno. La nostra collaborazione. Considerarsi consacrati. La purezza come dignità e amore. Le convinzioni. Lo stile. La vigilanza. La delicatezza. La perfezione. La testimonianza. La vocazione.

8 Meditazione. Il Corpo Mistico e la carità. 1Cor 12. Un solo corpo178. La grande realtà del Corpo Mistico. Come vedere la Chiesa. Lo Spirito Santo anima del Corpo. La carità che deve regnare. Come nel concreto dobbiamo amarci, e come dobbiamo amare gli altri. La missionarietà della Chiesa. Sentire con la Chiesa. L’obbedienza. Le opere di bene. La direzione spirituale.

9 Meditazione. La Preghiera. Ef 3,14. La stima grande della preghiera. La comunione con il Padre. Appoggiati su Gesù. Crescere e maturare. Puntare in alto. Preghiera diffusa. Raccoglimento abituale. Comunione spirituale.

10 Meditazione. Il Programma. Ap 22. Vita di fede. Tendere alla santità. Vita di preghiera. Conquista di virtù. Il nostro dovere. L’apostolato. In tanta confidenza e umiltà.

177 Cfr Col 3,1. 178 Cfr 1Cor 12,12-27.

(20) Esercizi Spirituali alla Comunità della Pentecoste Sant’Ilario, 7-8-9 Dicembre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. La cena di Betania. Creare un clima così pieno di intimità e di riconoscenza. Un cuore che si manifestava nella generosità e nel dono che sapeva ascoltare. La nostra riflessione deve essere così. Ascolto. Amore. Fede. Creare nel silenzio e anche nel sacrificio questa disponibilità. Farsi un programma personale.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. La nuova vita. L’Incarnazione. La preziosità del dono. L’amore di Dio. La nostra collaborazione. La santità soprannaturale fine della nostra vita. Come crescere nella santità.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. 2Cor 1,18. Il «sì» si attua nel Figlio di Dio attraverso le sue facoltà operative infuse. Fermiamoci particolarmente sulla fede. Che cosa è, la nostra collaborazione, la necessaria crescita. Come si attua. L’esempio di Maria Vergine e di San Giuseppe. La storia della salvezza attraverso gli uomini di fede. La ripetizione degli atti di fronte alle prove e alle oscurità. La parola di Dio e la meditazione.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. 1Gv 5,1 sq. Conformati a Cristo. Lui è tutto. La vita, il Regno di Dio, il modello. È il grano di senapa, il lievito, il tesoro nascosto, la perla. Incorporati in Lui, dobbiamo crescere in Lui. Assomigliargli. Conoscerlo, amarlo, imitarlo. A che punto siamo.

4 Meditazione. La Penitenza e il peccato. Mt 16,21. L’Agnello di Dio. Profetizzato, annunciato, presentato. Tutta la sua vita per noi. La sua grande penitenza per i nostri peccati. La Croce e il suo linguaggio. Unirci a Lui. Il nostro rifiuto del peccato. La nostra penitenza. L’accettazione delle prove e dei dolori.

5 Meditazione. La grazia attuale. Mc 6,45. La confidenza. L’aiuto infallibile di Dio. La grazia preveniente e concomitante. L’umiltà di fronte a Dio. Persuasione della propria impotenza. La virtù della speranza. La preghiera di impetrazione.

6 Meditazione. Il distacco e l’umiltà. Lc 10,21. “Hai rivelate ai piccoli”. Chi sono, gli umili, la retta intenzione. I figli devono fare tutto a gloria del Padre. Le infiltrazioni dell’orgoglio. Il necessario distacco da tutto ciò che è terreno. Come operare il distacco.

7 Meditazione. Lo Spirito Santo e la castità. Gv 14,12. La consacrazione, la dipendenza e la docilità ci insegna ad amare e a rendere sacro e grande l’amore. La castità realizzazione della vocazione ad amare nella famiglia. Il dono fervido e totale. L’amore deve crescere sempre più.

8 Meditazione. La Preghiera. Ef 3,14. Nell’uomo interiore179. La vita interiore. Che cosa è e come si costruisce. Le sue ricchezze e le sue gioie. Amore alla preghiera e fedeltà, attenzione, sforzo di ricevere. Migliorarla. Orazione discorsiva e contemplativa. Il raccoglimento e il suo valore. Redimersi. Orientare tutto al Padre.

9 Meditazione. Il Programma. Ap 22. La santità, la docilità allo Spirito Santo, la liturgia. La spiritualità familiare e comunitaria.

179 Cfr Ef 3,16.

(21) Esercizi Spirituali alla Comunità di Cristo Re Sant’Ilario, 16-17-18 Dicembre 1985

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. La cena di Betania. L’atmosfera di ascolto e di unione con Gesù. La viva riconoscenza. L’umiltà e la volontà di non negargli niente. Conoscere la volontà di Dio e volerla realizzare. Ognuno si faccia un piano di esecuzione per il tempo degli Esercizi. Hodie, si vocem eius audieritis180.

1 Meditazione. La grazia santificante e la santità. Gal 4,1 sq. Il piano di Dio. L’Incarnazione e la nostra elevazione al soprannaturale. Figli nel Figlio. La nostra dignità e grandezza. Come viverla. Lo sviluppo della vita di grazia. La santità secondo il progetto di Dio. Gli ostacoli alla santità. Il nostro tendere. La vittoria sulla tentazione della mediocrità.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. 2Cor 1,17. Il «sì». Lo sviluppo operativo della vita soprannaturale è dato dalle virtù infuse. Vita di fede, certezza della verità di Gesù. La nostra sicurezza in tutto. Vita di speranza: Dio è fedele; Gesù è amico; la vittoria è assicurata. Paradiso e mezzi per il Cielo. Vincere la presunzione e lo scoraggiamento. Vita di carità. È la pienezza. Amare con il cuore di Gesù, guidati dallo Spirito.

3 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Mt 16,21 (vedi lo schema precedente).

4 Meditazione. La grazia attuale. Mc 6,43 (vedi schemi precedenti).

5 Meditazione. La volontà del Padre. Gv 4,31. Come Gesù ha compiuto la volontà del Padre e come la dobbiamo compiere noi. La retta intenzione. Tutto a gloria di Dio. L’insidia dell’egoismo e dell’orgoglio. Come purificare l’intenzione.

6 Meditazione. Il distacco e la povertà.

180 “Se ascoltaste oggi la sua voce!” (Sal 95 [94], 7). Lc 6,20. Necessità del distacco. I benefici del distacco. La povertà come perfezione. Come attuarla nella famiglia cristiana. Povertà come amore. Il ritmo consigliato. La regalità della povertà.

7 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo e la castità. Gv 14,12. L’onore, la dignità, gli incomparabili benefici. I suoi doni. La consacrazione di tutto l’uomo. La sua attività. La castità coniugale e l’amore. Quale è la sua perfezione. I mezzi.

8 Meditazione. Il programma. Ap 22,1 sq. Santità del Cristiano, a tutti i costi. Lotta contro i difetti e le ricadute. Santità della famiglia, direzione spirituale. Santità della comunità. Dinamismo.

(22) Esercizi Spirituali alla Comunità della Natività Sant’Ilario, 2-3-4 Gennaio 1986

Introduzione. Gv 12. Atmosfera distensiva. Familiarità. Colloquio. Invocazione. Fede. Credere nella sua misericordia e nella sua potenza. Confidare. Per questo: silenzio, riflessione, penitenza.

1 Meditazione. La grazia soprannaturale. Gv 3. La nuova nascita, la vita soprannaturale. Accogliere e vivere nel soprannaturale. La vita solo umana. Come accrescerla. Vivere di fede. Non volere segni umani. Quale vita di fede.

2 Meditazione. La chiamata alla santità. 1Pt 1,13. Diventare come il Padre ci vuole: dei veri figli. Il progetto di Dio. L’organismo soprannaturale. La nostra corrispondenza. La lotta contro la mediocrità. Quali frutti.

3 Meditazione. La penitenza e il peccato. Mt 16,21; Rm 6,3 sq. Ciò che ha fatto Gesù. L’Incarnazione per la Redenzione. La sua penitenza e la sua espiazione. La nostra vocazione battesimale. La lotta contro il peccato. I mezzi. La penitenza della vita. La nostra chiamata a essere redentori. Il bilancio della spiritualità.

4 Meditazione. La grazia attuale. Mc 6,45. La presenza di salvezza di Gesù per i battezzati. Grazia preveniente e concomitante. La confidenza virtù base. La preghiera e il suo valore. Quanto possiamo ottenere mediante la preghiera di domanda.

5 Meditazione. Lo spirito di adozione. Lc 10,11. Che cosa vuole il Padre. La retta intenzione. L’umiltà, la gloria di Dio, l’amore al Padre di Gesù. Come deve essere il nostro amore. Le infiltrazioni dell’orgoglio. Agire solo per Iddio. Non aspettarsi l’attenzione e la riconoscenza da nessuno neppure dai figli.

6 Meditazione. Il distacco. Lc 6. Le Beatitudini. Come ammirarle e come viverle. Il centro della vita. Gli attaccamenti piccoli e grossi. Non preoccuparsi. La vera liberazione. 7 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. Rm 8. Il possesso dello Spirito. La consacrazione. L’azione dello Spirito. I suoi sette doni. Che cosa operano. La nostra collaborazione. La docilità. Lo spirito di adozione. Non agire secondo la carne.

8 Meditazione. La Preghiera. Ef 3,14. L’importanza e il valore della preghiera. Come l’ha curata Gesù e come dobbiamo stimarla. Preghiera di adorazione e di lode. Preghiera che cresce. Come crescerla. I suoi gradi e i suoi ostacoli.

9 Meditazione. Il Programma. Ap 22. Il fiume181. Impegno personale di santità e di perfezione nell’imitazione di Gesù. Impegno di coppia: l’amore paziente. Comunità. Vincere tutte le cose umane. Costruire una comunità veramente soprannaturale.

181 Cfr Ap 22,1.

(23) Esercizi Spirituali alla Comunità dell\'Immacolata Sant’Ilario, 11-12-13 Gennaio 1986

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. Creare tale ambiente. Colloquio familiare, rimanere ad ascoltarlo, riconoscenza, servizio, donazione. Per questo: silenzio, disponibilità, sacrificio, umiltà. Fede.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. La nuova nascita. Il soprannaturale. Non vivere secondo l’umano. Essere figli di Dio e vivere in conformità. La santità e il progetto divino. Tutto può servire per diventare santo. Lo scopo della vita.

2 Meditazione. La Fede. 1Cor 3,1. La crescita. L’organismo soprannaturale. Le virtù infuse. La Fede fondamento. Gesù vuole la fede. Come accrescerla. Gli esempi. Gli ostacoli. Lo spirito mondano. Come si insinua. L’esercizio della fede quotidiano.

3 Meditazione. Lo spirito di mortificazione. Mc 8,34. L’esempio di Gesù. La necessità di unirci a Lui nel mistero pasquale. La necessità dello sforzo. Le nostre tentazioni. Quella prevalente. Il piano del demonio. Tentazioni subdole e nascoste.

4 Meditazione. La Penitenza e il peccato. Lc 22,47. Il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro182. La sofferenza di Gesù, per noi, per salvarci. La nostra parte. Il rigetto totale di ogni peccato. La parte nostra nella penitenza.

5 Meditazione. La virtù della speranza. Mc 6,45. Il fondamento della speranza. La sicurezza nella Provvidenza. La grazia attuale. La confidenza. L’aiuto della preghiera.

6 Meditazione. La virtù della carità. 2Cor 5,14. Tutto deve essere mosso dalla carità. La retta intenzione. L’umiltà. Essere a gloria di Dio. Fare tutto per puro amore di Dio. Buttare ogni ipocrisia, lasciare tutte le

182 Cfr Lc 22,47-62. infiltrazioni di orgoglio.

7 Meditazione. Lo Spirito Santo e la castità. Gv 14. L’anima tabernacolo. Che cosa opera lo Spirito Santo. I sette doni e la loro azione. La consacrazione e l’azione. La santità del Matrimonio, l’amore tra gli sposi. La perfezione della castità.

8 Meditazione. La Preghiera. Eb 5,1 sq. Gesù il Sommo Pontefice, è l’orante. Il suo esempio e la sua esortazione. La dignità della nostra preghiera. La forza e la gioia. La stima e la fedeltà nell’uomo. Il piano della preghiera.

9 Meditazione. Il programma. Ap 22,1 sq. Programma personale. La santità del battezzato. Come attuarla. La correzione dei difetti. I mezzi (esame di coscienza, confessione, Eucarestia). Il programma familiare. Il lavoro della coppia. Il loro amore. Vivere il sacramento. Tendere alla perfezione. Il programma comunitario. Vivere il Corpo Mistico e la sua comunione. Buona volontà e particolarmente insistere sull’umiltà. Tanta umiltà e comprensione.

(24) Esercizi Spirituali alla Comunità della Presentazione Sant’Ilario, 24-25-26 Gennaio 1986

Introduzione della sera precedente. Gv 12,1 sq. Clima di fede, di confidenza, di ascolto. Disponibilità totale.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gv 3. Nisi quis renatus183. La vita soprannaturale. La vita di figli di Dio. La santità e le sue esigenze. L’ideale e i mezzi. Il progetto di Dio.

2 Meditazione. La Fede. 1Cor 3,1 sq. Le virtù infuse e l’organismo soprannaturale. L’importanza del maturare nella fede. La fede nella storia della salvezza (Eb 11). La fede della Madonna e di San Giuseppe. Come crescere. La meditazione e la ripetizione degli atti. La fede nelle prove.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Rom 8,5 sq. Lo Spirito Santo ci vuole rendere a immagine di Gesù. Le linee principali. La sua ricerca della volontà del Padre. Guardare solo a Lui, e in tutto. Confidare nel suo aiuto. Siamo membra del suo corpo.

4 Meditazione. Il Peccato e la penitenza. Mt 16,21. La sua Redenzione e la sua penitenza. Il nostro rigetto del peccato. La nostra penitenza come redenti e come redentori.

5 Meditazione. La grazia attuale e la confidenza. Mc 6,45 (vedi schemi precedenti).

6 Meditazione. L’umiltà e la gloria di Dio. Lc 10,11 (vedi schemi precedenti).

7 Meditazione. Il distacco. Lc 6. Le Beatitudini e il loro spirito. L’esempio di Gesù. La vera povertà e la perfezione.

183 “se uno non nasce da acqua e Spirito” (Gv 3,5). 8 Meditazione. L’abitazione dello Spirito Santo. Gv 14,12. La grazia della presenza e della consacrazione. L’opera dei sette doni. La nostra dipendenza. La nostra preghiera, la castità coniugale, la missione verso i figli. Come corrispondere.

9 Meditazione. Il Programma. Gv 15. La vita e le leggi della vita. Il lavoro di santità personale. Il lavoro del progresso nella preghiera (meditazione, salmi, devozione Eucaristica, rosario); il lavoro nelle virtù (teologali); la disponibilità. Il programma familiare: preghiera, dialogo, aiuto, fissare delle precise mete. Programma comunitario: lo spirito della Presentazione.

(25) Esercizi Spirituali alla Comunità di Maria Madre della Chiesa Sant’Ilario, 1-2-3 Febbraio 1986

Introduzione della sera precedente. 1Pt 2,1 sq. “Come bambini appena nati”. Il desiderio, l’avidità del cibo spirituale. Desiderio della sua presenza, del colloquio con Lui. “Stringendovi a Lui…”. Unione con Gesù. Disponibilità. Familiarità, gioia. Riflessione, silenzio, umiltà. Disposti a riconoscere.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gen 1,1 sq. La nuova creazione. La vita soprannaturale partecipazione alla vita divina della Trinità. La ricchezza data dal Battesimo. La vocazione a diventare figli adottivi. La santità. Quale deve essere, e come tutto deve essere a questo scopo. Il sì al piano di Dio.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. Gal 6,3. Agire, seminare secondo lo Spirito. La vita teologale. La virtù fondamento: la Fede. Lo sviluppo della Fede. Gli esempi di fede nella storia della salvezza (Eb 11). La Fede della Madonna e di San Giuseppe. Come crescere noi. La Parola. La meditazione. L’umiltà.

3 Meditazione. L’imitazione di Cristo. Col 2,6 sq. “Camminate nel Signore, […] ben radicati”. Il dovere e la gioia di guardare a Lui e conformarci. Le linee fondamentali.

4 Meditazione. La Penitenza e il Peccato. Rm 6,3 sq (vedi schemi precedenti).

5 Meditazione. La grazia attuale e la confidenza. Mc 6,45 (vedi schemi precedenti).

6 Meditazione. L’umiltà e la retta intenzione. Lc 10,21 (vedi schemi precedenti).

7 Meditazione. Lo Spirito Santo e la castità. 1Cor 6,15. L’abitazione e l’opera dello Spirito Santo. I sette doni. Possiede non solo l’individuo ma anche la coppia. L’amore degli sposi mezzo di perfezione e di santità. Come si deve esprimere.

8 Meditazione. La Preghiera e la vita interiore. Ef. 3,14. Uniti a Gesù imparare a pregare. Che cosa è la preghiera di figli. L’adorazione e la lode. Il ringraziamento e la propiziazione. Il raccoglimento e l’atmosfera di spiritualità.

9 Meditazione. Il programma. Gv 15. Lo sviluppo della vita. I mezzi dello sviluppo. Il programma individuale nella preghiera e virtù, sacramenti e attività. Il programma familiare: la preghiera, la carità, l’aiuto. Il programma comunitario nella devozione a Maria Santissima.

(26) Esercizi Spirituali alla Comunità della Croce Sant’Ilario, 7-8-9 Febbraio 1986

Introduzione della sera precedente. Ap 3,14. “Ma tu sei tiepido”184. Bussa alla porta185. Aprire con tutto il cuore mediante la riflessione, il silenzio, la penitenza.

1 Meditazione. La grazia santificante. Gen 1,1. La nuova creazione. Diventare figli di Dio. L’Incarnazione. La vocazione alla santità. Dovere di tendere alla santità.

2 Meditazione. L’organismo soprannaturale. 1Cor 3,1 sq. Non si può restare bambini. La crescita necessaria. La virtù della fede. Vivere di fede.

3 Meditazione. L’imitazione di Gesù. Col 2,6 (vedi schemi precedenti).

4 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Mt 16,21 (vedi schemi precedenti).

5 Meditazione. La speranza. Mc 6,45 (vedi schemi precedenti).

6 Meditazione. La gloria del Padre e l’umiltà. 2Cor 5,14. “L’amore di Cristo ci spinge”. Tutto come ha fatto Gesù per la gloria del Padre.

7 Meditazione. Lo Spirito Santo e la castità. Gv 14,12 (vedi schemi precedenti).

8 Meditazione. La Preghiera. Gv 15,1 sq. (vedi schemi precedenti).

9 Meditazione. Il Programma. Rom 8,6 sq. Individuale: meditazione, Eucarestia, purificazione. Familiare: l’amore grande e casto, la preghiera. Comunitario: la Croce forza e vita, ideale comune.

184 Cfr Ap 3,16. 185 Cfr Ap 3,20.

QUADERNO 42 - Appunti sul Battesimo (1985) – SOMMARIO186 Battesimo 2 La Grazia santificante 6 L\'organismo soprannaturale 8 Vita interiore 10 Unione con Gesù Cristo 12 Filiazione adottiva 14 Il Peccato 16 Abitazione della Santissima Trinità 18 La Grazia attuale 20 Il Corpo Mistico 21 La Castità 23 Il Corpo 25 Ascesi 27 Abuso della grazia 29 Il Merito 30 Accidia 32 Liturgia 33 La Beata Vergine 36 Amicizia 38 Amen 40 Adorazione 41 Dominio di sé 42 Povertà 43 La Parola di Dio 44 Da Don Giussani 45 Da Ratzinger 46 Battesimo 48 Battesimo (Biffi) 51 Esercizi Spirituali alla comunità dell’Assunzione (16-18 Agosto) 52 Esercizi Spirituali alla comunità dell’Annunciazione (19-20-21 Agosto) 54 Esercizi Spirituali alla comunità di Maria Regina (22-23-24 Agosto) 57 Esercizi Spirituali ai gruppi “Regina gli Angeli” e “Luce” (25-27 Agosto) 59 Esercizi Spirituali ai gruppi “Santa Bernadette” e 2° Media (28-30 Agosto) 62 Esercizi Spirituali ai gruppi “San Pietro”, “Santo Nome”, “San Giovanni” (31 Agosto / 2 Settembre) 65 Esercizi Spirituali al gruppo “Preziosissimo Sangue” (3-5 Settembre) 68 Esercizi Spirituali ai gruppi “Madre Purissima” e “Stella del mattino” (6-8 Settembre) 70 Esercizi Spirituali ai gruppi “Maria Ausiliatrice” e 1° Superiore (9-11 186 Inserito in fase di redazione. Settembre) 72 Esercizi Spirituali ai gruppi “Cenacolo” e “Gloria” (27-29 Settembre) 74 Esercizi Spirituali al gruppo “Santa Maria della Vittoria” (7-9 Ottobre) 76 Esercizi Spirituali ai gruppi “Domus” e “Magnificat” (11-13 Ottobre) 78 Esercizi Spirituali al gruppo “Gioia di Dio” (18-20 Ottobre) 80 Esercizi Spirituali alla comunità della Risurrezione (5-7 Novembre) 82 Esercizi Spirituali al gruppo “Amicizia” (9-11 Novembre) 85 Esercizi Spirituali alla comunità della Visitazione (16-18 Novembre) 88 Esercizi Spirituali alla comunità della Eucarestia (22-24 Novembre) 91 Esercizi Spirituali alla comunità dell’Ascensione (29 Novembre / 1 Dicembre) 94 Esercizi Spirituali al gruppo dello “Spirito Santo” e altre (3-5 Dicembre) 96 Esercizi Spirituali alla comunità della Pentecoste (7-9 Dicembre) 98 Esercizi Spirituali alla comunità di Cristo Re (16-18 Dicembre) 100 Esercizi Spirituali alla comunità della Natività (2-4 Gennaio 1986) 102 Esercizi Spirituali alla comunità dell\'Immacolata (11-13 Gennaio 1986) 104 Esercizi Spirituali alla comunità della Presentazione (24-26 Gennaio 1986)106 Esercizi Spirituali alla comunità di Maria Madre della Chiesa (1-3 Febbraio 1986) 108 Esercizi Spirituali alla comunità della Croce (7-9 Febbraio 1986) 110

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