Quaderno 43 - La Riconciliazione 1986

QUADERNO 43

Riconciliazione – 1

1. 2 Cor 5,10-18; Rm 5,10. La riconciliazione è far pace, è far nuova la vita. Cristo l’ha voluta, la attua continuamente. “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Lasciatevi conciliare (2Cor 5,201). Riconciliazione è sinonimo di santità. Il contrario è il peccato. Bisogna un continuo ritorno alla sorgente dell’amore. È un dono che discende dal Cuore di Cristo e passa attraverso la Chiesa. Luce e sale2. I cristiani devono rendere visibile la riconciliazione. “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi (Gv 20,21). Verità, carità, missionarietà. Cristo chiama, riunisce, manda. Impegno della mente, condivisione della vita, collaborare per “riunire insieme i figli di Dio” dalla dispersione (Gv 11,52).

2. La Chiesa per essere riconciliatrice deve essere una Chiesa riconciliata (Reconciliatio et paenitentia, n. 9). Siamo noi. Stretto legame tra conversione e riconciliazione. Conversione permanente. Riscoperta del sacramento della penitenza, vissuto in tutta la sua inesausta ricchezza e nella pienezza personale e comunitaria (Giovanni Paolo II3). Ci immette vitalmente nel perdono di Dio e in quella liberazione che è la causa radicale di tutte le lacerazioni. È la santificazione della festa per un mondo che spesso non sa far festa. Ha come centro vitale l’Eucarestia massimo sacramento della riconciliazione. (Tagliaferri)

1 Cfr 2Cor 5,20. 2 Cfr Mt 5,13-14. 3 Cfr GIOVANNI PAOLO II, Reconciliatio et paenitentia, 27.

Riconciliazione – 2

1. La liturgia della parola celebra il mistero della riconciliazione perché è proclamazione e presenza dell’evento della riconciliazione che ha avuto il suo pieno in Gesù. “Piacque a Dio di far abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo suo riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle dei cieli” (Col 1,19-20). La Chiesa nella liturgia della Parola esprime viva consapevolezza del suo compito di riconciliare in Cristo proclamando ciò che Dio ha operato. Non è un semplice gesto informativo ma un far «memoria» cioè un attualizzare il mistero della riconciliazione mirabile operata dal Padre con l’invio del Figlio e il dono dello Spirito Santo. Il significato della liturgia della parola è essenzialmente quello di proclamare l’«oggi» della riconciliazione nella Chiesa. «Oggi» Dio riconcilia a sé il mondo. «Oggi» riconcilia il mondo in un solo corpo.

2. Il Battesimo: è la prima e fondamentale celebrazione in ordine di tempo e come fonte di ogni ulteriore riconciliazione. Il nostro uomo vecchio è crocefisso in Gesù perché, distrutto il corpo del peccato e risorti, viviamo nella novità dello Spirito (Rm 6,4-10; 8,1-17). È riconciliazione radicale: “Le cose vecchie sono passate” (2 Cor 5,17). È assolutamente gratuita. È totale e definitiva: vera rinascita, innesta in Gesù Cristo e nel suo corpo (Ef 1,12; 2Cor 1,23).

3. La Penitenza: nel contesto dell’alleanza battesimale è una ripresa, un prolungamento, e una crescita. Rappresenta una celebrazione dell’unione del Padre, che si fa incontro e riconcilia a sé in Gesù. Acqua e lacrime non mancano mai alla Chiesa (Sant’Ambrogio4).

4. L’Eucarestia. Fonte e apice. La riconciliazione è effetto e premessa. Penitenza previa. “Se stai per presentare la tua offerta” (Mt 5,23); il confesso, la pausa dopo l’omelia, il Padre nostro, la pace che un gesto di risposta all’appello del Signore.

5. I tempi liturgici: Avvento, Quaresima, tempi sacramentali, decisivi di riconciliazione nella grazia dello Spirito: preghiera, elemosina, digiuno.

6. Celebrazioni comunitarie (Vedi Ordo, 365).

4 Cfr SANT’AMBROGIO, Epistulae, 41, 12. 5 Il riferimento è al RITUALE ROMANO, Rito della Penitenza. 7. Dalla liturgia alla vita. Un uomo nuovo, riconciliato in Gesù, chiamato a operare con Lui, prolungamento della celebrazione sono anch’esse queste azioni una celebrazione, viva, esigente, fatta di perdono spesso faticoso, di sincero riconoscimento delle proprie colpe e limiti, di condivisione fraterna.

8. È meraviglia della salvezza, è dono dall’alto, realtà operata dallo Spirito che dimora nella Chiesa. Nel momento stesso in cui diviene confessione delle colpe e perdono ricevuto e offerto, si trasforma in dossologia, in canto alleluiatico, festa del perdono e della grazia.

9. È opera della Santissima Trinità. Il Padre dal cui cuore è partita ogni iniziativa. Il Figlio realizza la riconciliazione dando se stesso per noi per ricondurci al Padre. Lo Spirito Santo effuso sulla Chiesa completa e ci fa dire «Abbà!»6 e fa di noi il tempio vivo. In Filio per Spiritum ad Patrem7. La Chiesa è lo spazio diretto dell’iniziativa di Dio. Nella Chiesa per e come la Chiesa. Come il peccato è sempre una ferita inflitta alla Chiesa (Lumen Gentium, 11), la riconciliazione è sempre opera a cui tutta la Chiesa è cointeressata e nella quale agisce (Ordo, 8) Ognuno secondo il proprio carisma è celebrante di riconciliazione per divenire operatore di riconciliazione ed essere profezia vivente della riconciliazione operata da Cristo e celebrata nella Chiesa, e costruttore valido di questa riconciliazione: “Beati coloro che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello: essi hanno ormai parte all’albero della vita e possono entrare per le porte nella città” (Ap 22,148). (Rivista di vita spirituale 1983, 6; p. 508)

6 Cfr Gal 4, 6-7; Rm 8, 14-17. 7 “Nel Figlio, per mezzo dello Spirito, al Padre”. 8 Cfr Ap 22,14.

Riconciliazione – 3

1. Punto di partenza: Amore infinito di Dio. “Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità… formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo... Convertitevi e vivrete” (Ez 18,309). Mette in movimento un retrocedere interiore. È Lui che per primo tocca il cuore (Ordo, 5). Tenerezza sempre attiva. Cristo innocente (Eb 7,26) è venuto a espiare le colpe (Eb 2,17). Alla Chiesa ha affidato il compito. Attraverso l’intervento dello Spirito: “Non per opera di giustizia da noi compiuta, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro” (Tt 3,510). “Ora invece avete ottenuto misericordia” (1Pt 2,10). L’azione dello Spirito Santo penetra la vita in ciò che ha di più concreto. Confessione frequente, non ripetizione rituale o esercizio psicologico, ma sforzo perseverante per meglio sviluppare la grazia del Battesimo. Essere attenti a conformarsi a Cristo e fedeli alla voce dello Spirito (Ordo, 7).

2. (Balthasar). Di fronte alla gravità oggettiva del peccato che trapassa la storia nella sua interezza, l’umanità meriterebbe di essere rigettata, dannata: e se Dio nel suo infinito amore non fosse intervenuto, tale sarebbe stato il suo destino, data la radicale incapacità dell’uomo a raggiungere la salvezza. “È stato Dio ecc…” (2Cor 5,12-21). Il Figlio si autoconsegna alla volontà del Padre e affronta l’ira di Dio in sostituzione dell’uomo. La Passione manifesta quanto il peccato sia in odio a Dio. La gravità del peccato richiede tale espiazione. Il Padre risuscita Gesù manifestando che ha accettato il sacrificio e dà l’assoluzione totale e universale, e lo Spirito Santo trasmette questa assoluzione a coloro che con fede accolgono la salvezza. Il sacramento della riconciliazione è un autentico «memoriale» cioè rende presente l’evento pasquale di Cristo. Il penitente è misticamente inserito nel sacrificio e nella resurrezione di Cristo. Solo l’amore sincero, autentico, sentito è capace di suscitare una profonda contrizione fondata sul dolore di essere stato lui la causa della Passione del Signore; l’Amato, l’innocente si è addossato il castigo durissimo e umiliante11. Inserirsi nell’umiliazione di Gesù con l’autoumiliazione della confessione dei propri peccati.

9 Cfr Ez 18,30-32. 10 Cfr Tt 3,5. 11 Cfr Is 53. Forza della Parola per far venire alla luce il peccato. Samaritana12. Bisogna che la parola trafigga l’anima (Eb 4,12), che si sottopone al suo giudizio. Raccoglimento e meditazione. Il sacramento che inserisce nel mistero pasquale non è solo fonte di perdono e di grazia per il penitente, ma lo rende partecipe della Kenosis del suo Signore per tutti gli uomini. È la solidarietà con tutti quelli che vivono nel peccato e hanno bisogno di un aiuto per uscire da una situazione che potrebbe condurre alla perdizione. (Rivista di vita spirituale 1983, 6)

12 Cfr Gv 4,1-42.

Confessione

1. Al centro della vita l’incontro con il Signore. Sconvolge tutti, per sempre. Riconoscersi in Gesù perché ama. Ho scoperto tutto quello che mi mancava, che in me era falso, tutto ciò che in una parola sola chiamiamo il peccato.

2. Non si può semplicemente identificare la penitenza e il sacramento; né ridurre tutta la penitenza, e quindi tutta la remissione dei peccati, al «sacramento». La penitenza e la remissione dei peccati possono essere vissute nel pentimento, nel digiuno, nella preghiera, nel lavoro, nella carità, nella sofferenza, nelle opere di misericordia, in tutti gli altri sacramenti (specialmente nel Battesimo e nell’Eucarestia).

3. Quanti tra coloro che si confessano sono dei bigotti timorosi e vili, tante bigotte che mendicano un tranquillante, tanti battezzati infantili alla ricerca del rito di compensazione di una angoscia adolescente? Confessioni abborracciate. Non vengono per riconoscersi peccatori, ma per liberarsi di un sentimento di colpa molto più viscerale che spirituale. Avvertono un bisogno imperioso e irresistibile di mettersi in regola deponendo il pacchetto di biancheria sporca stereotipata. È il sacramento del ritorno a Dio. Non la partecipazione a un rito magico. Non è un inventario, non è la presentazione di un menù perfettamente preparato e sempre identico. Dio non è una tintoria alla quale ci si rivolge precisando le macchie perché non si dimentichi di una. Non comportandosi come alla dogana. Aprire le valigie: un timbro. Formalità, formalismo. Gli schemi, le liste, non la vita. Non restare sul piano giuridico: alle condizioni della ditta. Se il confessore arrischia una domanda sulla vita, scena muta. Persone, non anime indifferenziate e standardizzate. Inutilità spirituali; dove la confessione stessa distoglie dalla penitenza e dalla conversione.

4. La conversione di tutto (Mt 5,9). L’elenco dei peccati fatto da Gesù (Mc 7,20-23). Mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo (Mt 15,20). Non si pecca per omissioni di pratiche o riti, ma quando si va contro le persone, gli uomini.

5. Gesù ha versato il sangue per la remissione dei peccati (Mt 26,28). La sera della Resurrezione: “Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22). Cristo quindi “costituito Figlio di Dio” nella potenza (Rm 1,4); la sua missione essenziale e che passa nelle mani degli Apostoli è la remissione dei peccati. È uno dei grandi articoli del Credo. 6. L’iniziativa di convertirsi non nasce dal penitente ma dal Signore. Dio non si rivela come uno che attende, ma come un Amore che cerca, che cerca ciò che era perduto, e che riporta sulle spalle (Lc 15). Gesù guarda Pietro13, guarda Levi14. Ha una buona notizia per i peccatori: Dio li ama. Ed essi accorrono a Lui, lo seguono (Mc 2,13-15). Così per Zaccheo15, per l’adultera16, per il ladro17, per la samaritana18. “Quando il figlio era ancora lontano”19. Il pastore va in cerca della pecora smarrita20. “Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche un solo di questi piccoli” (Mt 18,14). L’amore del Buon Pastore è compito di Pietro (Mt 16,19), degli altri Apostoli (Gv 20,23), di ogni discepolo (Mt 18,18).

7. Soddisfazione. I meriti di Gesù Cristo sono infiniti, la comunione dei Santi inesauribile. Il suo perdono è gratuito. Allora perché? Perché la colpa ci ha danneggiato: ha portato rafforzamento dell’egoismo, accecamento, durezza di cuore, indifferenza, abitudini. Anche dopo l’assoluzione il mio «io» rimane. Bisogna risalire la china. Lancio l’invocazione alla Chiesa e ai Santi. Questa comunione comincia da Gesù. La mia piccola penitenza è «sacramentale» si innesta cioè nella Passione di Gesù, con tutta la Chiesa: “Trafitto per i nostri peccati” (Is 53,5), Gesù vive in me la sua redenzione. “Non sono più io che vivo...”21. Grande valore. Non insignificante. È piccola: sono radicalmente povero; gratuità della grazia, non è una punizione, imparare a pregare, a leggere il Vangelo, e fare opere. “O Dio che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la tua misericordia e il perdono” (26a Ord.22), “Non noi amiamo Dio ma Egli ha amato noi e ha mandato suo Figlio a espiare i nostri peccati” (1Gv 4,1023). È sempre Dio, il Padre, che per amore prende l’iniziativa della riconciliazione (2 Cor 5,5) e consegna suo Figlio fattosi maledizione per noi (Gal 3,13; Rm 8,32; Gv 3,16). Con questo ha fatto tutto per noi e in tale misura che la nostra conversione e l’accusa delle nostre colpe non ne sono che l’ultimo e naturale passo, cioè l’adesione nella fede all’Amore che perdona, che è poi la riconciliazione. Per perdonare basta uno; ma per riconciliarsi è indispensabile essere in due: il peccatore deve voltarsi indietro e buttarsi nelle braccia.

13 Cfr Lc 22,61. 14 Cfr Mt 9,9. 15 Cfr Lc 19,1-10. 16 Cfr Gv 8,1-11. 17 Cfr Lc 23,39-43. 18 Cfr Gv 4,1-42. 19 Cfr Lc 15,19. 20 Cfr Lc 15,4-7. 21 Gal 2,20. 22 Cfr XXVI Domenica del Tempo Ordinario, Colletta. 23 Cfr 1Gv 4,10. La buona notizia: un Dio che ama il peccatore: “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mc 2,17).

8. Ascoltarlo. “Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo” (Lc 15,1); “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10). Ascoltare la parola di Dio. Ritroveremo il senso di Dio, del Padre del nostro Signore Gesù Cristo nella misura in cui gli restituiremo la Parola. Ed in questa stessa misura, ritroveremo il senso del peccato, della conversione e della riconciliazione. Finché un uomo non è sconvolto dalla rivelazione dell’amore del Padre e della rivelazione di Gesù Cristo non può sapere che cosa sia il peccato. Solo la profondità dell’Amore permette di sondare la profondità del peccato.

9. Ritrovare la Comunità; l’aspetto sociale. Il cristiano non è un individuo isolato. È un membro della Chiesa che in concreto per lui è la comunità locale in cui vive e agisce. Dalla Chiesa ha ottenuto il Battesimo, da essa riceve la Parola di Dio e la sua spiegazione; da essa riceve i Sacramenti. Avendo peccato contro Dio, pecco anche contro la Chiesa e contro tutti gli uomini miei fratelli. Nella vita cristiana ci sono realtà personali e intime, ma niente di carattere esclusivamente privato. Anche un peccato segreto di pensiero turba le relazioni con Dio, con la Chiesa, con il prossimo. Il mio peccato rende danno al Corpo Mistico, sfigura la Chiesa e abbassa il mondo. Ecco perché ogni riconciliazione onesta esige che io riconosca davanti ai fratelli di aver peccato. Ritrovare la Chiesa Sacramento primo e totale. È efficace anche quello che non è sacramentale. Questo non potrà che dare al peccatore il bisogno di ritrovare la comunità, di riceverne il perdono e di celebrare coi fratelli la propria riconciliazione (Da Rey-Mermet24).

24 Cfr THEODULE REY-MERMET, Lasciatevi riconciliare, Elledici.

Confessione

1. I vantaggi della confessione frequente. Pio XII nella Mystici corporis dice: Aumenta la retta conoscenza di se stessi, si sviluppa la povertà di spirito (cioè una maggior conoscenza di essere peccatori e limitati; le disposizioni del pubblicano25 che diventano convinzione abituale), si sradica l’egoismo (paralitico26, cieco27, lebbroso28; sentimenti vivi che oggi nascono in me), si resiste alla negligenza e al torpore, si purifica la coscienza, si rinvigorisce la volontà, si procura la direzione spirituale, si aumenta la grazia29.

2. Recuperare la presenza del peccato, evidenziare come il peccato è sempre contro l’altro o gli altri (contro l’amore). La conversione non è solo un dovere, ma un bisogno vitale di ogni giorno; convertirsi è riconoscere che Dio è unico e che la sua volontà è l’unica verità. Conoscere Gesù, progressiva interiorizzazione della sua luce: si attua così la riconciliazione con la propria vita e con gli altri. Le confessioni devono diventare un’esperienza progressiva di conversione come cambio di mentalità. Non basta un’idea cerebrale e giuridica. La Parola di Dio, ascoltata e depositata nel cuore, opera, porta luce, scandaglia il nostro intimo, ci fa conoscere e chiamare per nome i peccati; che commettere il peccato è il tentativo di sostituirsi a Dio, di assolutizzare i nostri progetti su di noi e sul popolo di Dio, la ribellione alla nostra storia, alla nostra croce. Dobbiamo convincerci che la Parola è molto più concreta e operante di quello che possiamo pensare: che non solo illumina ma conforta, crea, dà coraggio, opera meraviglie, ci fa scoprire la vera situazione di peccato che non sapremmo riconoscere, un invito alla liberazione. Ci fa gustare la festa e la gioia del perdono, della liberazione, della comunione, della misericordia ottenuta, nella costatazione che ogni volta Dio dal nostro fango con il suo Spirito30 crea un uomo nuovo. Ci rende più misericordiosi e disponibili ad aiutare i fratelli a capire come il peccato è sempre causa di morte, di tristezza, del senso di lontananza da Dio. La Comunità ritrova un modo nuovo di vivere. Si scopre la dimensione comunitaria del peccato e che se anche uno solo si lascia lavorare dallo Spirito il vantaggio è comune.

25 Cfr Lc 18,13. 26 Cfr Lc 5,17-26. 27 Cfr Mc 10,46-52. 28 Cfr Lc 17,11-19. 29PIO XII, Mystici Corporis, Errori circa la confessione sacramentale e l\'orazione. 30 Cfr Gen 2,7. Si incontra la Chiesa Madre che accoglie i peccatori, che nutre con l’Eucarestia, che ci cura con il cammino di purificazione e ci guarisce con il Sacramento della confessione, ci fa operare e pregare. Quando la penitenza è vissuta in dimensione completa personale e comunitaria, mette il peccato in giusta luce, cioè è ciò che distrugge l’uomo che si prostituisce alle creature, è una schiavitù e una sofferenza ed è per questo che Dio non lo vuole ed ha mandato suo Figlio. Non più una valutazione limitata e burocratica del peccato. Inoltre ha delle dimensioni orizzontali: danneggia i fratelli, la Chiesa, il mondo. La confessione è per questo un fatto comunitario per cui si domanda perdono a tutti e la Chiesa perdona per il ministero del sacerdote. Questo aspetto conclusivo viene non solo vissuto ma celebrato perché è il frutto esistenziale che manifesta l’opera di salvezza compiuta dal Padre nel mistero pasquale. La missione della Chiesa è proprio quella di annunciare, donare, testimoniare l’amore misericordioso e il perdono di Dio in Gesù Cristo. Evitare il fariseismo cioè l’incapacità a riconoscere la propria realtà profonda di peccato, l’uso della confessione senza vera conversione, come purificazione legale in vista dell’Eucarestia, l’idea protestante che il peccato è un fatto privato tra l’uomo e Dio e quindi basta confessarsi davanti a Dio mentre vi è la dimensione comunitaria (Rivista di vita spirituale, 1983,6).

3. Quando mi confesso attingo alla grazia della morte e risurrezione di Gesù, scrivo una nuova pagina nella storia della salvezza che continua a fluire nella grazia sacramentale. Non solo allora della remissione dei peccati. Abbiamo bisogno nella vita quotidiana di luce, di misericordia, di forza per acquistare il fervore che ci salvi dall’indifferenza e dalla tiepidezza. Perciò la confessione frequente, che porta sempre qualcosa di nuovo; e se noi non ce ne rendiamo conto è colpa nostra, perché noi stessi siamo persone terribilmente noiose e di poca buona volontà, da rinfacciare all’amore di Dio le nostre monotone negligenze, la nostra monotona esistenza. All’atto della confessione dovremmo sempre ricordarci che essa è un frutto della Croce che ci è stata elargita dal Signore risorto e pensare quanto gli è costata. Allora la confessione diventa veramente vitale, penetra nella vita quotidiana non solo per tirarmi fuori dal fastidio delle colpe, ma come qualche cosa così potente da accompagnarmi ad ogni istante, mostrandomi le molte vie di incontro che il Signore vuol percorrere con me attraverso il sacramento della Redenzione; egli si rivela come il Dio vivente che indica, esige, ascolta, ammonisce e rinfranca, lega a Sé e nello stesso tempo non sopprime la libertà. (Rivista di vita spirituale, 1984,6)

4. I mirabili effetti della confessione. Vince, preserva, guarisce, rimette la pena temporale in proporzione, libera. Se è perduta, riveste della stola battesimale. Frequenza. San Carlo, Sant’Ignazio, San Vincenzo, Sant’Andrea: ogni giorno. San Francesco di Sales, San Vincenzo de’ Paoli, ogni due giorni. Se talvolta dura, i frutti dolci. Educarsi soprannaturalmente.

Esame di coscienza

1. “Sono molte le scienze coltivate dagli uomini, ma nessuna è migliore della scienza con cui l’uomo conosce se stesso. Ritornerò dunque al mio cuore e mi renderò familiare il dimorarvi, per potere esaminare tutta la mia vita e conoscere me stesso” (San Bernardo). L’esame non è diverso dalla meditazione e ha un duplice scopo: a) conoscere la propria vita interiore per vivere nella consapevolezza; b) assumere vigilanza in ordine a sentimenti, pensieri e azioni. Scandagliare il nostro io profondo e puntare sulla sua «ristrutturazione» rafforzando le tendenze positive e purificando quelle negative.

2. Ci conduce non a una auscultazione di se stessi ma alla percezione del progetto di Dio su noi stessi. Non a un ripiegamento su noi stessi, ma una apertura a Dio che infonde e suscita amore in noi. Bisogna compierlo in clima d’ascolto per percepire attraverso la coscienza la voce di Dio, in clima di preghiera sotto il suo sguardo che giudicando guarisce in conformità alla sua volontà. “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,2) e docilità allo Spirito Santo.

3. Ripercorrere la giornata. Rivivere il passato, non solo pensarlo. Riviverlo alla luce di Dio. Riviverlo per liberarci dalle tracce negative, purificarci dai condizionamenti. “Tenendo alta la parola di vita” (Fil 2,16). Alla luce della parola che abbiamo presa come programma percorrere tutta la giornata (o le diverse parole udite in liturgia). “Perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata” (2Ts 3,1). Guardando Dio, percepire tutti gli impedimenti che ci dividono da Dio.

Esame di coscienza

1. Domine, noverim te ut amem te, noverim me ut despiciam me31 (Sant’Agostino). Andare in fondo, se non si va alle radici non conta. L’impedimento della pigrizia: “Vidi il campo dell’uomo pigro…” (Pr 24,3032). Guardarsi allo specchio (come sono brutto). Il Signore è contento di me? (Santa Teresa del Bambin Gesù33). Vigilanza sui nemici, l’esame di prevedimento. Lotta, disciplina.

2. Esame sulle vittorie e le sconfitte, su gli atti compiuti e omessi. Pregare e riflettere. I difetti che offendono e scandalizzano il prossimo, la giustizia e la carità. Parlare aspramente, l’antipatia, restare calmo, il cattivo umore, apatia nelle preghiere, irregolarità, dissipazione, loquacità, immodestia, modi grossolani, ostinazione nelle idee, suscettibilità, difetto predominante e sue cause. “Dio risparmia chi si accusa, e non giudica chi si giudica da sé” (Sant’Agostino).

3. Esami particolari su gli ostacoli da superare (es. superbia, egoismo, scoraggiamento, suscettibilità, tiepidezza ecc...); sulle virtù da acquistare (virilità, raccoglimento, laboriosità, spirito di fede ecc…); su gli aiuti che si devono saper prendere nei particolari tempi liturgici. (Fr. Remo34)

4. Il peccato tende a nascondersi. “Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce, perché non siano svelate le sue opere” (Gv 3,20). L’azione del “padre della menzogna”35: le scusanti menzognere. Prepotenza: scusa l’onestà. Impurità: parole dolci e stolte in nome dell’amore. Coscienza illuminata per essere sanata. La luce di Dio. I santi vedono anche le colpe più piccole quali sono. Senza preoccupazione. Raccomandarsi all’Angelo Custode, alle Anime del Purgatorio.

31 “Signore, fa ch\'io ti conosca per amarti, e che mi conosca per disprezzarmi” (Sant’Agostino; citato in: ADOLPHE TANQUEREY, Compendio di Ascetica e Mistica, I. V. 408). 32 Cfr Pr 24,30. 33 Cfr SANTA TERESA DI LISIEUX, Manoscritto A, 227. 34 Cfr REMO DI GESÙ (FRATE), Pratica dell’esame particolare, A & C. 35 Gv 8,44. 5. Aprirsi con docilità e ascoltare Dio. L’agire morale non è monologo ma dialogo. La coscienza è modellata dalla Parola di Dio. Il Vangelo è il prontuario dell’esame. Ascoltare Gesù che nella Chiesa parla. Alla luce della parola ci scopriamo peccatori, è giudizio sull’uomo, li contesta: “Il bue conosce il padrone…”36; “Razza di vipere…”37. Giudica non condanna.

36 Cfr Is 1,3. 37 Mt 23,33.

Dolore dei peccati

1. Voler guarire, strappare le radici per convertirsi. Vi si giunge con la grazia, chiederla. Pensare quello che Dio ha fatto, che ha compiuto Gesù, come lo abbiamo offeso, le grazie a figli, le altre grazie, l’abuso. Che peccatore sono. L’albero cattivo. Tradimento dell’amore, il timore di Dio. I castighi del peccato; “Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo (2Cor 5,10). La logica dell’amore. Il danno agli altri, alla Chiesa.

2. Motivi: il timore dà grandi slanci all’amore. Il timore reverenziale è l’adorazione, l’umiltà, la soggezione davanti alla Maestà di Dio, alla sua onnipotenza, alla sua giustizia, alla sua bontà; deve essere servito da me essere povero e debole con una perpetua adorazione. Senso di assoluta dipendenza. Ogni mio passo, ogni battito del mio cuore, ogni movimento sono possibili per Lui, non posso far nulla senza di Lui. Staccarsi da tutto ciò che offende i suoi sguardi. Il timore filiale è dono dello Spirito Santo; è custode della nostra fedeltà, è profumo della obbedienza, è stimolo dei progressi. Timore della sua giustizia, timore di dispiacere alla sua Paternità.

3. La sua bontà infinita: la ammiriamo. Tutto viene dalla sua bontà. Dio è Padre comunicandoci la sua stessa natura. Ci ha chiamato nella sua stessa famiglia, a possederlo in pienezza per l’eternità. La sua pazienza, i suoi doni nella Redenzione, nella Eucarestia. Come è brutto l’averlo offeso. La nostra incoscienza e la nostra miseria, l’orribile orgoglio. Il danno ricevuto. Cosa saremmo se non avessimo tradito. La gloria dei santi.

4. Il dolore dei peccati veniali: 1) Perché è opposizione alla volontà divina, è ritardo di obbedienza. Volontà alta, serena, benefica, infinitamente degna di essere amata, ammirata, obbedita. Tutto gli obbedisce, il sole e tutte le creature. Non essere tu piccolo essere. Dio è infinitamente sapiente. 2) Il peccato veniale turba il piano di Dio; fatto allora da una intelligenza infinita. Agire in noi e per noi è suo diritto inalienabile. 3) Il peccato veniale è ostacolo all’amore di Dio e Dio desidera renderci felici. 4) Il peccato veniale avvilisce l’ideale. 5) Diminuisce la nostra felicità in cielo. 6) Diminuisce la felicità terrena e indebolisce la mia potenza di azione e di intercessione. 7) Diminuisce l’effusione della grazia attuale. 8) Indebolisce le difese e deprime. 9) Dà cattivo esempio. 10) Merita il Purgatorio. Esprimere spesso al Signore il dolore e la volontà di correggerci. Crescere la confidenza e la speranza. Ricordare: “Se i vostri peccati fossero come lo scarlatto ecc…”38.

38 Is 1,18.

Proposito

1. Vivere in tutto come si conviene a dei figli di Dio, a dei suoi amici. Evitare ad ogni costo il peccato. Distaccarci assolutamente. Non fidarci delle nostre forze. Domandare costantemente la grazia. Imporci una penitenza ad ogni caduta. Confessarsi e non emendarsi è la certa via per dannarsi.

Accusa

1. La nostra umile confessione è una lode a Dio: partecipa alla lode di Cristo in Croce, alla misericordia e alla giustizia al Padre. I tuoi comandamenti non sono altro che giustizia e amore. Ho sbagliato. Quare tristis es etc...39 (Sal 42).

2. Accusare distintamente i peccati, il numero, la specie. Non confessare i peccati degli altri. Accusa integra e sincera. Umile: umiliarsi. Più uno si accusa, più Dio lo scusa. Le scuse segrete delle solite mancanze, certi desideri e intenzioni coltivate. Certi attaccamenti cui diamo consenso. Ciò che costa di più all’orgoglio. Se necessario dire subito: ho dei peccati che non oso confessare, ho degli imbrogli. Vincere la paura e la vergogna, il demonio muto. Togliere le occasioni manifestandole.

Soddisfazione sacramentale

39 “Quare tristis es, anima mea, et quare conturbaris in me? – Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi?” (Sal 42 [41], 6).

Preparazione alla Confessione

1. Mettersi sotto lo sguardo di Dio. Ricordare le parole: “Il Maestro è qui e ti chiama” (Gv 11,28). Pensare come nel Sacramento ci si incontra con Gesù. Crescere la fede nella grandezza prodigiosa del Sacramento, il dono di Gesù, frutto del Mistero Pasquale40. Gesù ha sofferto molto per questo. Immaginarsi Gesù nei tormenti della Passione. Gesù non è stanco di perdonare. Vuole rinnovare il suo miracolo. “Confida, ti sono perdonati i tuoi peccati”41. Il Padre ti aspetta. Si farà festa42. Raccomandarsi a Maria Santissima, Rifugio dei peccatori. Confidenza grande. “Ora, così dice il Signore che ti ha creato, che ti ha plasmato: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni» (Is 43,1 sq).

2. Educarsi prima alla penitenza interiore. La confessione non ha senso se non come vertice e momento culminante di tutto un processo interiore continuo, esteso a tutta la vita. La coscienza è fondata sulla Parola di Dio.

40 Cfr Gv 20,22-23. 41 Cfr Mc 2,3: “Confide, fili: remittuntur tibi peccata tua”.

Ringraziamento della Confessione

1. È avvenuto un grande miracolo: il peccatore è trasformato radicalmente, rifatto nuovo. Non può non sgorgare il ringraziamento. “Fecero festa”43.

Peccato

1. Senso del peccato. Per acquistarlo guardare a Gesù. Venuto per la remissione: “Per mostrare al suo popolo la salvezza ecc...”44. Predicate la penitenza45. Scopo dei miracoli (paralitico46); lotta all’ipocrisia. Le tentazioni. Le sofferenze; la sua agonia. Gesù ci rivela il Padre che è Amore (St. Sev.).

44 Cfr Lc 1,77. 45 SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO, Legenda major, cap. 3.

Penitenza

1. È ritorno, è riconciliazione, è una rinnovata intimità con il Padre: “La condurrò nel deserto” (Os 2,16). Non è prima di tutto un ritorno su se stessi. Non è un fatto di privazione, ma un movimento d’amore. Il suo è un amore geloso47. Il peccatore è un adultero (Sacra Scrittura).

2. “Portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo” (2Cor 4,10). La predicazione della conversione e penitenza permea il messaggio di formare un tutt’uno. Cambiamento = metanoia. 2Pt 1,3-11. Per l’unità mistica bisogna essere desiderosi di essere uniti alle sofferenze di Gesù per crescere nell’amore, partecipare all’opera della redenzione, purificarsi sempre più (Cfr Lc 12,30; Gal 5,16-25). Questa conversione radicale è l’atto fondamentale di penitenza. Questo si attua soprattutto per mezzo dei sacramenti d’iniziazione. E dal sacramento alla vita perché non sia un segno falso. Deve essere una vita di “risorti con Cristo”48 e in Cristo, di strappati dal potere delle tenebre, di figli della luce, di crocefissi con Cristo, di mortificati nella carne, per vivere secondo lo Spirito (Cfr Col 2,20; 3,9; 1,13; Gal 5,24; 2,19. Rm 8,1-13; 2,19. Gal 6,14). La Chiesa non può non predicare la passione e morte, non invitare alla conversione e alla penitenza. Alcune forme: la lettura della Parola, la preghiera, il compimento del dovere, pazienza nelle tribolazioni, le opere di misericordia, mortificazioni prescritte o volontarie, pratica delle beatitudini. (Sottocornola)

47 Cfr Dt 5,9; Es 20,4. 48 Col 3,1.

Tentazione

1. Un aspetto essenziale della vita del cristiano è la lotta contro il demonio. Sono creature spirituali ribelli a Dio che tentano l’uomo al male. Da qui la necessità di difendersi per ottenere la salvezza. La vittoria si ottiene solo in Cristo che è il vincitore di Satana. L’azione del demonio è controllata dalla Provvidenza; ha maggiore libertà di nuocere se l’uomo con il peccato gli lascia spazio. Può danneggiare sia nel corpo che nello spirito. Possessione. Ossessione. Danno fisico (stregoneria, magia). Può provocare una sofferenza psico-fisica, ma soprattutto l’istigazione al peccato cioè a quella morte che occorre temere (Mt 10,28).

2. Le tentazioni possono venire da tre principi: a) la carne, b) il mondo, c) il demonio. La prima viene da noi stessi; la seconda dagli uomini; la terza dal diavolo e bisogna riconoscerla per vincerla: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Gc 4,7); “Non date occasione al diavolo” (Ef 4,27; Ef 6,11; 1Pt 5,8-9).

Conversione

1. “Dal profondo grido a te, o Signore” (Sal 12949). Esistenza del male, del peccato. Sensibilità. Sentirci peccatori: “Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi …” (1Gv 1,8-10). Le tenebre. Il bisogno di essere redenti: “…salverà il suo popolo” (Mt 1,21); “Si battezzavano…, confessando i loro peccati” (Mc 1,5). “Sarebbe predicata la conversione e il perdono dei peccati” (Lc 24,46- 4750). La Buona Novella: “… dal potere del male nel regno del suo amato Figlio” (Col 1,1351). L’Esodo. Conversione è cambiamento: dalla concupiscenza in direzione di Dio, seguendo l’inclinazione dello Spirito Santo. Il Figlio di Dio è venuto per questo: “a cercare e salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10); “… a chiamare i peccatori perché si convertano” (Lc 5,32). Liberazione messianica per una nuova alleanza di Amore (Cfr Is 4,4-6; 12,1-6; 60,1-22; Ger capp. 30-31). L’invito alla penitenza (Tb 13,8; Sal 89,3; Is 21,12; 31,6; 45,22. Ger 3,14- 22; 35,13. Ez 14,6; 18,30; 33,11; Os 14,2; Ml 3,18; At 3,19); “Cercate me e avrete la vita” (Am 5,452).

2. Primo atto di conversione: accettare la parola di Dio con fede; “Abramo credette a Dio” (Gen 15,653). Credere a quanto dice, confidare in Lui, fidarci di Lui. La fede principio e fondamento della salvezza. Il primo cambiamento è quello delle idee, altrimenti è il buio. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri ecc...” (Is 55,8-9); “Io sono la luce” (Gv 8,12). Nutrirsi sempre della sua parola che ci viene nella Chiesa.

3. Cammino pasquale. Come la prima Pasqua. Fare alleanza. Innestare la nostra volontà nella sua, lasciarci guidare da Lui. I Comandamenti.

4. Dio è amore e misericordia: concede sempre il perdono per chi si pente. Umiltà di riconoscere e di tornare costantemente a Lui. “Il Signore non ritarda, ma usa pazienza” (2Pt 3,954).

49 Sal 130 [129], 1. 50 Cfr Lc 26,47. 51 Cfr Col 1,13. 52 Cfr Am 5,4. 53 Cfr Gen 15,6. 54 Cfr 2Pt 3,9. 5. Conversione interiore e penitenza esteriore. “Tornate a me di tutto cuore, con il digiuno e le lacrime (Gl 2,1255). La conversione della volontà è indispensabile, altrimenti i gesti esteriori non contano (Cfr Is 58,5-6; 1,13. Gl 2,13).

6. Dopo la conversione salvaguardare la grazia ricevuta. Vigilanza. Distacco. Conversione continua.

7. Espiare i peccati: “Egli fu colpito per i nostri peccati” (Is 5356). Peccato = egoismo; riparazione = amore Sofferenza accettata: trionfo sul male. Unione a Gesù. Sacrificio di tutto il Corpo Mistico. Convertirsi è partecipare di Gesù per la liberazione del mondo.

8. Esempio di San Giovanni Battista: Gv 1,19-37; Mt 3,2; Mc 1,4; Lc 3,7-14.

9. Gesù e la penitenza. Mc 1,14-15; Lc 13,1-5; Mt 10,37; Mt 18,8-9; Gv 12,24. Il suo esempio. La scelta della Croce. Sceglie la povertà: vive da operaio (Mc 6,3), privo di abitazione (Lc 9,58), accetta la fame (Lc 4,2) e la sete (Gv 19,28), la stanchezza (Gv 4,6), il pianto57, l’insulto58, il tradimento59, l’abbandono60, la calunnia61 ecc... Scelta del dolore come segno e mezzo di salvezza.

10. Esempio degli Apostoli e della Chiesa. L’esortazione della Liturgia. Il Battesimo. La Confermazione. L’Eucarestia.

11. La Confermazione sacramento della conversione perfetta all’amore. Viene dato il dono dello Spirito Santo per una missione nuova e per un ruolo attivo nella vita della Chiesa per la salvezza del mondo. “L’amore di Dio è stato riversato ecc…” (Rm 5,5). Ricevete la forza dello Spirito Santo (Cfr At 1,8). Amore verso Dio, verso il prossimo. La perfezione della nostra conversione è la perfezione dell’amore. Perché sia autentica e abbiamo la remissione, occorre che amiamo e perdoniamo, che non facciamo più centro noi stessi e che siamo docili alle ispirazioni.

12. Con l’Eucarestia proclamiamo la morte e risurrezione del Signore per diventare per Lui, con Lui e in Lui un\'unica vittima, per la salvezza del mondo a lode del Padre. La pienezza della conversione nella configurazione a Cristo e in Lui alla Chiesa (p. 98).

55 Cfr Gl 2,12. 56 Is 53,5. 57 Gv 11,35. 58 Gv 18,22. 59 Mt 26,15. 60 Mt 26,56. 61 Mc 14,56. Comunione al sacrificio pasquale. Gesù rinnova con la sua Chiesa questo atto supremo d’amore e di dono. È l’attuazione massima della conversione, del cambiamento; soffrire con Cristo. Doppie specie. Bere il sangue del Messia (cfr Esodo). Alleanza, cammino.

13. La gioia della conversione. Alleluia. Siamo portati al Dio della pace e della consolazione (Is 66,11; 51,12; 2Cor 1,2-3). Si è strappati dall’egoismo: il centro ora è Dio. Incontro con il Risorto. Tutta la realtà; possono essere strada a Dio. Il cristiano morto con Cristo è risorto con Cristo (Ef 2,6). (Sottocornola)

Amore a Dio

1. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37). Perché Egli ci ama dall’eternità. Crea per amore, tutto ha origine dal Cuore di Dio. Ci ha redenti e ci ha dato la grazia dello Spirito Santo che ci fa suoi figli. Noi dobbiamo essere come il ferro che va verso la calamita (San Francesco di Sales, Teotimo, 1, cap. 8). Tutto è vanità fuorché amare Dio. Amare è il grande compito, l’unico. Ci chiama ad amarlo, e di un amore meraviglioso perché fatti suoi figli partecipiamo alla sua natura (Divinae consortes naturae62; 2Pt 1,4); possediamo il suo Spirito. Bisogna aver fame di Dio. Sete inestinguibile. Ricerca. Amare è volere, non sentire. Il suo è amore meraviglioso. Nessuno sa abbracciare come Lui, è compenetrazione intima, è fusione (vedi Comunione). Corrispondere donandoci totalmente, per sempre, anima e corpo, sensi e facoltà; non più appartenere a noi stessi, essere una cosa di sua proprietà assoluta, perderci in Lui. Lavorare, soffrire. Caritas Christi urget nos63. Al Padre amore di figli. Al Figlio amore di amicizia. Allo Spirito Santo amore unitivo come a Sposo. Nel Battesimo abbiamo ricevuto un cuore nuovo (Ez 36,26), un cuore di figli per amare.

2. La misura dell’amore è amare senza misura64. Amarsi è donarsi, è consegnarsi; l’abbraccio a Dio. È pensare a Lui molto spesso. È ricordarsi di quanto si è ricevuto. Di tutto bisogna servirsi: dell’immaginazione, dei sensi, delle membra del corpo. Nunc exibete membra vestra65 (Rm 6,19). Amare più che si può, ex tota virtute66. “Vi invito a far sempre atti di amore, nella preghiera…, al refettorio, al passeggio, in ogni luogo e in ogni tempo” (Sant’Alfonso). Ex tota fortitudine67. Nella pazienza, nella sofferenza, nella povertà.

3. Da un amore iniziale progressivamente bisogna salire a un amore maturo. Lavorare e soffrire come hanno fatto i santi.

62 “Partecipi della natura divina” (2Pt 1,4). 63 “La carità di Cristo ci spinge” (2Cor 5,14). 64 San Bernardo; citato in TOMMASO D\'AQUINO, Commento alle sentenze di Pietro Lombardo, Volume 6. 65 “…così ora mettete le vostre membra…” (Rm 6,19). 66 “… con tutta la tua forza” (Mc 12,30). 67 “…con tutta la forza”(Mc 12,33). Fino alla follia della Croce. Un amore che sa servire nelle opere e verso il prossimo. Amore di compiacenza, di benevolenza, di desiderio, di riconoscenza, di lode, di adorazione, di compassione, di preferenza, di penitenza, di conformità. Realizzare una grande amicizia con Gesù.

Presenza di Dio

1. Voglio vedere Dio. È presente nell’anima: è la vita, è la sorgente feconda, il sole che l’illumina. L’anima è fatta per Dio, è il paradiso di Dio. È presente in due modi: presenza d’immensità e presenza oggettiva. La prima: Dio ha creato tutto e sostiene ogni cosa, è presente quindi in ogni anima. Dona l’essere naturale e la vita soprannaturale. Sostiene, ci penetra, ci avvolge. La seconda: la grazia è partecipazione della natura divina, fa entrare nel cielo della vita trinitaria come figli di Dio. Dio rivela la sua vita intima, i suoi tesori, i suoi segreti, attività di amore. Testi: Gv 14,23; 1Gv 4,16; 1Cor 3,16; 1Cor 6,19; 2Cor 6,16; 2 Tm 1,14.

Pensieri

P. Maria Eugenio68

1. Parlava spesso di Dio, perché parlava sempre con Dio.

2. Bisogna che lo Spirito Santo diventi sempre di più vostro amico e che vi dilettiate sempre più a ritrovarlo, a darvi a Lui e a lasciarvi afferrare e trascinare da Lui. Si esige che la gioia più grande della vostra vita sia di piacere a questo Spirito; occorre che la vostra gioia si stabilizzi nella presenza, nell’azione – talvolta sperimentata – di questo Spirito Santo.

3. Far scendere la contemplazione nelle strade del mondo collocandola nello sviluppo «normale» della grazia battesimale e dei doni dello Spirito Santo.

68 Padre Maria Eugenio di Gesù Bambino (1894-1967), carmelitano scalzo, autore di “Voglio vedere Dio” e “Sono figlia della Chiesa”, volumi presenti nella biblioteca di don Pietro.

(1) Esercizi Spirituali ai Diaconi Chatillon, 15-16-17 Agosto 1986

Introduzione sera precedente. Gv 7,37: “Se uno ha sete”. Comunione con Gesù. Stretta come di consacrati. Atmosfera di preghiera profonda. Sete vera di Lui. Un tormento per amare di più. Siamo stati amati di un amore di predilezione. La chiamata è prima di amare e poi di fare. Rinnovarsi. Affidamento a Maria Santissima Assunta.

1 Meditazione. La Conversione. 1Gv 1,8-10. La realtà della nostra anima. Il continuo bisogno di convertirsi. Convertirci all’amore. Tutta la vita deve essere amore. La mediocrità, come fa strage. Il peccato veniale. Il modello di diacono che ci presenta la Scrittura. Santo Stefano: le sue virtù e il suo ardore. La sua disponibilità fino al martirio. La parola come l’amava e la portava. Esame: fuggire la leggerezza e il facile accontentarsi.

2 Meditazione. La Riconciliazione. 2 Cor 5,14 sq. Il piano di Dio. Come ci ha amato ed è venuto incontro a noi. Inserirci nel suo piano. Entrare nella carità di Gesù; da Lui mandato. Gesù ci ha redento, ci ha dato la grazia partecipazione alla sua vita. Stimarla più di tutto. Accoglierla, accrescerla. La vita interiore. La ricchezza cui dobbiamo collaborare. Tutta qui la nostra attività. Come e con quali sforzi e sacrifici. Valore di ogni piccolo grado di grazia. Soprannaturalizzare tutte le nostre azioni anche le più piccole. Sempre più amore. Acquistare sempre più meriti. Noi ti rendiamo grazie per la tua grande gloria69. La gloria di Dio è la nostra santità.

3 Meditazione. La Penitenza. Rm 12,1 sq. Il fatto del peccato, del nostro peccato e di quello degli altri. Dio ci ama anche se peccatori. Vuole la distruzione del peccato. Gesù il Penitente. L’unione con Lui. La Diaconia servizio contro il peccato. Acquistare la mentalità del penitente, dare questa mentalità. Offrire noi stessi come oblazione. Le nostre penitenze. Le piccole e le grandi cose di ogni giorno.

69 Cfr Dossologia maggiore. La mentalità del secolo. La nostra battaglia.

4 Meditazione. La Penitenza Confessione. Mt 21,28. Come vengono perdonati i peccati. Penitenza nelle varie sue forme: preghiera, digiuno, opere di carità, offrendo il dovere e l’impegno. Il sacramento-incontro. Grande grazia: aumenta la santificante e dà la sacramentale. Non è solo spugna. Tutta la penitenza non si riduce al Sacramento. Non si può ridurlo solo a un rito. La fiducia nella iniziativa del Padre e nel sangue di Gesù. Crescere le disposizioni meditando la parola. La gioia nella sicurezza.

5 Meditazione. La disposizione alla Confessione. Is 43,1 sq. La tenerezza del Signore. A Lui affidarci, collaborare pieni di disponibilità. Ripararsi. La parola di Dio. L’esame di coscienza. Come entrare in fondo. Le cause dei peccati. Il dolore. L’accusa occasione di umiltà e di umiliazione. La soddisfazione.

6 Meditazione. La vita di pietà. 1 Tm 4,8. Che cosa è la pietà. Come si manifesta. Le convinzioni, la pratica. La gioia di figli di Dio. Le pratiche. Le scelta. La meditazione. L’ufficio. A che cosa bisogna tendere. Il servizio diaconale della preghiera. L’ordine delle cose.

7 Meditazione. L’Eucarestia. Gv 6,41. Il miracolo dell’amore, il dono. Il nostro contraccambio. Diaconato per l’Eucarestia. Il dono, la partecipazione, il sacrificio. L’amore del Padre. La Comunione. La preparazione. Il «si» totale.

8 Meditazione. L’appartenenza alla Chiesa e l’obbedienza. Gv 7,1 sq. La Chiesa ha la sorte di Gesù. Anche noi. Non meravigliarci. E nella Chiesa è il nostro posto e il nostro onore. Per tenere il posto e servire al Regno ascoltare e obbedire allo Spirito. Il valore dell’obbedienza. La sicurezza. Quale il posto del diacono. La responsabilità di avere una diaconia. Il lavoro da fare costante. La necessità della direzione spirituale. Come farla.

9 Meditazione. La castità. Mt 1,18 sq. La Sacra Famiglia. Giuseppe e Maria modelli. Castità e amore. L’amore degli sposi deve guidare tutta la loro vita e renderla santa. Le scelte devono essere in questo ordine. La castità e i diaconi. L’impegno prioritario per la famiglia. La delicatezza della perfezione nella castità. Quanto più amore, quanta più perfezione. L’esemplarità per la vita familiare.

10 Meditazione. La povertà. Gv 1,20. La presentazione dell’Agnello definisce bene la figura di Gesù. I discepoli vanno a Gesù conosciuto così. Ci indicano quale è il vero senso della vita cristiana: aderire a Gesù, essere entusiasti di Lui, seguirlo nelle sue scelte e amarlo. Gesù ha scelto la povertà, l’ha amata. Nell’amore dobbiamo scegliere la povertà e conformarci a Gesù. La regola è questa. Non imposizioni ma una scelta forte e decisa nell’amore. L’esempio del distacco. La gioia, la fortezza.

11 Meditazione. Il programma. Fil 4,1 sq. Umile, deciso, completo. Sul piano individuale, familiare, comunitario, di diaconia. La grande confidenza in Dio. La serenità.

(2) Esercizi Spirituali alla Comunità della Resurrezione Sant’Ilario, 21-22-23 Agosto 1986

Introduzione sera precedente. Is 43 e sq. Colloquio pieno di amore. La bontà e predilezione di Dio. Informare di confidenza piena e fervida tutto questo tempo. Fede, umiltà. Desiderio di incontro. Disponibilità. Preghiera, mortificazione.

1 Meditazione. La conversione. 1 Gv 1,18. Riconoscere i nostri peccati. Detestarli. Arrivare a un rigetto totale. Convertirci dalla mediocrità. Persuaderci che ci dobbiamo convertire, cambiare, migliorarci. Evitare ogni peccato veniale. Darci all’amore di Dio.

2 Meditazione. La riconciliazione. 2 Cor 5,14 sq. Il piano divino della nostra santità. La sua iniziativa. Valore della grazia. Come vivere una vita soprannaturale. Vita teologale. Fede, Speranza e Carità. Valore che possiamo dare ad ogni piccola cosa. La legge del progresso. Lo sforzo necessario.

3 Meditazione. La penitenza. Rm 12,1 sq. Il dovere. Cosa vuol dire purificarsi. Pregare perché abbiamo peccato. Farsi una mentalità del penitente. Penitenze passive e attive. La gioia che nasce dalla purificazione. Penitenze per gli altri. Disponibilità. Umiltà nelle cose contrarie.

4 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. L’apparente «Vado nella vigna70» è un sì bugiardo, il sì delle confessioni mal fatte. Data l’enorme importanza guardare con occhio critico. Tutti gli elementi necessari. Arrivare alla perfezione, all’ottimo. La confessione mezzo magnifico di perfezione. Curare la Parola di Dio in preparazione. Curare l’umiltà nell’accusa. Confidare nella grazia sacramentale.

70 Cfr Mt 21,29. 5 Meditazione. La Pietà. 1Tm 4,8. Che cosa è. Come si esprime. Come si accresce. Farsi nel vero atteggiamento dei figli di adozione. La grazia di una vera preghiera. Esame sulla nostra preghiera. Come si deve costruire. Conoscenza e amore. Ricchezza di un’anima che prega.

6 Meditazione. L’Eucarestia. Il Sacrificio della Messa. Eb 5,1-10. Gesù Sommo Sacerdote. La nostra preghiera è unita alla sua. Sacerdote e vittima. La sua Messa è la nostra Messa. Eucarestia al centro della spiritualità.

7 Meditazione. Le altre forme di pietà. Ap 8,1-10. La lode e l’amore. La meditazione come ascolto e colloquio. I Salmi preghiera dello Spirito Santo. Come arrivare a farli propri. Il Rosario con Maria Santissima.

8 Meditazione. La Chiesa. Gv 7,1sq. Le contraddizioni di Gesù sono anche quelle della Chiesa. La nostra parte e sequela. Fortezza. Cercare la volontà di Dio. Obbedienza. L’aiuto della Direzione Spirituale. La pace del cuore. Gioia di essere nella Chiesa. Le tentazioni nostre.

9 Meditazione. La Sacra Famiglia. Mt 1,18 sq. La sua grandezza e la sua santità. L’esempio di tutte le virtù. La castità, l’amore, il servizio, l’adesione alla volontà di Dio, la fortezza. Come dobbiamo imitarli e pregarli.

10 Meditazione. Il programma. 1Pt 2,1 sq. Freschezza, avidità. La gran voglia di servire Dio e di amarlo. Disponibilità a migliorare tutto e a far meglio. La tua anima, la tua famiglia, la comunità, la Parrocchia. La Beata Vergine Maria nostro modello e aiuto.

11 Meditazione. Vita evangelica. At 4,31 sq. La prima comunità. La sequela di Gesù. Anche noi nello stesso spirito. Come Gesù pieno di carità nel servizio al Padre, umili, poveri; disponibile. Come deve essere il distacco, il fervore, l’apostolato. Guardare solo a Gesù.

(3) Esercizi Spirituali alla “Comunità dell’Assunzione” Sant’Ilario, 24-25-26 Agosto 1986

Introduzione della sera precedente. Gv 7,37. Aver sete di Dio, della sua luce, del suo amore. Molta sete perciò di conversione, di riconciliazione. In questo spirito gli Esercizi. Perciò grande raccoglimento. Selezione: i pensieri. Non folti; nessuna dissipazione. Chiedere molta grazia. Far deserto nel silenzio. Mortificazione.

1 Meditazione. La Conversione. 1Gv 1,8. Riconoscere i peccati, rifiutarli. Conoscere bene noi stessi. Non ingannarci, non essere ipocriti. Riconoscere i difetti e volerli eliminare. La mediocrità, la pigrizia, l’impazienza. I farisei. Ciò che Dio non vuole in noi. La superficialità. Le cose buone da proseguire in noi. Le tentazioni in atto che abbiamo, soprattutto quelle sotto apparenza di bene: la nostra vera lotta che dobbiamo affrontare. L’amore di Dio.

2 Meditazione. La riconciliazione. 2Cor 5,14 sq. Dio ci vuole riconciliare a sé. Ci ama. Ci ha dato Gesù. Vita soprannaturale. Grazia santificante. Fede: vedere come Dio. Tendere alle sue mete con i suoi aiuti. Sperare: avere le consolazioni di Dio. Fatti per la vita eterna. Il trionfo della carità. Tutto per Dio. Vita teologale. Non accontentarsi di una vita umana.

3 Meditazione. La Penitenza. Mt 21,28. Necessità. Efficacia. Entrare in comunione con Gesù Penitente. Farsi la mentalità del penitente. Il rifiuto totale del peccato, abituale, deciso. Analisi delle incertezze. Modi di penitenza. Passive e attive. Farsi un programma di penitenza.

4 Meditazione. La Confessione. Rm 12,1 sq. Il dono grande di Gesù nella gloria della sua risurrezione71. Come lo dobbiamo stimare. L’impegno per approfondire la finalità e l’efficacia. Perché sia integra e vera, dolorosa e consolante. I difetti più frequenti. Confessioni sacrileghe, nulle, sufficienti, ottime.

71 Cfr Gv 20,23. 5 Meditazione. Le disposizioni alla Confessione. 1Tm 4,8. Confessione base del lavoro per la vera pietà. Come ci deve aiutare per la formazione del figlio di Dio. Fede, penitenza, dolore, umiltà, sincerità, impegno. Curare la preparazione con la Parola di Dio e meditazione. Inquadrare nel centro di spiritualità e in questo cercare il motivo del dolore e del proposito. L’umiltà e l’umiliazione nell’accusa. L’aiuto cercato. La soddisfazione: i suoi motivi e le sue forme.

6 Meditazione. La preghiera. Gv 17,1 sq. La preghiera di Gesù, il suo valore e il suo amore. Gesù prega in noi, fa sua la nostra preghiera. La nostra collaborazione. Devotamente: sentire la nostra dignità e il suo dono. Attentamente: mettercela tutta per sentirlo e per sentirci. Che cosa dobbiamo dire. Benedizione, lode, glorificazione, ringraziamento, domanda, propiziazione. Rivedere il nostro impegno. Maturare la preghiera. Grande costanza per svilupparla e volere che sia la base di tutto.

7 Meditazione. La Chiesa. Lc 13,10. La donna curva72. La nostra grande grazia di avere la Chiesa. Voluta da Gesù per noi quali compiti ha da compiere. Come la dobbiamo seguire e obbedire. Parrocchia. Direzione spirituale. Come si deve sviluppare in un grande spirito di fede per capirla. Cercare la volontà di Dio per noi. Pregare con il sacerdote, interrogare per conoscerla. Trovata, realizzare molta obbedienza; semplicità.

8 Meditazione. La castità. Mt 1,18 sq. La santità della Sacra Famiglia nella volontà di Dio. Ciò che ha fatto. L’amore tra la Madonna e San Giuseppe. Il fiorire delle virtù. Il dono vicendevole. D’esempio a tutti i coniugi. Come deve essere la perfezione di castità: scuola e mezzo di santità. Come devono sentire la loro missione con i figli. Gesù, il centro e il modello.

9 Meditazione. Il programma. Lc 24,36. Vita con Gesù risorto. Comunità unita nell’Assunzione. Primo punto: vivere questa continua conversione nella grazia della Resurrezione. Secondo: la preghiera amata e curata tanto.

72 Cfr Lc 13,10-13. Terzo: la perfezione della castità come santità in rapporto all’Assunzione. Quarto: la generosità nell’apostolato coi ragazzi nell’Oratorio.

10 Meditazione. La vita evangelica. At 4,31. Come Gesù, entusiasti della sua Persona e della sua dottrina. Essere come Lui. Nella volontà del Padre, nell’obbedienza, nell’umiltà, nella povertà. I suoi precetti e i suoi consigli. Il disprezzo del mondo. Le nostre famiglie e comunità. Vivere e agire a sua somiglianza. Non c’è ideale più bello.

(4) Esercizi Spirituali ai ragazzi di 1° superiore Casone, 28-29-30 Agosto 1986

Introduzione della sera precedente. Grande grazia. Valutare e perché. 1) Stimolarli molto e applicarsi con grande impegno e serietà. 2) Riflettere con costanza e voler capire. 3) Pregare molto. 4) Tenere il silenzio. 5) Mortificarsi.

1 Meditazione. Conoscenza di Dio. Salmo 18. Grandezza di Dio. Le sue perfezioni. Avere un’idea di Dio meno puerile e superficiale. Meditare su di Lui. Ammirarlo e adorarlo. Nella preghiera, nel parlare, nello stare davanti a Lui. Le conseguenze della presenza di Dio. Senso creaturale. Fare tutto per Dio. Obbedirlo. Ci ama. Vederlo nel creato.

2 Meditazione. La Redenzione e la grazia. Ef 1. Ci ha predestinati. Dio ci ama. Ha dato il suo Figlio per noi peccatori, lo ha dato alla morte. In Gesù ci ha fatto suoi figli. La grazia santificante. Accogliere l’amore di Dio. La Rivelazione. La salvezza. Stimare la grazia, crescerla, difenderla. La riconciliazione sta qui. All’azione di Dio deve seguire la nostra corrispondenza. Esame di coscienza.

3 Meditazione. La salvezza dell’anima. Mt 16,26 sq. Corrispondere al piano di Dio. Fare il nostro bene. Fare la volontà di Dio. Capire la vita come una prova. È l’impegno della vita. Le due alternative. Il pericolo della dannazione. L’incertezza della vita. Nati per servire Dio. Il perché della vita. L’impegno pieno, a tutti i costi. Mt 18,8.

4 Meditazione. Il peccato grave. Ger 2. Le cisterne dissipate. La gravità, la tremenda responsabilità dell’offendere Dio. Il vero e unico male. Quando si ha il peccato grave. Le condizioni. Rifiutare ogni peccato ed ogni pretesto. Sentire il disgusto totale. Riconoscere le debolezze e fuggire le occasioni. Convinzioni profonde. Liberarsi, convertirsi e riconciliarsi.

5 Meditazione. La Penitenza e la Confessione. Mt 3. Fate penitenza. Necessità del dolore dei peccati e della penitenza. Cosa è la penitenza. Le forme. Il sacramento. Condizioni essenziali perché sia valido. Umiltà, sincerità, vero pentimento. L’azione del demonio. Spirito di fede. Paura e superficialità del dire. Leggerezza sul dovere del dolore soprannaturale. Il proposito.

6 Meditazione. Confessione (disposizioni). Mc 5,1 sq. I demoni e le tentazioni. Come sconfiggere. Confidenza nella misericordia divina. Preparazione e parola di Dio. Meditarla e pregare invocando lo Sprito Santo. Da soli non riusciamo: siamo impotenti. Esame di coscienza. Peccati mortali e veniali. Accusa umile, sincera, integra. Poi ascoltare ciò che dice il confessore. Tenerlo in mente. Chiedere dei consigli e spiegazioni. Direzione Spirituale. Il proprio confessore. Ubbidire. La soddisfazione, i meriti. La grazia sacramentale. Chiedere penitenze. Ringraziamento.

7 Meditazione. La Purezza. Col 3. La grande dignità del cristiano. I motivi naturali e soprannaturali della purezza. Le terribili conseguenze del vizio. I mezzi positivi e negativi. Il pudore e la sua funzione. La volontà e il dominio che si deve acquistare su se stessi. Le relazioni con gli altri. Non permettere che ci manchino di rispetto. L’ozio. I mezzi televisivi.

8 Meditazione. La Preghiera. Lc 11,1 sq. Valore. Dignità. Efficacia. Le condizioni. Lo sviluppo. La gioia. Sentirsi figli. Attenzione. Devozione. Perseveranza. Realizzare una vera preghiera personale. Quella per gli altri. Chi sono. Ordinare le forme varie di preghiera secondo il bisogno e il tempo. Gesù dà valore alla nostra preghiera.

9 Meditazione. L’Eucarestia. Gv 6,48: “Io sono il pane di vita”. Il grande dono; la salvezza del mondo. Il tesoro. 1) La Santa Messa: la passione e morte di Gesù. Come comportarci. Quali sentimenti. Quale partecipazione. Gesù per noi. 2) La Comunione. Come prepararsi e come ringraziare. La Fede e l’Amore. Gesù in noi. 3) Il Tabernacolo. Gesù amico e confidente. Gesù con noi. Revisione. 10 Meditazione. Il Programma. Mt 7,13. La “porta stretta”. 1. Riconciliazione e conversione. Quale peccato e difetto vincere. Il difetto predominante. 2. La preghiera, di ogni giorno. Quali e come. 3. L’Eucarestia. Messa. Comunione. 4. La Confessione. Quando e come. La Direzione spirituale. Vantaggi e modi. 5. La virtù da conquistare. 6. Vita in famiglia; lo studio. 7. Vita di partecipazione al gruppo.

11 Meditazione. La professione di fede. 1 Gv 5,4. Che cos’è. Maturazione. La Fede. La sua certezza e la sua gloria. Come accrescerla. Come amarla studiandola. Come arricchirsi meditando. Difenderla. Seguirla a tutti i costi. La virtù della fortezza. Tutto il gruppo. Iniziative per questo.

(5) Esercizi Spirituali al Gruppo “Madre della grazia divina” e al gruppo di 2° Media Femminile Casone, 31 Agosto-1-2 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Mt 13. Il seminatore73. Essere terreno buono dipende da noi. Il seme è la parola divina, seme potentissimo. Cinque cose: accoglienza della parola, preghiera, riflessione con amore, chiedere consiglio alle delegate o al sacerdote, mortificazione. Grande impegno per una grande gioia.

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Salmo 18. Conosciamo Dio dal creato e dalla fede. È l’Infinito. L’Assoluto. Le sue perfezioni. Avere una grande idea che sarà sempre inferiore alla realtà. L’ammirazione e l’adorazione. La profondità della preghiera. Dio è dappertutto. Dio ci vede. Le conseguenze nell’amore. Dio ci ha creato. La nostra dipendenza. Il senso creaturale. L’umiltà della creatura. La sicurezza nella sua Provvidenza. Sviluppare la preghiera.

2 Meditazione. La Rivelazione e la Redenzione. Ef 1. Dio si manifesta direttamente nella storia. Manifesta la sua potenza e la sua bontà. Particolarmente la sua misericordia che vuole parlare con noi peccatori e ci vuole salvare dalla nostra miseria. Ci parla infine nel Figlio che manda per salvarci e che condanna alla morte. Preziosità e grandezza della Redenzione. L’amore a Gesù nostro Salvatore, Maestro e modello. In Lui diventiamo anche noi figli di Dio, veramente. La nostra predestinazione. La grazia santificante in cui dobbiamo essere e crescere.

3 Meditazione. La salvezza dell’anima. Mt 16,26 sq. La nostra corrispondenza al piano di amore di Dio. La vita è qui: è una corrispondenza e una prova. Dobbiamo dimostrare di amare davvero. Dio ci vuole dare la vita eterna che ci siamo meritati. Siamo fatti per il cielo.

73 Cfr Mt 13,3-9. Tutto è per la nostra felicità. Quante grazie. Se uno si rifiuta e si ribella nel suo egoismo, riesce il fallimento e il castigo. L’inferno: è di fede. Gesù ce lo ha detto. Che cosa è. La morte e il giudizio di Dio. Sforzarci per entrare nella porta stretta. Se il tuo occhio ti è di scandalo74.

4 Meditazione. Il Peccato grave. 1Gv 1,5 sq. Il nemico della nostra vita soprannaturale. Quanto dobbiamo detestarlo. Quando un peccato è grave. Le sue conseguenze. Imparare a definirlo. La coscienza. Il dettame della coscienza. Formazione aiuti da cercare. Quanto importante avere una coscienza certa. Le tentazioni; individuare soprattutto le più pericolose. Prepararsi alle prove future ed essere forti.

5 Meditazione. La Penitenza e la Confessione. Mt 3. L’invito del Battista. La Necessità di castigarci. Non pentirsi solo a parole per non essere falsi. Le opere di penitenza. Creare un clima di penitenza e in questo accostarci alla Confessione. Il pericolo di far male le confessioni. Soprattutto la mancanza di dolore e la leggerezza unita alla paura per cui si tace ciò che si deve dire. Quali peccati si devono confessare, quali è bene confessare. Lo spirito di fede e l’umiltà. Prepararsi con la Parola di Dio e impegnarsi a meditarla. Volere purificarsi veramente. Dolore imperfetto e perfetto. Crescere.

6 Meditazione. Le disposizioni per la Confessione. Mc 5,1 sq. Ciò che la Madonna a Fatima ha raccomandato: Pregare per i peccatori75. Sono molte le tentazioni ma Gesù è potente e le vince tutte. La grazia sacramentale. La confessione mezzo di progresso e di perfezione. Crescere con la grazia del Sacramento. Ascoltare ciò che in nome di Dio ci viene detto. Dialogare. Interrogare, chiedere consigli. È la Direzione spirituale fatta con confidenza e fede. Non limitarsi alla piccola penitenza che dà il Confessore ma voler fare di più per il valore che ha. Usare le indulgenze che la Chiesa concede, giaculatorie, comunioni spirituali. Il frutto dello Spirito Santo è la gioia e la pace. La grande gioia che viene dal Sacramento.

7 Meditazione. La costruzione della volontà. Lc 8,40 sq. La perseveranza nel bene dipende dalla fortezza.

74 Cfr Mt 5,29. 75 Quarta apparizione a Valinhos, 19 agosto 1917. La nostra volontà costruita e energica diventa il nostro patrimonio e la nostra sicurezza. Bisogna affidarsi al Signore e confidare costantemente nel suo aiuto; invocare e usare i mezzi soprannaturali. In particolare vincere la pigrizia, educarsi collaborando con la grazia. Attivismo, impegno, lavoro. Vincere l’ozio. Vincere l’idolatria del piacere. Vincere l’egoismo. Perciò mantenere sempre l’anima pura. Importanza e grandezza della purezza della mente e del cuore. I nemici. Le tentazioni insidiose. Il pericolo del peccato e delle cattive abitudini. Le idee e gli ideali. La vigilanza. Il pudore. Lo sviluppo delle convinzioni. Le fughe e le difese. La Beata Vergine Maria.

8 Meditazione. La Preghiera. Lc 11,1 sq. Cosa dice Gesù. Il suo esempio. Il valore della preghiera unita alla sua. Deve essere una cosa degna per una comunione vera con Dio. Ci accoglie con amore. Fede viva in noi e amore ardente. Un dialogo. Ascoltare e rispondere. L’attenzione interiore non basta l’esteriore. Pensare a ciò che si dice e esprimere i nostri sentimenti. Devotamente. Impegno costante per il miglioramento e il progresso. Nemica è la leggerezza che impedisce una vera avanzata, così l’avvilimento e la discontinuità. Si cresce solo con la preghiera.

9 Meditazione. L’Eucarestia. Gv 6. “Io sono il pane della vita76”. Capire nella fede il dono. Partecipazione alla Messa. È sacrificio. È dramma. Capire e meditare la Passione. Ricevere la Comunione per entrare nel tutto. La preparazione e il ringraziamento. Salvezza del mondo ci deve essere sempre presente. Gesù viene a noi per trasformarci in Lui. Gesù nostro amico sempre presente alla nostra vita. Si accompagna a noi. La grazia del Tabernacolo.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 24,36. Gesù Risorto ci vuole partecipi della sua Resurrezione. Vivere sempre da risorti. 1) Realizzare un grande clima nella riconciliazione. Crescere in grazia. 2) Preghiera personale. Meditazione. 3) Santificazione della festa. 4) Virtù da coltivare. 5) Confessione e direzione spirituale. 6) Bontà in casa. 7) Studio come dovere. 8) Attività e amicizia di gruppo.

76 Gv 6,35. 11 Meditazione. L’attività di gruppo77.

Gruppo “Madre della grazia divina”. Idea base di quest’anno che segue la professione di fede: Dio è nel nostro cuore. La Santissima Trinità abita in noi. Festa della Santissima Trinità. Farsi guidare dalla Beata Elisabetta della Trinità. Leggere la vita e ascoltare l’insegnamento.

Gruppo di Seconda Media. Prepararsi alla professione di fede. Virtù: la fede. Scoprire i tesori della Parola di Dio. Studiare il Vangelo di San Matteo. Lavoro fervido.

77 Quando un corso di Esercizi era rivolto a più gruppi, spesso don Pietro riservava l’ultima meditazione per incontrarli separatamente e cogliere l’occasione per lanciare l’attività pastorale dei mesi successivi.

(6) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Stella del mattino”, “Madre Purissima” Casone, 3-4-5 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 8. Il seminatore78. I nostri cuori si devono rendere adatti: non strada, terreno sassoso ecc... Grande stima: è grazia preziosa; può dipendere tanto. Disponibilità massima. Molta preghiera: di impetrazione ma anche di lode. Insistenza di riflessione. Non novità. È metodo. Tacere a tutto. Mortificazione.

1 Meditazione. La grandezza di Dio Salmo 144. Capire di più, adorare, lodare, amare. Essere attori di adorazione. La finalità della nostra vita è nella gloria a Dio. Senso di dipendenza, umiltà. Senso creaturale. Collocare nel giusto. La vita come conoscere, amare e servire Dio. Tutte le creature devono essere mezzo di servizio, nessun idolo. Dio si conosce attraverso le sue opere e la sua rivelazione.

2 Meditazione. Abitazione in noi di Dio. Col 1. La sua rivelazione manifesta ancor più il suo amore. Dio cerca il colloquio, l’alleanza con le sue creature. Vuol salvare. Manda suo Figlio, lo consegna alla morte. Ci fa suoi figli mediante la grazia e prende dimora in noi. Dio in noi, siamo Cielo; è la sorgente di tutto. Cosa vuol dire che la Trinità è nel cuore. Santa Teresa d’Avila79.

3 Meditazione. Il progresso spirituale. 2Cor 5,14. La riconciliazione deve attuare un amore che corrisponde sempre più. Vita teologale. Sviluppo umile e confidente. Cammino di forza e di gioia. I mezzi del progresso. La vera disponibilità. La preghiera e il raccoglimento. I desideri.

78 Cfr Lc 8,4-15. 79 Da documento audio risulta che in questa meditazione don Pietro citi la visione che Santa Teresa d’Avila ebbe di numerose anime destinate all’inferno e il conseguente dialogo avvenuto con Gesù: “Sono anime dei pagani, Signore? Sono anime di gente lontana?”. E Gesù, che le aveva dato la visione proprio per istruirla, le rispose: “No, sono anime di fedeli, di cristiani!”. “Non si confessavano mai allora?”, “No, si confessavano spesso… È che si confessavano male!”. 4 Meditazione. La purificazione dai peccati. Mt 21,28. Il rifiuto di ogni peccato. La volontà di aderire con amore a Dio che abita in noi. Il vero nostro bene. Le nostre tendenze e le nostre voglie annesse. La penitenza necessaria componente della vera virtù spirituale. Farsi la mentalità del penitente. Voler scontare i nostri peccati. Le varie forme di penitenza passiva e attiva. La preghiera di penitenza.

5 Meditazione. La Confessione. Mc 8,22. Il cieco80. Il valore del sacramento. La meravigliosa misericordia di Gesù. Stima e confidenza. La verità e l’amore. Non essere farisei. Quale deve essere la sincerità e le tentazioni del demonio. Come avere il dolore necessario e trasformante. L’impegno deve essere di tutte le volte. Riparare.

6 Meditazione. Le disposizioni alla Confessione. Ap 3. “Sei tiepido”81. La Confessione mezzo di progresso. La grazia sacramentale. Le nostre corrispondenze. La preparazione e la Parola di Dio. L’esame intelligente. Il dolore perfetto. L’umiltà e l’accusa. Il dialogo e la direzione spirituale. La penitenza. Il ringraziamento.

7 Meditazione. La personalità cristiana. Lc 12,32 sq. Il Signore ci assicura della nostra riuscita perché è con noi. Formarsi bene nella nostra umanità. Dovete farvi delle donne valide e capaci. Formarsi nella maturità della fede e pratica cristiana. Che cosa dovete sapere per la vostra età. Che cosa dovete desiderare. Che cosa dovete fare per acquistare una forte volontà e una coerenza logica e chiara. Gli ostacoli: restare bambine pasticcione, leggere, superficiali, con tanti capricci. Testimonianza, ricchezza di bene, apostolato.

8 Meditazione. La purezza. Ap 8,1 sq. Gli uomini e le preghiere. Grande valore della purezza per tutta la vita e per tutto l’amore. Bisogna fondarla su profonde convinzioni umane e cristiane. Dio in noi; creature di Dio; non ci apparteniamo; membra di Cristo. L’Eucarestia. Frutti. La vocazione; il ragazzo, l’affetto.

80 Cfr Mc 8,22-26. 81 Ap 3,16. Il senso del pudore. Bisogna tendere alla perfezione della virtù non accontentarsi di vincere il peccato. Programma di gruppo.

9 Meditazione. L’Eucarestia. Gv 6,48. Pane di vita, salva il mondo. È il memoriale della morte del Signore. La Messa: sacrificio. Noi partecipi. Anche noi sacerdoti e vittime, per essere anche noi per la redenzione universale. Viene presente per un dramma di amore. Come partecipare al momento della consacrazione. La preparazione. Il senso vero delle nostre Comunioni. Trasformarci in Gesù, partecipare alla sua azione.

10 Meditazione. Il Programma. Gv 10,22 sq. Ascoltano la voce. Docili, forti. 1) Verità centrale, scegliere. 2) Meditazione. 3) Santificazione della festa. 4) La virtù e i doveri.

(7) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Preziosissimo Sangue” e “Santa Bernadette” Casone, 6-7-8 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 8. Il seminatore. Che terreno vogliamo e possiamo essere. La nostra responsabilità. Proposito (come per il corso precedente).

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Salmo 144. Le sue infinite perfezioni. Il Signore è creatore. Il dovere dell’adorazione e della lode. La nostra ammirazione. La nostra dipendenza. Il senso creaturale. La nostra preghiera. Presentare a Dio la lode di tutte le creature: “Benedite ecc…”82.

2 Meditazione. La rivelazione e l’incarnazione. Gv 3,16 sq. “Così Dio ha amato il mondo”. Per riconciliare: come Dio si è manifestato e come ha mandato Gesù, Salvatore, Maestro, amico. Per i suoi meriti siamo divenuti figli di Dio. Capire la nostra dignità e viverla. Che cosa deve fare un figlio di Dio. La grazia: come accrescerla e difenderla.

3 Meditazione. La salvezza dell’anima. Mt 16,24. Perché Dio ci ha creati. La vita è una prova per vedere se amiamo Dio. Siamo fatti per Lui. È il problema massimo. Dipende unicamente da noi. L’ammonimento di Gesù. Essere vigilanti83. Il giudizio di Dio segue la morte. L’incertezza della vita. Il pensiero del nostro stato. L’inferno e le sue pene. Esame sulla condizione della nostra anima.

4 Meditazione. Il peccato, la coscienza e la penitenza. Lc 17,6. “Se avete fede come un grano di senape”. Bisogna basarsi sulla fede e giudicare secondo la fede. È la fede che ci dice che cosa è il peccato e quando c’è peccato. Non giudicare umanamente. I Comandamenti. I peccati gravi e veniali. Quali. La coscienza retta e certa. Come formarsela. Come sentire il dolore. La necessità della penitenza per cancellare i peccati passati. Volontà di vincere ogni peccato.

82 Cfr Cantico di Daniele (Dn 3,57-88). 83 Cfr Mc 13,35-37. 5 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. La grande misericordia nel Sacramento. La sicurezza del perdono, la gioia. La facilità. Se si è ben disposti, non farisei. La sincerità nel riconoscere i peccati e nel pentirci veramente. Le tentazioni che ricorrono. Che cosa si deve dire. Il dolore vero, soprannaturale e universale. Nella luce della fede compiere l’autocritica.

6 Meditazione. La disposizione per la Confessione. Mc 8,22. La tenerezza di Gesù e i suoi miracoli che si ripetono. È il sacramento che cancella, ma ancora che costruisce, che ci fa andare verso la perfezione. Curare tutti i particolari. La preparazione con la preghiera allo Spirito Santo e la meditazione della parola di Dio. L’esame semplice ma essenziale. Dolore possibilmente perfetto. Proposito concreto. Evitare le occasioni prossime. L’accusa precisa e serena. Il dialogo con il sacerdote. Chiedergli e ascoltarlo. La direzione spirituale è qui. Confidenza, umiltà, obbedienza. Soddisfazione; chiederla se è necessario. Valore. Le indulgenze. Ringraziamento.

7 Meditazione. La Purezza. Lc 14,15 sq. L’invito alla cena. L’invito a essere con Gesù è un invito a una festa, alla gioia. Le bugie del mondo e le sue attrattive. Bisogna respingere le concezioni mondane e prendere le prospettive del Signore. Con la purezza si parte di qui. Che cosa è. Il perché si deve essere puri. Motivi naturali e soprannaturali. Niente complessi, umiliazioni, paure. Visione serena. Le leggi di Dio, il piano di Dio. I mezzi da prendere con umiltà. Preghiera, confessione, Eucarestia. Il pudore, difesa alla propria dignità. Formazione della personalità. Prendere l’idea che ha colpito di più: viverla e approfondirla per tutto l’anno con la meditazione.

8 Meditazione. La meditazione. Gv 7,37. “Chi ha sete”. Il bisogno della parola di Dio nella nostra vita. Chi non la segue cammina nelle tenebre. Parola celebrata nella Messa. Parola accolta nel silenzio e penetrata nella meditazione personale. Come farla: con grande fede e ascolto dello Spirito Santo. Perseveranza. Quando farla. Il metodo: insistere. Evitare la leggerezza e la superficialità. Il colloquio. Il proposito. Il testo.

9 Meditazione. La Beata Vergine Maria. Gv 19,25. Il posto della Madonna nella Storia della salvezza. La vera devozione deve avere qui il fondamento. Il piano divino. La grandezza della Beata Vergine e i suoi privilegi. Gesù ce l’ha data come mamma e come aiuto. L’azione della Madonna. Come Madre della Chiesa. Quali le caratteristiche della nostra devozione. Quale amore e quale confidenza.

10 Meditazione. Il Programma. Gv 10,11 sq. Grande confidenza in Gesù Buon Pastore. Ci sostiene sempre. Non fidarci delle nostre forze. 1) Scegliere un’idea forte tra quelle meditate. 2) La preghiera. 3) La meditazione. 4) Santificazione della festa. Seguire la liturgia. 5) Virtù forte. 6) I doveri di famiglia e di scuola. 7) Il gruppo.

(8) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Maria Ausiliatrice” e “San Luigi Gonzaga” Casone, 9-10-11 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 8. Il seminatore. Dipende da noi essere terreno buono. I facili errori. I propositi: 1) disponibilità; 2) preghiera; 3) riflessione; 4) silenzio; 5) mortificazione.

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Salmo 144. Le perfezioni infinite di Dio. Per riconciliarsi bisogna conoscerlo. Come conosciamo Dio: dalla creazione e dalla fede. L’adorazione, la lode, la benedizione. La preghiera e la contemplazione. Il senso di Dio nella vita. La riparazione. Umiltà. Dio è assoluto. La relatività delle altre cose.

2 Meditazione. Dio nostro creatore. Salmo 23. Tutto da Lui. Un mondo suo. Anche noi suo possesso. Opus, creatura. Non siamo nostri. Non possiamo fare di noi ciò che vogliamo sia nell’anima che nel corpo. Saperci regolare. Dio è immenso, è presente. Ci vede. Non dimenticarlo. Camminare davanti a Lui. Senso creaturale. Senso della dipendenza. Disponibilità. Gli errori della falsa autonomia che sono nel mondo. Confidenza nella sicurezza della sua Provvidenza. Ci vede, ci ama. Ci provvede.

3 Meditazione. Dio nostro Padre. Gv 3. “Così Dio ha amato il mondo”84. Dio si rivela. Vuole il bene dell’uomo. Gli dà le sue leggi che liberamente deve seguire. La storia della salvezza inizia dopo il peccato. Dio vuole dare il perdono: vuole l’alleanza. Manda il suo Figlio e vuole sia immolato per darci la salvezza. Ci vuole figli. Si presenta come Padre amoroso. Credendo in Gesù si realizza la nostra grandezza. La grazia. Tabernacoli dello Spirito Santo. È la nostra vocazione alla quale mantenerci fedeli.

4 Meditazione. La salvezza dell’anima. Lc 12,15 sq. “Stolto, questa notte morirai”.

84 Cfr Gv 3,16. Perché Dio ci ha creati e in Gesù ci ha fatto suoi figli. La partecipazione alla sua vita e alla sua grazia. I Comandamenti per noi e per il nostro bene. La vita è una prova e dobbiamo capirlo. Il piano divino. Il nostro tempo. La morte. Il giudizio di Dio. L’inferno. Volontà di salvar l’anima, evitare il peccato grave, porci fuori dal pericolo.

5 Meditazione. La Penitenza e la Confessione. Mc 8,22. Il cieco85. Che cosa è la penitenza vera e come è necessaria. Il dolore si dimostra autentico se è accompagnato dal castigo di noi stessi. La grandezza del dono del Sacramento. La grazia e la gioia. Non usarlo da ipocriti. Non avere il coraggio di dire i peccati. Non accettare l’umiliazione. Necessità del dolore. Essere dei penitenti e farsi la mentalità del penitente. L’impegno.

6 Meditazione. Le disposizioni per la Confessione. Lc 15,3 sq. La pecora smarrita. Conoscere Gesù come il Buon Pastore. Il suo amore, le sue tenerezze. La riconciliazione è una sua iniziativa. Lasciarsi afferrare. La Confessione ci lava ma è anche il grande mezzo del progresso e della costruzione. La grazia sacramentale e la sua efficacia. Confidenza piena. Preparazione con la Parola di Dio. Esame con chiarezza e profondità. Dolore soprannaturale quanto più grande. Proposito anche sulle occasioni. Accusa umile e serena. Dialogo con il confessore. Direzione spirituale. Penitenza o soddisfazione. Ringraziamento.

7 Meditazione. L’Eucarestia. 1Cor 11. “Nella notte in cui veniva tradito”86. L’Eucarestia prolunga l’Incarnazione. Prodigio dell’amore. Abbiamo Gesù e la sua salvezza per noi. Grande fede. Messa, rinnovazione del Sacrificio. Partecipare al dramma per i doni ricevuti nel Battesimo. Come fossimo sul Calvario. Rivedere la nostra partecipazione. La Comunione. Sentimento di riconoscenza. Stato di grazia, umiltà, desiderio, unione stretta di amore. L’orribile peccato del sacrilegio. Non ricevere Gesù con la bocca di Giuda.

8 Meditazione. La gioia cristiana. Fil 4,4. “Rallegratevi”. Abbiamo la vocazione della gioia. Dio oceano infinito di gioia. Comunica e dona ai suoi figli. Ci dà la gioia del tempo e ci prepara la gioia eterna. Come si attua: verità, virtù, vittoria sul peccato e tutte le forze contrarie. Falsità della felicità mondana. Le bugie del demonio e dei suoi alleati.

85 Cfr Mc 8,22-26. 86 1Cor 11,23. 1) Credere a questa donazione di gioia. 2) Collaborare con la lotta per essere liberi. 3) La vittoria nella purezza. Vera nozione. Virtù insidiata e difficile, ma supremamente bella. Le convinzioni che bisogna farsi. I fondamenti umani e divini. La dignità e l’amore. La rovina che produce l’impurità. Il coraggio di un cristiano di fronte a tutti. Deve saper scegliere. 4) Nutrirsi di preghiera. Chiedere molto e sperare. 5) L’Eucarestia dà la gioia.

9 Meditazione. La Beata Vergine Maria. Gv 19,25. Il piano di Dio. Il posto della Madonna. La sua maternità divina e come Dio l’ha preparata. I suoi privilegi. Per noi tutto. Cosa vuol dire avere una madre. 1) Venerazione; collocarla al suo posto. Ammirarla, sentirla per noi come Madre di misericordia. 2) Amarla, con il cuore di Gesù. 3) Pregarla: è Mediatrice. Ci vuole aiutare, salvarci, farci santi. 4) Vederla come il modello di ogni virtù. Il Rosario; sua importanza e aiuto, modo di dirlo.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 11,21. “Quando un uomo forte ecc…”. Deve essere intelligente funzionale. Se è fatto bene aiuta molto, è un’armatura. Tutte le forze del male sono coalizzate per combatterci e vincerci. 1) Sviluppare e coltivare un’idea che vi ha particolarmente colpito in questi Esercizi. Fare la meditazione. Capire tutta l’importanza della Parola di Dio. Come farla: il soggetto, il tempo, il modo. 2) La santificazione della festa. La Messa e la sua assoluta priorità. Come parteciparvi. I Vespri. I divertimenti. 3) La Confessione. Quest’anno avremo speciale cura. 4) La virtù da conquistare. Contro il difetto predominante. Studiare il modo. 5) Doveri in casa; non essere parassiti. 6) Dovere di scuola, il lavoro. 7) Il Gruppo. L’amicizia.

(9) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Santo Nome” e “San Giovanni Apostolo” Casone, 12-13-14 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Mt 3. La predicazione di San Giovanni Battista87. La necessità della conversione. Anche per noi in questi giorni risuona la voce. Bisogna convertirsi per riconciliarsi. Dio viene a noi nella sua misericordia. Prepararci realizzando il deserto; ascoltare solo Dio, realizzando il clima di ascolto e di riflessione. Con molta sincerità per non essere ipocriti come i farisei, materialisti come i sadducei. Disposti a fare ciò che esige la volontà di Dio. Tutto. Penitenza, purificazione. distacco. Andiamo da Gesù. Ci battezzerà nel fuoco: l’amore forte e pieno. Il ventilabro: pulirà tutta l’area e toglierà tutto ciò che ingombra e sporca88. Fare il programma personale di questi giorni per non perdere neppure un’ora, neppure una grazia. Come frumento ci metterà nel granaio, per essere trasformati in pane buono per la fame del mondo. Non facciamo gli Esercizi solo per noi, ma per fare più sicuramente del bene.

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Salmo 144. Per riconciliarci conoscerlo di più e, conoscendolo, amarlo. Le perfezioni di Dio. Dal creato e dalla sua perfezione salire al Creatore. Contemplare, adorare, benedire, lodare. L’uomo sacerdote del creato. La nostra preghiera. La nostra sottomissione. L’umiltà. Il senso creaturale. La gioia del conoscerlo e del benedirlo.

2 Meditazione. La vocazione di figli. Ef 1,3 sq. La Rivelazione di Dio ci fa capire ancora di più le sue perfezioni. La storia della salvezza. L’Incarnazione. Il sacrificio di Gesù Redentore. Perché anche noi divenissimo figli. Non solo ci è vicino ma è in noi. L’abitazione della Santissima Trinità. La nostra gioia e i nostri doveri.

3 Meditazione. Il fine della vita. 2Cor 5,14.

87 Mt 3,1-12. 88 Cfr Mt 3,12. Come Dio ci vuole riconciliare. Perché ci ha creati e ci ha fatto figli. Dio ci ha fatto per Lui perché partecipassimo alla sua vita, al suo amore, alla sua gioia. Non siamo fatti per la terra e per i beni terreni. Le cose Dio le ha date come mezzi. Non dobbiamo farne un fine. Gli idoli. L’inganno di prendere male i piaceri. La fortezza.

4 Meditazione. Il peccato. Lc 12,14. “Stolto questa notte morirai”89. Dio ci ha creato e ci ha dato i mezzi della salvezza. Ci ha insegnato ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Dio è infinita giustizia. Le idee sbagliate del mondo. Dio è amore, non debolezza. Il peccato non è una opinione. La legge di Dio. La necessità di osservarla. Fuggire la leggerezza. Il peccato grave è una grande disgrazia. Per sapere ciò che è peccato, basta guardare a Gesù Crocefisso. Quanto ha dovuto fare e soffrire per scontarlo. Non è piccola cosa, debolezza trascurabile. Come ci dobbiamo sentire se abbiamo peccato. Cosa vuole dire considerarsi peccatori. Per ottenere il perdono, il pentimento e la penitenza; veri.

5 Meditazione. La Penitenza e la Confessione. Mt 21,28. Necessità di fare penitenza, di staccarci da ogni affetto al peccato. La mancanza della penitenza in opere induce a pensare alla mancanza del vero dolore del cuore. Farsi la mentalità del penitente e accostarsi così al meraviglioso dono pasquale che ci ha dato Gesù. Bisogna accostarsi alla Confessione con fede e con sincerità. Riconoscere i peccati e ipocritamente nasconderli al confessore è rinnovare il tradimento di Giuda. Così la mancanza del vero dolore soprannatuarale. Umiltà perché diventi il sacramento della pace e della gioia.

6 Meditazione. Disposizioni per la Confessione. Mc 8,22. La presenza di Gesù nel Sacramento. Ci guarisce e compie in noi i prodigi del suo amore. La grazia sacramentale. Confessione mezzo di perfezione. Usare sapientemente di questo mezzo. Preparazione con la Parola di Dio. Esame sereno ma leale, anche sulle omissioni. Il dolore vivo e forte. Proposito anche sulle occasioni. Accusa chiara e completa. Dialogo con il sacerdote; ascoltarlo. La direzione spirituale. Il ringraziamento. Penitenze adeguate e chieste.

7 Meditazione. La vita interiore. Ef 4,14. Non siamo più fanciulli. Essere cristiani è avere una vita. Un germe ricevuto nel Battesimo che tende a svilupparsi fortemente. C’è tutto un organismo. Viene da Dio che in noi è fonte di amore. Bisogna collaborare e incessantemente tendere a migliorarci.

89 Cfr Lc 12,20. Ascolta il tuo Dio per vivere di Lui. Doveri di ospitalità. Il tuo attivismo. Difendere la tua ricchezza interiore da tutte le esteriorità vane. Le tentazioni: conoscerle e renderle inefficaci. Centro di interesse: vita di amore. Dio quello che pensiamo, amiamo, serviamo.

8 Meditazione. L’Eucarestia. Gv 6,48. L’importanza della vita eucaristica. Perché il Signore l’ha istituita. Capirlo, esserne entusiasti, corrispondere. Sempre Gesù vicino a noi. Il Sacrificio della Messa. La nostra parte e i nostri sentimenti di partecipazione. Per la salvezza del mondo. Le Comunioni partecipare di Gesù e della sua missione. Preparazione e ringraziamento. La presenza di Gesù. Il grande profitto Tutta la vita spirituale deve essere incentrata qui.

9 Meditazione. La carità fraterna. Fil 2,3. La Croce del Signore è la voce più eloquente dell’amore. Oggi Esaltazione della Santa Croce dobbiamo ascoltare più forte che mai la sua parola: Amatevi come io vi ho amato90. Come deve essere la nostra carità; come deve esprimere quella di Gesù. Enumerare le qualità. Non basta un qualunque amore. Come ce lo ha insegnato verso tutti. Interno e esterno. Generoso e pieno. La testimonianza necessaria. Il vero apostolato.

10 Meditazione. Il programma. Lc 24,36. Le raccomandazioni di Gesù Risorto. È in mezzo a noi vivo e operante. Pure noi dobbiamo essere dei risorti. Con tanta fiducia, con tanta sicurezza. 1) Scegliere l’idea forte e meditarla assiduamente. L’importanza e il modo della meditazione. 2) Santificazione della festa. L’Eucarestia. 3) Preghiera personale. 4) Confessione, cura grande. Migliorare la direzione spirituale. 5) La virtù dell’anno. 6) Il dovere in casa. 7) Il dovere a scuola o al lavoro. 8) Il gruppo e lo sviluppo dell’amicizia.

(10) Esercizi Spirituali alle “Spose dei diaconi” Casone, 15-16-17 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Gv 14,5 sq. “Io sono la via”. La grande grazia. Una corrispondenza piena. Molto coraggio. Né i fallimenti passati, gli insuccessi, le paure ci fermino. Il Signore è presente e ci esorta a consegnarci a Lui, a far tacere tutto per ascoltare la sua voce. Le parole e le confidenze di Gesù con i suoi amici. I vostri sforzi. Preghiera intensa, particolarmente impetrativa. Domandate molto. Dalla santità derivano tanti beni a voi, ai vostri mariti, ai figli, a tutta la Parrocchia.

1 Meditazione. La Conversione. 2Cor 5,14. Necessità. La seconda conversione è per la santità, richiede volontà grande, irremovibile, di darci a Dio e di voler superare ogni ostacolo. A questo siamo chiamati. Servire e amare. Non accontentarsi di ciò che siamo, della nostra preghiera, della unione eucaristica, delle virtù, delle opere doverose e dell’apostolato. Voler progredire e non rassegnarci. Sapendo come Dio è il primo che ci viene incontro; esultare e avere grande speranza. La spinta viene da Gesù che è morto perché si attuasse in noi la volontà del Padre. Non vivere più per noi stessi.

2 Meditazione. Gli ostacoli alla conversione. Lc 14,15. La cena91. Le nostre scuse, le nostre miserie. Quali e come si manifestano. Gli idoli e i frammenti di idoli che mettiamo davanti alle esigenze del Regno. Insistere nel riflettere come siamo fatti per Dio e per la sua gloria. Nessuna creatura deve essere fine. Educarci con la preghiera e con la retta intenzione. Preghiera per conoscere Dio, il suo volto; per ammirarlo, per adorarlo e lodarlo. Dobbiamo essere attori di adorazione. Dobbiamo cercare la sua lode in ogni cosa. Vincere la facile tentazione di fare un mescolio di intenzioni in cui non si sa quale prevalga. Solo per Iddio!

3 Meditazione. La sofferenza. Mt 16,21. Tante volte non si progredisce nella via della perfezione perché non si sa accettare la sofferenza. Il valore della sofferenza dalla Rivelazione, specialmente dalla vita di Gesù e di Maria. Quello che ha sofferto per

91 Cfr Lc 14,15-24. redimerci. Il suo soffrire ci ha dato la salvezza. L’esempio di Maria Santissima che innocentissima ha così sofferto come lo proclama la festa oggi dei suoi dolori. Noi di fronte alle nostre sofferenze (di ogni genere, fisiche, morali: incomprensioni, ingratitudini, preoccupazioni, noie, ansietà ecc…) fare la volontà di Dio con fede e con umiltà. In riparazione e in purificazione. Il grande lavoro che fa compiere. La santificazione delle nostre croci. Saper vedere il soffrire nella Croce di Gesù. La testimonianza.

4 Meditazione. Il peccato. Luc 15,1 sq. La bontà e la misericordia di Gesù. È Lui che ci vuol santi e ci aiuterà. Come ci capisce, ci perdona, ci aiuta. L’arte di trarre profitto dalle nostre colpe. Scoprire sempre di più la bontà divina e crescere sempre nella confidenza. Quante volte ci ha perdonato e quello che ha fatto per ognuno. Serenità, umiltà, vera gioia del perdono. Non perdere la spinta, ma accrescerla continuamente. Le sue premure, le sue tenerezze. Quanta ricchezza di grazia.

5 Meditazione. La vita interiore. Rm 12,1 sq. Dio abita in noi; sorgente, vita. Tutto deve convergere lì. Le grandi grazie. Le partecipazioni che la Santissima Trinità dà all’anima fedele. Il raccoglimento. Le sue basi e il suo sviluppo. Il servizio della preghiera. Le virtù teologali. Doni dello Spirito Santo. Come sviluppare questo organismo soprannaturale. I difetti.

6 Meditazione. La Penitenza. Mc 3,1. La mano inaridita92. I suoi prodigi se c’è la nostra disponibilità. Spirito penitenziale. Esame di coscienza. La sincerità, l’umiltà, la completezza. Il vero dolore. Le nostre confessioni. Devono essere un grande mezzo per le nostre ascensioni. Confidenza, spirito di fede, superamento.

7 Meditazione. La preghiera. At 6,8 sq. L’esempio di Stefano. Ardore, generosità, testimonianza. Pieno di grazia e esempio di spiritualità diaconale. L’alimento è la preghiera. Progresso necessario. Maturare. Amarla. Cercarla. Ascolto. Il grande profitto. La contemplazione. Vincere gli ostacoli a tutti i costi. Idea centrale. Sviluppo di amore.

8 Meditazione. La povertà e l’umiltà. Lc 8,16 sq. Assomigliarsi a Gesù. Dobbiamo avere i suoi tratti. Umile e povero. Entusiasmo per le sue scelte. Umiltà vera. Convinzione di una realtà. Umiltà verso Dio e verso i fratelli. Nei pensieri, nelle parole, nelle scelte.

92 Cfr Mc 3,1-5. Il distacco dai beni terreni. La perfezione nello spirito di povertà. Le necessarie impostazioni. Le facili evasioni ed inganni.

9 Meditazione. La carità. Gv 17,20 sq. Come ci vuole Gesù. Il vero amore al prossimo. Le qualità della vera carità. Amore in casa con il marito. Disponibilità e aiuto anche per il ministero di servizio. Spirito diaconale. La carità nella comunità. I più comuni difetti. La carità in Parrocchia e verso tutti gli uomini. Come si crea. Evitare i giudizi e le condanne. Umiltà autentica. Aiuto e perdono.

10 Meditazione. Il programma. Mt 11,25 sq. La sicurezza del suo amore. Spirito di grande confidenza. Cercare la volontà di Dio: è il grande tesoro. Obbedienza: 1) a Dio: contemplazione e ricerca continua della perfezione nel fare quanto desidera; 2) alla Chiesa: apostolato, servizio; 3) al confessore: per il fervore e la sicurezza.

(11) Esercizi Spirituali a un “Gruppo di famiglie” di varie comunità Casone, 19-20-21 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Mc 4,5 sq. Il seminatore. La grande grazia e la nostra responsabilità. Essere terreno adatto. Fede viva in Chi semina e nel suo seme dato dalla sua Sapienza e dal suo Amore. Insistere molto per chiederla nella nostra preghiera. Bisogna pregare tanto, una preghiera continua. Sia somma la stima della sua Parola. Le parole del mondo sono insignificanti e menzognere. Collaborare con tutta l’attenzione e tutte le forze. Riflettere profondamente, con viva gioia e silenzio. Se è necessaria, la mortificazione.

1 Meditazione. La vera conoscenza di Dio. Gv 1,1 e 18. “Lui lo ha rivelato”. Conoscere veramente Dio. Conoscenza dal creato. Le sue infinite perfezioni. Conoscere Dio come ce lo ha svelato il Verbo Incarnato. Conoscere e amare il Padre. Con verità. La nostra vita religiosa così con solido fondamento. Contemplare, adorare, ammirare, lodare, benedire; come figli. Una preghiera nello spirito di adozione; da figli. Correggere la preghiera se povera, se egoistica. Salire con la preghiera per salire con la vita.

2 Meditazione. La conoscenza di noi stessi. 2Cor 5,14. Conoscere l’uomo, conoscere il cristiano. Importanza. Modo. Un cristiano è un uomo totalmente nuovo, cioè diverso. Anche quando fa le stesse azioni degli altri le fa con intenzione diversa. Analizzare il nostro cristianesimo. Vederlo se è vero. Le nostre intime voglie, le nostre segrete aspirazioni, le nostre affezioni, le scelte, i rifiuti. Vita è movimento e crescita. La seconda conversione. La progressiva interiorizzazione.

3 Meditazione. Gli ostacoli alla conversione. Lc 14,15. La cena e le scuse93. Le nostre scuse e le nostre evasioni. Come si presentano. Come si devono combattere. Per il nostro orgoglio, per la nostra pigrizia, per la nostra immortificazione.

93 Cfr Lc 14,15-24. La lotta contro i nostri difetti che ci impediscono di aderire con prontezza all’invito, che è alla pienezza, alla gioia, alla fraternità. Valore alle cose. Gerarchia. Vedere le cose da un punto di vista della fede.

4 Meditazione. La sofferenza. Mt 16,21. Gesù è venuto per soffrire. Come ha abbracciato la sofferenza e la croce. La redenzione attraverso il dolore. Anche per la vita è una prova. Come dobbiamo vedere il dolore che ci arriva nel fisico, nel morale, nelle relazioni. Troppe volte ci fermiamo perché non lo sappiamo prendere. Prima di tutto si arriva alla rassegnazione. Ma non basta se vogliamo fare molto profitto. Con fede e con amore. Prendere la nostra croce che nel piano di Dio ha un grande valore. Il Crocefisso. L’Addolorata. Il segno di croce.

5 Meditazione. Il peccato. Mt 19,16. “Osserva i comandamenti”94. La morale rivelata. Il bene e il male li definisce Dio. Non sono un’opinione. Dobbiamo guardare al peccato come lo giudica Dio. La sua giustizia. La vita di Gesù e la sua morte. Quanto ha pagato. La nostra posizione riguardo soprattutto i peccati veniali. Una tolleranza benigna. Una rassegnazione. Come ci dobbiamo purificare. La lotta contro anche il peccato più piccolo. La penitenza. Lo spirito e la mentalità della penitenza.

6 Meditazione. La confessione. Lc 15,1. Il buon Pastore. Il dono del suo perdono. Il grande miracolo che compie il suo amore. Quale grande cosa sia il Sacramento. La sua assicurazione e la sua bontà. Non solo l’anima è lavata. La grazia sacramentale. Mezzo efficacissimo per la perfezione. Andarci con sincerità, con umiltà, con fede. La preparazione con la Parola di Dio; l’esame nella luce dello Spirito; il vero dolore profondo e fervido; il proposito fermo e concreto; l’accusa umile, precisa e concreta; il dialogo con il sacerdote; la penitenza proporzionata; il ringraziamento.

7 Meditazione. La Preghiera. Mc 8,22. Abbiamo bisogno di Gesù che ci insegni a pregare, che ci apra gli occhi. Una cura e misericordia continua. La preghiera dà la misura della nostra spiritualità. Abbiamo bisogno di stare in comunione con Dio. Pregate e non desistete. La preghiera superficiale e bambina.

94 Cfr Mt 19,17. Bisogna crescere. Attenzione alla sua parola; assidua e ricca di amore. La meditazione: la sua importanza e la sua efficacia. Come farla. Il problema delle distrazioni. Come affrontarlo. La nostra devozione e il suo sviluppo. Le nostre pratiche di pietà.

8 Meditazione. La povertà. Lc 8,16 sq. Le scelte di Gesù. Ha voluto una vita da povero. Ci deve far riflettere su i nostri attaccamenti. Con la mentalità della sicurezza del ricco basata su i beni di questo mondo. Come si è formata e ha vissuto la famiglia di Nazaret. Abbandonata alla volontà di Dio lasciandosi condurre passo per passo per vie impensate. Affidare a Dio tutto, il presente e il futuro. Le cose usarle come mezzi e non attaccarci il cuore. Il tempo, la roba, tutto mettere a disposizione di Dio. Volere quello che vuole Lui e condurre una vita sobria e umile.

9 Meditazione. La carità verso il prossimo. Gv 15,15. Il suo precetto. Come Gesù ha amato gli uomini. Quello che ha fatto. Come ci ha insegnato. La carità dei cristiani: come si differenzia. L’amore in famiglia. La castità: la perfezione cui tendere. L’amore in comunità, in parrocchia. Verso i lontani. Il servizio e la disponibilità. La testimonianza nei fatti e nelle parole.

10 Meditazione. Il programma. Gv 12,20 sq. Seguire Gesù, nella sua logica. Obbedire al Padre come Gesù. Pronti e fiduciosi. Studiare la Parola. Scegliere una verità che diventa centro di tutta la devozione dell’anno. La Meditazione. La Santa Messa. Obbedire alla Chiesa. Vivere inseriti nella Parrocchia. Agire. Mettersi in apostolato sempre più attivo. Obbedire al Padre spirituale. La Confessione sacramento di amore e di gioia. La Direzione spirituale. Come.

(12) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Regina degli Angeli”, “Luce”, “Domus Aurea” Casone, 23-24-25 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Salmo 129. “Dal profondo”95: sentire la grande grazia che ci viene data e la nostra indigenza e povertà. La nostra miseria chiama la sua potenza. Umiltà. “Grido a Te”96: giorni di preghiera, di molta preghiera. Pregare sempre. “Se consideri le colpe”97: invocare la misericordia. Arrivare alla riconciliazione. “Io spero nel Signore”98: la grande confidenza. La speranza della riuscita, della santità. “Più che le sentinelle”99: Disponibilità, vigilanza, adoperare tutti i mezzi: silenzio, riflessione ecc… “Egli redimerà”100: Egli è il primo nell’amore. Andargli incontro.

1 Meditazione. La Conversione. Lc 18,9. Il fariseo e il pubblicano101. Guardiamo se abbiamo bisogno di conversione. Noi che tanto abbiamo ricevuto dal Signore. La facile posizione del fariseo. Il compiacersi di ciò che facciamo senza guardare le lacune. Saperci giudicare alla luce vera. Accendere la lampada (Lc 8,16). Guardare la mediocrità. La seconda conversione. Pregare molto per capire. La cognizione vera è un suo dono e la forza per attuarla. Convinzione ed energia. Muoversi. La stasi è da fuggirsi.

2 Meditazione. Dio Amore. 1Gv 4,7 sq. Necessità di conoscere meglio Dio. Non di farci un Dio come pare a noi. La Rivelazione. Dio Padre ha mandato suo Figlio. Ci ha voluti figli. Ha voluto abitare in noi.

95 Sal 130 [129], 1. 96 Ibidem. 97 Sal 130 [129], 3. 98 Sal 130 [129], 5. 99 Sal 130 [129], 6. 100 Sal 130 [129], 8. 101 Cfr Lc 18,9-14. Conseguenze dell’abitazione della Santissima Trinità nel cuore. La vita interiore. L’interiorizzazione. Le nostre intenzioni e la gloria di Dio. L’orgoglio e le sue infiltrazioni. L’egoismo e i suoi condizionamenti. Fare le cose per vero amore di Dio. Convertirci così.

3 Meditazione. Gli ostacoli alla conversione. Lc 14,15. L’invito a cena102. La gerarchia dei valori. Quali preferire e amare. Le nostre facili scuse. I pretesti. Formarsi le idee giuste e complete. Formarsi i gusti; educare l’affetto. Non scendere a compromessi con il mondo. Maturarsi e sviluppare la libertà. Gli aiuti.

4 Meditazione. Il Peccato. Mt 19,16. I Comandamenti. La morale rivelata. È il Signore che ci insegna il bene e il male. Non è una opinione. I peccati mortali, i veniali deliberati e i veniali non pienamente voluti. La lotta. L’eliminazione di peccati veniali per la seconda conversione. Come operare. Lo sforzo diuturno. Le tentazioni: conoscerle e superarle. Il discepolato a Gesù. L’esempio della Beata Vergine.

5 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1 sq. L’esortazione di Gesù. L’esempio di Gesù. Vera necessità. Liberazione e fortezza. Quali penitenze. Le penitenze passive. Come dobbiamo accettare le cose contrarie della vita. Penitenze attive. Il programma di penitenza. La nostra soddisfazione e l’esercizio dell’umiltà. Il coraggio e la gioia. La penitenza per gli altri. Fatima.

6 Meditazione. La Confessione. Mc 8,22. Il cieco103. L’incontro con Gesù nel Sacramento e la sua opera. La pace e la forza. Sincerità, integrità, vero dolore. Il pericolo di confessioni mal fatte. Come mezzo di perfezione: la grazia sacramentale. Farle sempre meglio in tutto. Rivedere le condizioni.

7 Meditazione. La Vocazione. 1Ts 5,23. Il Dio che chiama. Tutti alla dignità di membra nel Corpo Mistico. Il piano di Dio. La vocazione particolare. Vocazione di consacrazione. Vocazione al Matrimonio. Stimare molto la purezza come educazione d’amore. Non accontentarsi di quello che è appena sufficiente, ma tendere alla perfezione.

102 Cfr Lc 14,15-24. 103 Cfr Mc 8,22-26. Decisione di volontà, motivi forti soprannaturali vissuti e amati. L’educazione al pudore e alla delicatezza. Rifiutare lo stile del mondo. Capire e praticare il nostro stile. Le vittorie da realizzare nella vita pratica.

8 Meditazione. La povertà. Lc 8,16. Gesù ci illumina sulle realtà terrene. Il suo esempio di grande povertà in tutta la vita. Come dobbiamo vincere l’eccessiva attrattiva dei beni, dei comodi, del lusso. La sobrietà cui si deve educare una ragazza anche prima del Matrimonio. La temperanza, l’umiltà. Superare le vanità sciocche. Vita improntata alla fortezza.

9 Meditazione. La carità verso il prossimo. Gv 15,12. Come ha amato Gesù. Il suo esempio. Il suo comando. Come dobbiamo imitarlo. Le qualità della carità. La bontà in famiglia, con le amiche, con tutti: vicini e lontani. Quanto è necessario e grande. La testimonianza. L’apostolato.

10 Meditazione. Il Programma. Rm 12,1 sq. Insistenza su tre punti: 1) La verità da scegliere e la meditazione. 2) La liturgia del sacrificio, della lode, dei sacramenti (confessione). 3) La direzione spirituale.

(13) Esercizi Spirituali a Gruppi “Santa Maria della Vittoria”, “San Pietro” Sant’Ilario, 28-29-30 Settembre 1986

Introduzione della sera precedente. Mc 4,1 sg. Il seminatore. Spetta a noi essere il buon terreno. È strada104: il superficiale contento di sé. Ci vuole riflessione. È terreno arido105: colui che manca della grazia della preghiera. Chiedere molto. Non fare che pregare. È terreno spinoso106: colui che si lascia prendere dalle preoccupazioni eccessive, sui peccati presenti, su quelli passati, sulla perseveranza futura ecc… È terreno buono107: chi ha molta confidenza nel Signore, molta disponibilità alla sua volontà, che ha volontà di usare bene il tempo e le grazie e di fare penitenza.

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Salmo 144. Le sue infinite perfezioni. Farsi un’idea migliore possibile. Arrivare per amore, capire, riconciliarsi. Il nostro rapporto con Dio. Ammirare, adorare, lodare, benedire. Come è la nostra preghiera, il nostro senso di Dio. Cambiare, se troppo povera e egoista. Voler vedere Dio nella fede.

2 Meditazione. Dio Creatore. Salmo 23. Dio è nostro creatore e di tutto il mondo. Siamo suoi, sua opera e suo possesso. Non siamo nostri. La conservazione è una continua creazione. Sentire la nostra dipendenza da Lui. Il senso creaturale. Per amore ci ha creato e ci sostiene. Il valore della vita. Il suo piano nel quale dobbiamo inserirci con totale confidenza. Il valore del tempo. Conoscere, amare e servire Dio.

3 Meditazione. La nostra figliolanza divina. Ef 1,1 sq. La Rivelazione. Dio che interviene per salvare l’uomo dopo la caduta. La storia della salvezza. La venuta di Gesù. L’amore del Padre. Il sangue di Gesù per noi. Figli di Dio. La nostra dignità e grandezza. L’orribilità del peccato. La lotta contro di esso. Amore di Dio è ciò che c’è di più bello nella vita.

104 Cfr Mc 4,4. 105 Cfr Mc 4,5. 106 Cfr Mc 4,7. 107 Cfr Mc 4,8. Come corrispondere alla iniziativa divina. Riconoscere ciò che per grazia divina siamo.

4 Meditazione. La Penitenza. Lc 13,1 sq. Necessità. Quando è vera e porta salvezza. L’infinita misericordia di Dio. L’esempio di Gesù penitente. Come farci la mentalità del penitente. Le varie forme di penitenza. Il dovere; le cose contrarie. Scoprire il valore di quello che ci è chiesto per noi e per gli altri. La Madonna e le sue richieste di penitenza.

5 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. L’amore di Gesù nel sacramento. L’incontro con Lui. La sincerità e il dolore. Quali devono essere. L’odiosità di una confessione bugiarda. La preparazione. L’esame di coscienza. Il dolore soprannaturale.

6 Meditazione. Le condizioni per la Confessione ottima. Lc 15,1. Il buon Pastore108. La bontà di Gesù. Il suo grande aiuto. La grazia sacramentale. Il progresso necessario. Il colloquio e l’accusa dei peccati. La direzione spirituale. Perché farla e come farla. La vocazione e la sua importanza. La fede. La penitenza o soddisfazione. Il ringraziamento.

7 Meditazione. La vita interiore. Gv 14,15. Lo Spirito Santo in noi. Il mondo intimo. L’organismo soprannaturale. Le virtù teologali. La seconda conversione. La vittoria sul peccato veniale. La meditazione. Gli sforzi necessari per crescere. Diventare veri cristiani.

8 Meditazione. La carità del prossimo. Gv 15,12. “Amatevi come io ecc…”. Il dovere della carità. L’esempio e il comando di Gesù. Come deve essere. Il perdono. In famiglia. La pazienza. Il servizio, l’umiltà. Con gli amici. Il valore dell’amicizia. Verso i lontani. La testimonianza.

9 Meditazione. Il Programma. Lc 19,1 sq. Zaccheo. “Oggi è venuta la salvezza”109. Validità del programma. Qualità che deve avere. 1) Scegliere una grande verità da approfondire. Meditazione. 2) Liturgia sacrificale, laudativa, sacramentale. La confessione: grande cura. 3) Preghiera personale.

108 Cfr Lc 15,1-7. 109 Cfr Lc 19,9. 4) I nostri doveri. 5) Il Gruppo.

(14) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Cenacolo” e “Gloria” Sant’Ilario, 2-3-4 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1 sq. Zaccheo. Il desiderio di vedere Gesù. Andare in alto. Superare i pregiudizi. Distacco dalle cose. Disponibilità. Riflessione. Silenzio. I frutti saranno tanti, saremo diversi.

1 Meditazione. La grandezza del Padre. Gv 14,5 sq. Gesù ci fa conoscere il Padre. La sua grandezza, la sua bontà, la sua paternità. Il piano divino. Conoscere Dio, vederlo nelle sue perfezioni. Contemplare, adorare, amare, gioire. La nostra vocazione di figli. Come realizzarla. Come deve essere la preghiera. Come deve essere la vita. Fare sempre la sua volontà. Come farla.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Gv 14,15 sq. La grande rivelazione: Dio è comunità. Contemplare, amare. Tutta la vita cristiana incentrata qui. Come figli chiamati a partecipare alla vita divina. La nostra dignità. Nel nome del Padre; Padre nostro. La vera preghiera. Essere a gloria e a lode. Tutto per Dio. La Santissima Trinità in noi. L’interiorizzazione. I nostri doveri e le nostre responsabilità.

3 Meditazione. La Redenzione. Rm 8,1 sq. Essere di Gesù. AppartenerGli. Vivere di Lui e con Lui. Rifiutare il mondo e le cose del mondo. Chiarezza di idee. Forza di decisione. Le convinzioni. L’ideale del cristiano. Quale deve essere la sua conversione. Disponibilità.

4 Meditazione. Il Peccato. Rm 8,28. Gesù nostro modello. Le sue virtù e le sue perfezioni. Ammirarlo, imitarlo, amarlo con tutte le forze. Gesù è il penitente. È venuto per questo e tutta la sua vita è stata un martirio. Per redimerci dal peccato. Come consideriamo il peccato e come facciamo penitenza per noi e per gli altri. Acquistare la mentalità del penitente. Le nostre necessarie forme di penitenza quotidiana. Lo spirito di mortificazione in tante piccole cose. Il senso del peccato e la voglia di scontarlo e di purificarsi. 5 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. Il pericolo di abusare. Le forme dell’ipocrisia. Come si è tentati alla poca sincerità. Il dolore insufficiente. La necessaria preparazione con la Parola di Dio. L’esame di coscienza vero. La direzione spirituale. La penitenza.

6 Meditazione. Il difetto predominante. Ef 5,1 sq. I vizi come nascono e quali danni arrecano. Quando si ha il dominante. I sette vizi capitali. La pigrizia: come si manifesta e come si combatte. L’orgoglio come troppe volte è il movente più frequente. La virtù dell’umiltà è preziosa. La sensualità rende schiavi e abbassa. Trovare il vizio sicuri che vincendolo si progredisce in tutta la vita spirituale.

7 Meditazione. La Vocazione. 1 Ts 4,1 sq. Il piano di Dio. Il nostro servizio. I talenti di ognuno. Un compito e una missione. La chiamata universale alla santità da realizzarsi in modo diverso. La vocazione di stato. La vocazione al Matrimonio. Come accoglierla e come prepararsi. L’ideale. Come impiegare la vita. La purezza. Il vero amore.

8 Meditazione. La povertà. Lc 6,20 sq. Il distacco dai beni, L’insegnamento e l’esempio di Gesù. Perché ha voluto così. L’obbligo di imitarlo. Educarsi anche per la vita futura. La rinuncia a certe pretese e a certe comodità. La lotta contro l’egoismo. L’amore ai poveri e la comprensione di chi ha bisogno.

9 Meditazione. La carità. Lc 10. Il buon Samaritano110. Che cosa ci ha detto Gesù. L’esempio che ci ha dato. Il vero amore del prossimo. Su quali motivi. Chi è il prossimo. Come si deve esprimere il nostro amore. Lo spirito di sacrificio. L’amore in famiglia, nel gruppo e con i lontani. La vera amicizia cristiana.

10 Meditazione. Il Programma. Mc 8,22. Il cieco di Betsaida111. Lasciarsi condurre. Grande e continua confidenza. Collaborare con l’impegno dell’ordine. 1) Scegliere una grande verità. 2) Le tre Liturgie. Specificare la santificazione della festa e la Confessione. 3) La preghiera: riparare.

110 Cfr Lc 10,29-37. 111 Cfr Mc 8,22-26. 4) La virtù dell’anno. 5) I doveri. 6) Il gruppo. 7) L’apostolato.

(15) Esercizi Spirituali alla Comunità di “Cristo Re” Sant’Ilario, 6-7-8 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1 sq. Zaccheo. Lasciare la folla; salire in alto e tanto desiderio di vedere Gesù. Non solo lo vede, ma lo vede Gesù e lo chiama. Scendere in fretta. Accoglierlo con gioia. Disponibili a tutto. Il distacco e il sacrificio.

1 Meditazione. Gesù ci svela il Padre. Gv 4,19. Solo Gesù ci fa conoscere veramente Dio. Le perfezioni del Padre. Dio è amore e misericordia. La nostra idea di Dio. Come la portiamo nella preghiera. Le idee del mondo. Cercare il suo volto con fede e perseveranza. La contemplazione. L’adorazione, la lode. Fuggire una preghiera egoistica e infantile.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Eb 1,1 sq. La rivelazione della vita intima di Dio. I Tre e le loro relazioni. Dio ci chiama a contemplare e a partecipare. Figli veri di Dio. La dignità e la gioia. Dio viene in noi. Questa abitazione che cosa comporta. L’insegnamento di Gesù. Come ci educa la liturgia. La vita interiore. La preghiera continua. La lode e la fiducia. La sacreità.

3 Meditazione. Gesù Redentore. Rm 8,1 sq. È venuto per noi, per salvare ciò che era perduto. Come lo dobbiamo conoscere e amare. Voler essere come Lui in una vera vita evangelica. Non agire secondo la carne. Le infiltrazioni dannose. Come dobbiamo ricuperare le nostre mancanze.

4 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Rm 8,28. Tutto Dio ha fatto per amore. Gesù ci ha amato fino in fondo. Anche tutta la nostra vita deve essere incentrata nella carità. Eliminare ogni peccato anche veniale. La seconda conversione. La mentalità del penitente. Quale penitenza e con quale spirito. Penitenze passive e attive. Lotta ai nostri peccati veniali deliberati. Vita interiore vivace.

5 Meditazione. La Confessione. Lc 15,1 sq. Gesù Buon Pastore. Scoprire il suo amore. Cercare di capirlo. La sua bontà e la sua gioia. Incontro con il Sacramento. Ricchezza di grazia e di progresso. Da parte nostra amore penitente e sincerità. Esaminare tutte le condizioni per rendere ottima la partecipazione.

6 Meditazione. Gli ostacoli alla vita spirituale. Lc 14,16. I nostri difetti. Il dominante. Nella luce di Dio conoscere noi stessi. Effetti della cognizione soprannaturale. Come combattere e vincere. L’umiltà, la direzione spirituale. La perseveranza.

7 Meditazione. La famiglia di Nazaret. Mt 1,18. Le scelte di Gesù. Diventare una famiglia evangelica. Il disprezzo dei valori del mondo. Il nascondimento, la povertà, l’umiltà, la confidenza in mezzo a tutte le prove. Il dovere quotidiano. La missione della famiglia.

8 Meditazione. La carità fraterna. Mc 8,22. Bisogna vederci sempre meglio. Avere una carità sempre più alta vedendo Gesù negli altri. I motivi della carità cristiana. È essenziale. È vitale testimonianza. Come deve manifestarsi. Il perdono. La generosità sempre e piena. Amarsi in famiglia e in comunità.

9 Meditazione. La povertà evangelica. 1Gv 1,1 sq. L’esperienza di Gesù. Comunione con Lui. Necessità di condividere il distacco dalle cose. Il suo esempio e il suo insegnamento. Come si fa a distaccarsi. Scendere nel concreto anche come famiglia. La comunità e il suo statuto. Il piano pratico.

10 Meditazione. Il Programma. At 4,32. L’ideale di vita. Vivere come quella prima Comunità. Un programma intelligente e concreto. 1) Scegliere una grande verità che diventi anima di tutto. 2) La liturgia. 3) La confessione. 4) La virtù. 5) I doveri familiari e sociali. 6) L’apostolato.

(16) Esercizi Spirituali al Gruppo “Amicizia” Sant’Ilario, 10-11-12 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1 sq. Zaccheo. La nostra disponibilità e la nostra ricerca. a) Staccarsi coraggiosamente; b) salire per vedere; c) accogliere il suo invito. Riflettere; d) serenità e gioia; e) silenzio e umiltà; f) decisione e fiducia; g) conversione piena.

1 Meditazione. Gesù ci rivela il Padre. Gv 14,5 sq. La vera conoscenza di Dio viene solo da Gesù. Che cosa ha detto. Le infinite perfezioni. Dio infinito amore, infinita bontà. Doveri di conoscerlo: contemplarlo, ammirarlo, lodarlo, adorarlo. Attori e sacerdoti della lode, dell’adorazione e del ringraziamento. Come è la nostra lode e il ringraziamento. Riforma della preghiera. Quali tipi di preghiera. La Santa Messa, la grande preghiera di adorazione e di ringraziamento. L’umiltà sincera come svilupparla.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Mc 1,9 sq. Il Battesimo. La manifestazione della Santissima Trinità. Il centro della nostra spiritualità. Che cosa ci ha detto Gesù. La Santissima Trinità nella nostra vita e nella nostra preghiera. La chiamata ad essere figli. Ciò che comporta. L’abitazione in noi dello Spirito Santo. Lasciarsi guidare. Ascoltare, onorare.

3 Meditazione. Il senso della vita cristiana. Mt 18,1 sq. “Se non diventerete come bambini”. Come ricevere la parola di Dio e non fuggire. La scelta che è necessario operare sempre. Aderire con sicurezza e con totalità. Superare tutti i falsi equilibrismi. Conoscere noi stessi della vera conoscenza nel suo Spirito. I vari valori e la vera personalità.

4 Meditazione. Il peccato. Rm 8,1 sq. Operare la nostra salvezza. Comprendere le cose giustamente. La prima e la seconda conversione. Rifiuto totale, convinto, del male. Le diverse forme del male. La necessità di vedere tutto nella luce della fede.

5 Meditazione. La penitenza. Mt 3,1 sg. Necessità. Posizione di sincerità e lealtà. La giustizia che esige la penitenza. Prova che siamo veramente pentiti. Abusi della grazia. Le forme di penitenza. Penitenza attiva e passiva. Piano di penitenza. Forza liberatrice.

6 Meditazione. La Confessione. Mc 10,46. Il cieco di Gerico112. Il grande dono. L’incontro con Gesù. Grande fede. Le cose necessarie per la validità e quelle perché sia un grande mezzo di progresso. La direzione spirituale. L’impegno deciso e la gioia.

7 Meditazione. La Vocazione. 1 Ts 4,1 sg. Per la sua sapienza e il suo amore Dio Creatore e Santificatore ha avuto un piano per ognuno di noi. Piano mirabile per la nostra santità, ha predisposto il tempo, le grazie, le misericordie. Poi ci ha chiamato con la vocazione di stato a realizzare la santità in un determinato modo e, se nel Matrimonio, con una determinata persona. Le nostre corrispondenze. Collaborare dappertutto nell’ambiente, nel lavoro, con determinate persone. A che punto siamo nel nostro lavoro spirituale? Che cosa dobbiamo fare se ci siamo attardati?

8 Meditazione. La povertà. Lc 6,20 sq. La necessità del distacco. L’esempio di povertà di Gesù. Ciò che ha detto. Come lo dobbiamo ascoltare e imitare. La povertà nello spirito. La povertà amore. La libertà. La gerarchia dei valori. Un genere di vita sobrio e umile. Un giusto equilibrio. La stima e l’aiuto ai poveri.

9 Meditazione. Il Programma. Gv 10,1 sq. Il buon Pastore. Ascoltare la sua voce. Disponibilità, confidenza, umiltà. 1) Verità centrale; 2) le liturgie e la loro importanza; 3) la Confessione; 4) la preghiera personale; 5) la virtù; 6) i doveri; 7) il gruppo e l’apostolato.

112 Cfr Mc 10,46-52.

(17) Esercizi Spirituali al gruppo “Gioia di Dio” Sant’Ilario, 13-14-15 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 5,1 sq. La vocazione degli apostoli. La nostra chiamata all’amore e all’amicizia: la riconciliazione. “Salì su una barca”113: il distacco e la disponibilità. “Prendi il largo”114: la preghiera e l’ascolto. “Maestro, abbiamo faticato”115: vittoria su l’avvilimento e la rassegnazione. “Presero”116: i frutti veri che potremo raccogliere. Impegno e spirito di sacrificio.

1 Meditazione. Gesù ci rivela il Padre. Gv 12,44. Solo Lui può svelare il vero volto di Dio. Ci ha insegnato quale è veramente. Padre infinito in tutte le perfezioni. Come lo dobbiamo conoscere. Non come il mondo che si crea i suoi idoli. Conoscerlo è ammirarlo, lodarlo, adorarlo. Diventare veri adoratori. Nella vita dobbiamo cercare di conoscere e di fare la sua volontà. Come Gesù. Senso creaturale. Senso di proporzione. Conosceremo dalla preghiera. Quanto è lode e adorazione e ringraziamento. Preghiere egoistiche. Riformare per riconciliarsi.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Rm 8,14. Gesù ci ha reso figli e eredi. Con il suo sangue. Figli perché donati della grazia, che ci ha elevati e ci ha portati nel seno della Trinità. Ci ha fatto conoscere il vero Dio Trino e Unico. Il nostro posto. Come dobbiamo vivere in questa fede. Essere lode a Dio. Gloria vera. Non finalizzare su di noi o su qualsiasi cosa creata. Tutto per la Santissima Trinità. Benedire; anche per le creature non intelligenti. La nostra devozione.

3 Meditazione. Il piano di Dio per noi. Mt 18,1 sq. Essere come bambini. Bisogna ascoltare la sua parola perché ci ama e sa. Con semplicità, con umiltà, con totalità. Non diminuire, non dimenticare, non rimandare. Dio ha un piano di sapienza. Chiama, dispone, dà l’aiuto. Come l’argilla in mano al vasaio. Non lamentarsi, non pretendere. La nostra vita di figli rimane nelle mani al Padre. Totalmente.

4 Meditazione. Il Peccato.

113 Lc 5,3. 114 Lc 5,4. 115 Lc 5,5. 116 Lc 5,6. Gv 1,29. “Ecco l’Agnello di Dio”. La missione di Gesù è quella di salvarci dal peccato. Purificarci: necessità e modo. Le due conversioni. Urgenza di deciderci per non abusare delle grazie. Essere uniti a Gesù in questa opera di distruzione del peccato.

5 Meditazione. La Penitenza. 2Cor 5,14. Necessità di unirci a Gesù il Penitente. Il dolore dei nostri peccati deve essere autentico. La sincerità e l’onestà. La paura dell’ipocrisia. Umiltà e vero dolore. Penitenze passive e attive. Educare noi stessi. Mortificazione è liberazione.

6 Meditazione. La Confessione. Lc 19,1 sq. Il Buon Pastore. Rivedere l’incontro e scoprire il Cuore amante di Gesù. La preparazione. L’esame. Il vero dolore e proposito. L’accusa e il dialogo con il confessore. La direzione spirituale e le modalità: lo spirito di fede, la confidenza, l’obbedienza. La penitenza sacramentale. Il ringraziamento. La seconda conversione.

7 Meditazione. La vita interiore. Ef 3,14. Che valore ha. Come si costruisce. Il raccoglimento. La grande verità. Gli ostacoli. L’incessante lavoro. Orientati fare tutto per amore a Dio. Non cercare altre cose. Gli idoli veri che tentano. I difetti: l’orgoglio, la pigrizia, la sensualità.

8 Meditazione. La Preghiera. Lc 10,21. “Ti rendo grazie”. Come ha pregato e come ci ha insegnato a pregare. Il problema di una vera preghiera. Di un colloquio, comunione, amore. Quali sforzi compiere. La leggerezza. Le distrazioni. Le forme. La meditazione. Come renderla efficace e forte.

9 Meditazione. La carità. Lc 10,30. Il buon samaritano117. Il comando di Gesù. I motivi profondi. Il suo precetto per i suoi118. Amare i vicini, i lontani, i nemici. Come amarli. La generosità concreta, il servizio, l’umiltà. La stima, il sovrannaturale, la pazienza, il perdono. Carità in famiglia, come; tra gli amici in comunità, con i lontani.

10 Meditazione. Il Programma. Mt 21,28.

117 Cfr Lc 10,30-37. 118 Cfr Gv 15,12. Fare un programma che non sembri un «sì» e diventa un «no», perché fatto male. Impegno intelligente e forte: a) la verità, b) la liturgia, c) la confessione, d) la preghiera, e) la virtù, f) i doveri, g) l’apostolato.

(18) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Spirito Santo” e “Magnificat” Sant’Ilario, 16-17-18 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Mt 14,22 sq. La tempesta sedata. La soavità di essere con Gesù. Il suo ordine. Sembra lontano, ma è vicino. Interviene con amore. Fede, confidenza, impegno, riflessione, umiltà. Mortificazione, silenzio, presenza.

1 Meditazione. Il Padre Celeste. Gv 14,3 sq. La riconciliazione è possibile se conosciamo veramente Dio. Ed è Gesù che ce lo fa conoscere. Ci parla della sua grandezza e della sua bontà. I veri adoratori. I falsi idoli. Conoscere Dio, ammirarlo, lodarlo, amarlo. Il Padre. Fare tutta la sua volontà come ha fatto Gesù. Il senso creaturale. Il senso delle proporzioni. La preghiera vera e non egoista.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Mc 1,9. Con la sua umiliazione Gesù ci ha ottenuto di conoscere la Santissima Trinità. Come ci è rivelato il mistero. La nostra figliolanza. Le nostre relazioni. Lo spirito di adozione. La gioia e la forza. L’abitazione in noi; la vita interiore. I nostri doveri di ospitalità.

3 Meditazione. La Parola di Gesù. Mt 18,1 sq. Come accoglierla. I bambini. Accettarla con gratitudine e gioia, tutta. Le parole difficili. Non farci un cristianesimo a nostro comodo. Altrimenti ci facciamo degli idoli. Rachele119. Il pericolo della mediocrità. Fidarci del Signore completamente. Farsi una vita evangelica a somiglianza di Gesù.

4 Meditazione. Il Peccato. Gv 1,29. “Ecco l’Agnello”. Perché è venuto Gesù. La sua penitenza e la sua immolazione. Capire la sua azione redentiva. Unirci a Lui. Detestare il peccato e non volerlo assolutamente. Prima e seconda conversione. Il dolore e la penitenza. Stato nostro.

5 Meditazione. La Penitenza. 2Cor 5,14.

119 Cfr Gen 31,22-35. Riconciliarci richiede conversione e penitenza. La forza della penitenza e i suoi frutti di liberazione e di dominio. Tanto più uno ha peccato per guarire ha bisogno di penitenza. Dio perdona subito ma noi abbiamo bisogno di cure per non ricadere. Penitenze passive e attive. Il dono della confessione e come bisogna essere sinceri nel riconoscere i peccati e come possiamo pentirci.

6 Meditazione. La Confessione. Mc 8,22. Le condizioni per una buona confessione e perché diventi mezzo di progresso. La grazia sacramentale. La preparazione con la Parola. L’esame critico. Il dolore vero e il proposito. L’accusa. Il Dialogo. La vera direzione spirituale. Il ringraziamento.

7 Meditazione. La vita interiore. 1Ts 4,1 sq. La nostra chiamata alla santità. Il dinamismo necessario. Le tentazioni: l’esempio di Gesù. Come le ha vinte. La tentazione dell’attaccamento: l’avarizia. Come è diffusa; tenere per sé; non dare agli altri. Attacchi disordinati anche a delle sciocchezze. La tentazione dell’orgoglio. Quanto potente e frequente. Umiltà verso Dio e umiltà verso il prossimo. Umiliarsi per i peccati.

8 Meditazione. La Santa Famiglia. Mt 1,18. Il nostro ideale evangelico. L’impostazione di tutta la vita. L’ideale come la famiglia di Nazaret. Il lavoro continuato per la perfezione. La laboriosità e l’amore. Vittoria sulla pigrizia, sull’attaccamento alle cose materiali. Spirito di povertà. Il grande amore per la purezza. La nostra dignità e la nostra vocazione. Salita alla perfezione della purezza.

9 Meditazione. La carità fraterna. Gv 15,12. Il suo comandamento. I motivi della carità, il suo esempio e le sue parole. L’amore per tutti anche per i nemici. La carità nei pensieri, nelle parole e nelle opere. Carità in famiglia. Grande sforzo per la pazienza e per la comprensione. Carità verso i vicini e gli amici. La vera amicizia. Verso i lontani: apertura e aiuto verso tutti. Il giudizio finale.

10 Meditazione. Il programma. Lc 5,1. La pesca miracolosa120. Spirito di obbedienza e di confidenza. È lo Spirito che suggerisce e comanda. Fare invocando tanto lo Spirito. Solo così è efficace e dura. 1) L’idea centrale; 2) le liturgie; 3) la meditazione e la preghiera;

120 Cfr Lc 5,1-9. 4) la virtù; 5) i doveri; 6) l’apostolato.

(19) Esercizi Spirituali ai Gruppi “Sacro Cuore” e Donne di Azione Cattolica Sant’Ilario, 20-21-22 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1. Zaccheo121. Meditazione per un itinerario di conversione. Staccarsi, salire, voler vedere, desiderio di Gesù, obbedienza, silenzio, riflessione, prontezza, decisione forte e non rimandata.

1 Meditazione. La Rivelazione del Padre. Gv 14,5 sq. Gesù ci ha svelato il vero volto di Dio. Non una falsa immagine che hanno in molti. Studiare le parole di Gesù. Contemplazione. Adorazione, lode, benedizione. Tale ossequio deve esprimere la vita e la preghiera. Esame rigoroso.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Mc 1,9. Il Battesimo di Gesù. Rivelazione della Santissima Trinità122. Mistero mirabile di tutta la vita cristiana. Noi figli di Dio. La dignità e la gioia. L’abitazione di Dio in noi. La devozione trinitaria. Tutto a gloria della grande Santissima Trinità. La vita interiore.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 18,1 sq. Come stimarla e come accoglierla. L’umiltà. Non deformare o minimizzare. I falsi idoli. Le parole difficili del Vangelo. Volere avere una vita in tutto conforme a quella di Gesù. Dobbiamo servire il Signore e non fermarci al comodo. Altrimenti non si può parlare di riconciliazione.

4 Meditazione. Il Peccato. Gv 1,29 sq. “Ecco l’Agnello”. La redenzione è costata a Gesù tutto il sangue. Si è immolato. Il senso del peccato. Come lo giudica Dio e come esige riparazione. Prima e seconda conversione. La penitenza è necessaria. La mentalità del penitente; come si costruisce.

5 Meditazione. La Confessione. 2Cor 5,14.

121 Cfr Lc 19,1-10. 122 Cfr Mc 1,9-11. Sincerità e dolore. Dono di Gesù che ci vuole rassicurare. Necessità dell’itinerario penitenziale. La preparazione con la Parola di Dio. L’esame con l’invocazione dello Spirito Santo. Il dolore vero e il proposito efficace. L’accusa e la penitenza. Il ringraziamento.

6 Meditazione. La vita interiore. Mc 8,22. Il cieco123. La graduale guarigione. La liberazione dai nostri difetti. Riconoscerli, combatterli. Il nostro attaccamento alle cose di questa terra. La nostra avarizia. L’esempio di Gesù povero e il suo insegnamento. La vita sobria. La nostra disponibilità. L’umiltà. Influsso dell’orgoglio. La lotta per non essere ipocriti. Solo per Iddio e sempre per Lui.

7 Meditazione. La famiglia di Nazaret. Mt 1,18. Il suo esempio di confidenza e di abbandono alla volontà di Dio. Come dobbiamo sostanziare la vita nostra di fede e di abbandono. Confidenza ma anche tanta laboriosità. Il danno della pigrizia nella vita spirituale. L’impegno per collaborare con la grazia. La perseveranza in tutto.

8 Meditazione. La preghiera. Lc 10,21. La vera preghiera comunione. La sete di Dio e l’obbedienza allo Spirito Santo. L’ascolto. La meditazione. Il dialogo. Riempirci di Dio. Lo sforzo e il problema delle distrazioni. La priorità e il tempo di pregare. La stima e il necessario lavoro. Le pratiche di pietà.

9 Meditazione. La carità. Gv 15,22. L’importanza fondamentale. Il suo comando. Il suo esempio. Come deve essere la carità soprannaturale. In famiglia: la pazienza e la comprensione, l’umiltà, il servizio. Con gli amici e i vicini. Coi lontani. Nel campo del lavoro.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 5,1. La pesca miracolosa124. Sul suo precetto buttare le reti. Farlo, ascoltando lo Spirito Santo. 1) Verità base. 2) Le liturgie. 3) Preghiere personali. 4) La virtù. 5) La direzione spirituale.

123 Cfr Mc 8,22-26. 124 Cfr Lc 5,1-8. 6) I doveri. 7) L’apostolato.

(20) Esercizi Spirituali alla Comunità “Madre della Chiesa” Sant’Ilario, 24-25-26 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1. Zaccheo125. Come lui, cerchiamo di vedere Gesù, di ascoltarlo, di obbedirgli. Con prontezza, con gioia, con decisione. Il programma, fissiamolo così sulla preghiera, riflessione, umiltà, silenzio, mortificazione.

1 Meditazione. La Rivelazione del Padre. Gv 14,3 sq. Gesù lo svela a noi. La vera cognizione di Dio. Conoscerlo bene, amarlo. La contemplazione, l’adorazione, la lode, benedizione, il ringraziamento. La parte che ha nella vita e nella preghiera.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Lc 3,21. Il Battesimo126. La gloria della manifestazione trinitaria. Conoscere, adorare, amore da figli. Noi chiamati a questa grande dignità. L’abitazione in noi. Centro della vita interiore. I doveri dell’ospitalità. La gioia della comunione con Dio.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 8,1 sq. Gesù ci insegna il Padre, ma ci insegna anche i nostri doveri. Ascoltarlo, ubbidirgli, averlo come unico Maestro. Non fuggire, non selezionare tra parole facili e difficili. Ci guida in tutto. Non dimenticare che la vita è una prova. Non farsi degli idoli. Quali?

4 Meditazione. Il Peccato. Gv 1,35-39. Come si presenta Gesù: Colui che toglie i peccati. Seguirlo. Non volere nessuna sorta di peccati. Lottare. Prima conversione. Vivere in grazia. Seconda conversione: eliminare i peccati veniali e tendere alla perfezione. La vera penitenza. Penitenze passive e attive. Necessità: senza penitenza non si vive giustamente.

5 Meditazione. La Confessione. 2Cor 5,14.

125 Cfr Lc 19,1-10. 126 Cfr Lc 3,21-22. Sincerità e lealtà. Il mirabile dono. Come Gesù è il Buon Pastore. Le sue tenerezze e le sue cure. La sua gioia per la conversione diventa la nostra gioia nel Sacramento. Necessità di riceverlo bene. Umiltà, sincerità. Dolore vero e soprannaturale.

6 Meditazione. Le condizioni per la Confessione. Mc 8,22. La grazia sacramentale. La preparazione con la Parola. Esame di coscienza che serve anche a vedere la stessa coscienza che col tempo e la trascuratezza rischia di ottenebrarsi. La meditazione della Passione. Proposito concreto. Il dialogo e la direzione spirituale. La penitenza. Il ringraziamento.

7 Meditazione. La famiglia cristiana. Mt 1,18. La vocazione alla famiglia. L’esempio di Nazaret. La santificazione. L’aiuto vicendevole degli sposi. L’esempio. Le difficoltà. L’attaccamento ai beni terreni. Il graduale soffocamento. La povertà evangelica. Lo stile di vita imparato da Gesù. L’ordine e il tempo.

8 Meditazione. La carità. Mt. 21,28. La vera carità verso Dio e il prossimo nei fatti. L’esempio e le parole di Gesù. L’estensione. La carità del cuore. L’umiltà. Il servizio. In famiglia. Con gli amici, con i lontani. La testimonianza. L’uguaglianza di carattere. La comunità deve essere il grande esempio dell’amore fraterno. Le difficoltà.

9 Meditazione. Il programma. Lc 5,4. La pesca miracolosa127. Lo spirito di fede. Pregare, ascoltare lo Spirito Santo. Confidare solo nel suo aiuto. Non un programma nostro. 1) Idea centrale. 2) Meditazione. 3) La liturgia. 4) La confessione e direzione spirituale. 5) Virtù. 6) Famiglia. 7) Lavoro. 8) Apostolato.

127 Cfr Lc 5,4-9.

(21) Esercizi Spirituali alla Comunità dell’ “Immacolata” Sant’Ilario, 27-28-29 Ottobre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 5,1 sq. Pesca miracolosa. Spirito grande di fede. Ascolto con docilità. Staccarsi da terra. Togliere le preoccupazioni. Sentire la grazia. Silenzio, profonda riflessione. Persistere anche di fronte un’apparenza come a un muro. Ubbidire allo Spirito Santo. Prendere le decisioni; non rimandare, non indugiare. Mortificazione per superare certe difficoltà.

1 Meditazione. Il Padre Celeste. Gv 1,1 passim. “Lui lo ha rivelato”128. Gesù ci fa conoscere il Padre e ci insegna l’atteggiamento verso di Lui. La vita e la preghiera, ubbidienza e adorazione. Il nostro dovere di conoscere e di adorare e di amare. Riformare la preghiera perché non sia egoistica e piccina. Il senso creaturale.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Gv 3,10 sq. Gesù ci fa conoscere la Trinità. Gesù ci rivela che Dio ha mandato il Figlio per redimerci, riconciliarci con Lui e divenire suoi figli. Quali conseguenze per la vita e per la preghiera. La Santissima Trinità abita in noi. Il mirabile dono e la vita interiore.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 7,28. Gesù è il Maestro. Il bene e il male ce li insegna Lui. Ubbidire è la nostra gloria. In tutto. Non secondo il nostro criterio e la nostra prospettiva. Dio è il primo. I falsi idoli. La legge evangelica. Amarla, seguirla. In tutto.

4 Meditazione. Il Peccato. Gv 10,1 sq. L’amore di Gesù Buon Pastore. Siamo stati comprati dal suo Sangue. Misurare il peccato così. La prima conversione e la seconda. Lottare contro tutti i peccati e trionfare dei nostri difetti. Gli aiuti. Lo sforzo di liberazione. Il progresso.

5 Meditazione. La penitenza e la sofferenza. Lc 13,1 sq. “Se non vi convertirete”. Necessità della penitenza. Educazione di noi stessi attraverso la penitenza. Forme di penitenza. Le sofferenze che abbiamo in tanti giorni. Come santificarle, come unirle alla sofferenza e alla penitenza di Gesù. Valore della sofferenza. Ostacoli e come vanno superati.

6 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. Il prezioso dono e come valorizzarlo. La sincerità della accusa e del dolore vero e profondo. I pericoli di confessioni affrettate. Come renderle ottime. La preparazione con la Parola. L’invocazione allo Spirito Santo. L’esame autocritico. Il dolore soprannaturale e il proposito. Il dialogo con il Sacerdote. Umiltà. Obbedienza, direzione spirituale. La penitenza e il ringraziamento.

7 Meditazione. La Sacra Famiglia. Mt 1,18. L’esempio. Perché il Signore è voluto nascere in una famiglia. La vocazione. Il Matrimonio. Le virtù familiari. Prima il far sempre e bene la volontà di Dio. Cercare la sua gloria. Non smarrirsi di fronte alle difficoltà. Il grande amore tra Maria e Giuseppe. Quale quello della nostra famiglia. La vera castità. Come tendere alla perfezione di questa virtù. Le gioie della famiglia. Il superamento dei propri egoismi.

8 Meditazione. Le vere virtù. Lc 7,36. La peccatrice pentita129. La decisione e la perseveranza. La lotta contro tutte le forme di pigrizia. Il danno del rimandare. Il dinamismo nell’attuare ciò che è doveroso. L’umiltà e il suo beneficio. I danni dell’orgoglio. La carità e l’umiltà.

9 Meditazione. La vita interiore. Ef 4,7 sq. La piena maturità del Cristo. Che cosa è e come si deve svolgere. Conoscere e vincere tutte le tentazioni palesi e nascoste. Dai frutti. Le più pericolose. La Direzione spirituale. Parte positiva: costruirla su una grande idea. Come sceglierla e come di essa irradiare tutta la vita. Esemplificazioni.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 14,15. La cena e le scuse130. Fare un programma che escluda le scuse presunte e i pretesti per le scuse future. Intelligente e molto concreto, sapendo che senza fatica non si diventa santi. Lo sforzo per una vera meditazione. Le liturgie. La preghiera personale. La confessione e la gioia. La virtù. La famiglia. Il prossimo e le relazioni comunitarie.

129 Cfr Lc 7,36-50.

(22) Esercizi Spirituali alla Comunità “Eucarestia” Sant’Ilario, 30-31 Ottobre / 1 Novembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 5,1 sq. La Pesca miracolosa131. Spirito di Fede. La sua chiamata e il suo amore. Il distacco e il silenzio. Sicurezza. Disponibilità. Una parola speciale c’è per ognuno. Raccogliere con l’invocazione allo Spirito Santo. Insistere molto sulla preghiera. “Sono davanti e busso”132. Umiltà e amore. Fortezza e spirito di sacrificio. “Se tu sapessi il dono di Dio”133. Disposti a dir di «sì» a ogni sua domanda.

1 Meditazione. La nostra conversione. 2Cor 5,14. In che cosa deve consistere. Dio Creatore sommo Dio Padre nostro. La vita la dobbiamo a Lui. Unico fine. I falsi idoli. La mediocrità. L’incoerenza. Il nostro dovere di ringraziamento. La contemplazione. La lode. Benedire Dio Padre nostro.

2 Meditazione. La Parola di Dio. Ef 4,7. La sua Parola è salvezza. Ci ha dato una legge per amare. Dobbiamo accettarla con gioia e con fede. Vivere obbedienti, sicuri di ciò che comanda e di ciò che promette. Fare le cose per Iddio e non per le creature.

3 Meditazione. Le grandi verità. Gv 1 passim. Gesù ci ha rivelato Dio. La Santissima Trinità. La nostra adorazione. Diventare adoratori nella vita e nella preghiera. Le forme di preghiera. L’Incarnazione: Gesù uomo-Dio. Nostro Salvatore e fratello. Nostro modello.

4 Meditazione. Il Peccato. Lc 13,1 sq. Gravità. Il Sangue di Gesù e il suo martirio. Per scontare il peccato. Meditare e convertirci. La prima conversione: non solo l’abbandono ma fuggire ogni pericolo prossimo. La seconda conversione: eliminazione del peccato veniale che ci impedisce l’arrivo di tante grazie di Dio. L’Amore.

131 Cfr Lc 5,1-9. 132 Cfr Ap 3,20. 133 Cfr Gv 4,10. 5 Meditazione. La Confessione. Gv 12,35 sq. La luce. Vivere e giudicare nella luce di Gesù. Vedere nella giusta proporzione i doni in particolare il suo dono nella Confessione. Dono di grande misericordia. Sincerità e onestà. Umiltà e vero dolore. Il pericolo di non farlo abbastanza bene. La preparazione, l’esame nello Spirito Santo, il dolore e il proposito. L’accusa e la direzione spirituale. La penitenza e il ringraziamento.

6 Meditazione. L’accidia. Mc 1,40. Il lebbroso134. La lotta contro i difetti. Il progresso della vita spirituale. Il non concludere. L’influsso della pigrizia nello svolgersi della preghiera, nella vita di virtù, di famiglia, di comunità. La mortificazione che libera e apre il cammino. La gioia della laboriosità.

7 Meditazione. La famiglia. Mt 1,18. L’esempio di Nazaret. Ha fatto sempre, prontamente e fedelmente la volontà di Dio. Così deve fare la nostra. Lo spirito di fede. Vedere Dio e servirlo. L’amore; esempio dell’amore casto e pieno. La cura della castità e la crescita di questa virtù. Come crescere.

8 Meditazione. La Chiesa e la carità. Rm 12,1 sq. Il Corpo Mistico. La ricchezza, la gloria, la gioia. I doveri nella Chiesa. Il nostro compito. Il ricevere e il dare. L’amarsi vero tra di noi. Le qualità dell’amore. Le opere e la comprensione. L’obbedienza. Le sue qualità perché sia autentica. Lo sviluppo della direzione spirituale.

9 Meditazione. Il programma Mc 10,13. Come un bambino. Chiarezza, fortezza, semplicità. Ascoltare lo Spirito Santo e obbedirgli. 1) Grande verità, 2) preghiera, 3) liturgie, 4) Confessione e direzione spirituale, 5) virtù, 6) famiglia, 7) doveri, 8) apostolato.

134 Cfr Mc 1,40-45.

(23) Esercizi Spirituali alla Comunità della “Croce” Sant’Ilario, 3-4-5 Novembre 1986

Introduzione della sera precedente. Mc 8,22. Il cieco di Betsaida135. “Lo prese per mano”136: la misericordia e riconciliazione. “Lo condusse fuori”137: il distacco e il silenzio. “Con la saliva”138: la sua sapienza illumina; disponibilità. “Gli impose le mani”139: grazia di Spirito Santo e preghiera. Vederci. Crescere nella fede e la grande docilità. Persuasione della nostra miseria e necessità della sua azione. Spirito di umiltà e di penitenza.

1 Meditazione. Gesù ci fa conoscere il Padre. Gv 14,5. Farsi una grande idea di Dio e viverla. Che cosa ci ha insegnato Gesù. Le perfezioni divine. La sua Paternità. La contemplazione, la lode, l’adorazione. Far di noi degli adoratori.

2 Meditazione. La Santissima Trinità e l’Incarnazione. Lc 3,21. Le verità base. Gesù ci introduce nel Regno. Ci fa figli di Dio. Il nostro rapporto con la Santissima Trinità. La nostra dignità e la nostra ospitalità. La devozione alla Santissima Trinità e a Gesù Verbo incarnato.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 18,1 sq. Come accoglierla e il suo valore. La legge di Dio. Il bene e il male. Le parole facili e le difficili. La fede. L’abbandono nella confidenza. Vedere le cose come le vede Gesù con semplicità e forza.

4 Meditazione. Il Peccato. Gv 1,35. Gesù ci insegna la gravità del peccato e la necessità della penitenza. Unirci alla sua penitenza per la salvezza nostra e del mondo. Il saper soffrire. Le penitenze passive di ogni giorno. Seguire l’esempio di Gesù.

135 Cfr Mc 8,22-26. 136 Mc 8,23. 137 Ibidem. 138 Ibidem. 139 Ibidem. Santificare le nostre difficoltà quotidiane. La prima e la seconda conversione.

5 Meditazione. La Confessione. 2Cor 5,14. Il dono meraviglioso. L’efficacia del sacramento. La gioia e l’aiuto. Rivedere le condizioni: la preparazione, l’esame, il dolore, il proposito, il dialogo, la penitenza e il ringraziamento.

6 Meditazione. La vita interiore. Mc 12,41. L’obolo della vedova140. Il segreto per una vita interiore vera è dare tutto generosamente. Dare con amore. L’essere tirchi toglie ogni progresso. La pigrizia come difetto dominante. Nella preghiera, nell’esercizio delle virtù. I rimedi. La mortificazione.

7 Meditazione. La Santa Famiglia. Mt 1,18. La santità della Famiglia di Nazaret. L’accettazione piena della volontà del Padre. Vita tribolata e provata. L’amore tra Giuseppe e Maria. Il modello per tutti gli sposi. Amore grande in Dio a servizio di Gesù. Il modello per amarsi soprannaturalmente e fortemente. La castità: la crescita in questa virtù. La perfezione.

8 Meditazione. La Santa Messa. Lc 15,1 sq. La riconciliazione ha la sua pienezza nella Messa, nell’incontro con il Buon Pastore. La Messa sacrificio per i peccati, rinnovamento della Croce. Come parteciparvi. Meditare per essere molto sensibili. Portare tutto alla Messa. Viverla come sacerdoti e vittime.

9 Meditazione. La carità. Rm 12,1 sq. Necessità di predicare le virtù evangeliche. Prima di tutto il distacco, lo spirito di povertà. Non centralizzare su le cose materiali, sul lavoro, sulle preoccupazioni. La sobrietà virtù familiare. Senso della carità verso i poveri. Realizzare la carità fraterna come ci ha insegnato il Signore. Nei pensieri, nelle parole, nelle opere. In specie in comunità. Esemplificazioni.

10 Meditazione. Il Programma. Mt 11,25 sq. Fede, semplicità, generosità, gioia. 1) Verità grande che ci entusiasmi. La Croce e ciò che ci conduce alla Croce. 2) Meditazione. 3) Liturgie. 4) Confessioni.

140 Cfr Mc 12,41-44. 5) Virtù. 6) Doveri.

(24) Esercizi Spirituali alla Comunità di “Maria Regina” Sant’Ilario, 7-8-9 Novembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1. Fare come Zaccheo. Voler vedere, salire, staccarsi dalla folla. Obbedienza di riflessione, generosità. Per noi disponibilità, silenzio per l’ascolto, meditazione fonda. Spirito di sacrificio. Grano di senape per la fede141; il grano che cresce fino a diventare un albero142.

1 Meditazione. Gesù ci svela il Padre. Gv 14,5. Conoscere di più Dio; è esigito dalla riconciliazione. Conoscere la sua grandezza, le sue perfezioni. Ammirare, lodare, benedire, adorare. I nostri doveri di lode. Impostare sul senso di adorazione la preghiera e la vita. Veri adoratori. Il dovere della vita di lode. Preghiera.

2 Meditazione. La Santissima Trinità. Mc 1,9. Gesù ci ha fatto conoscere la Santissima Trinità. Il mistero della vita in Dio. L’Incarnazione. Perché è venuto il Figlio di Dio. La nostra salvezza e la nostra figliolanza. Come vivere le due grandi fondamentali verità. La preghiera alla Santissima Trinità. L’esempio della preghiera di Gesù al Padre. La vita interiore.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 18,1 sq. Come fanciulli. Accogliere la parola con fede, con umiltà e con semplicità. Il perdono di Dio. Accogliere il suo insegnamento in tutto il facile e il difficile. Lasciarsi guidare. Fare le cose finalizzando solo su Dio. Gli idoli. Come Rachele143. Togliere tutti gli ostacoli. L’umiltà. La sincerità. La decisione.

4 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Gv 1,29. Gesù Agnello. La penitenza di Gesù. Capire il peccato guardando alla Croce. Il dovere di unirsi a Lui rifiutando ogni peccato e facendo penitenza. Le due

141 Cfr Lc 17,6. 142 Cfr Mc 4,30-32. 143 Cfr Gen 31,22-35. conversioni. La vittoria sui peccati veniali. La penitenza di ogni giorno nel portare la croce. Come santificare le sofferenze e le preoccupazioni. La vittoria sui nostri egoismi e sulle impazienze. Vivere il lavoro in spirito di espiazione e di fede.

5 Meditazione. La Confessione. Mt 21,28. La vera volontà di conversione. Sincerità e onestà. Valutare il dono che ci fa Gesù. Umiltà e umiliazione. Rivedere tutte le condizioni. Preparazione. Esame. Dolore. Proposito. Accusa. Dialogo con il confessore. Direzione spirituale. Penitenza e Ringraziamento.

6 Meditazione. L’accidia. Rm 8,1 sq. Per essere di Dio bisogna essere decisi e forti. La legge del Regno. La tentazione della mediocrità. Come influisce la pigrizia su tutto: sulla preghiera, sulla devozione eucaristica, sull’esercizio delle virtù. Come sia da vincere con la mortificazione. La laboriosità spirituale.

7 Meditazione. La Sacra Famiglia. Mt 1,18. Le finalità della famiglia. L’esempio di Nazaret. La disponibilità a tutta la volontà di Dio. La prontezza e l’umiltà. L’amore tra i coniugi grande e soprannaturale. La castità virtù che deve crescere. Come crescerla. La preghiera e il dialogo. Come insistervi. Le conquiste con l’aiuto vicendevole.

8 Meditazione. Il distacco e l’umiltà. Ef 3,8 sq. Imitare Gesù e vivere come Lui. L’ideale della vita evangelica. Perché Gesù ha voluto essere un povero. Come seguirlo. Le scelte nostre. La povertà e la famiglia. Il tenore di vita. L’amore e la pratica dell’umiltà. I campi speciali per l’umiltà.

9 Meditazione. Il Programma. Lc 5,1 sq. Farlo nella fede; lo spirito soprannaturale. Realizzarlo forte e deciso. Come ascoltare lo Spirito. 1) La verità base, 2) la meditazione, 3) le liturgie, 4) la confessione e direzione spirituale, 5) la virtù, 6) la famiglia, 7) i doveri, 8) l’apostolato.

(25) Esercizi Spirituali alla Comunità della “Presentazione” Sant’Ilario, 11-12-13 Novembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19,1. Come Zaccheo cercare di vedere Gesù, ubbedirgli, ospitarlo. Disponibilità, umiltà, silenzio, riflessione, confidenza totale, spirito di fede, penitenza. Propositi.

1 Meditazione. La grandezza di Dio. Gv 14,5 sq. Conoscerlo, ammirare, lodare, benedire, adorare, ringraziare. Farsi un’idea grande. Le idee del mondo. Lo sviluppo della preghiera nella lode e nell’adorazione. Toglierci da una preghiera piccina e povera.

2 Meditazione. La Santissima Trinità e l’Incarnazione. Mc 1,9 sq. La teofania. Le meraviglie rivelate. La nostra fede. L’Incarnazione. Che cosa, tanta grazia. La nostra figliolanza. La nostra dignità e il dovere. La devozione trinitaria. Come attuarla. Gesù Verbo Incarnato e la nostra spiritualità.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 5,17 sq. La legge e l’amore. L’obbedienza. Dio fine della nostra vita. Tutto per Lui, non per motivi umani. La costruzione di idoli. La rettitudine di intenzione. Le facili deviazioni. I supremi diritti di Dio. Il vero amore.

4 Meditazione. Il Peccato e la Penitenza. Lc 13,1. Unirsi a Gesù il grande penitente. La sua vita tutta una penitenza. Il Crocefisso. Capire il peccato. La conversione dal peccato grave e dal veniale. La riparazione del peccato. Il dispiacere e la penitenza. Le penitenze passive. Le pene, le noie, le contraddizioni di ogni giorno. Imparare a soffrire e ad offrire. Le penitenze volontarie.

5 Meditazione. La Confessione. 2Cor 5,18. Il grande dono pasquale. La gioia e il profitto. La sincerità e il dolore. Rivedere tutte le condizioni per poter renderle ottime. Il dialogo con il sacerdote. La direzione spirituale. La penitenza volontaria. Il ringraziamento e il proposito. 6 Meditazione. L’accidia. Mt 21,28. La facilità del difetto. Come si estende e progredisce. La pigrizia nella preghiera, nella meditazione, nella vita eucaristica. Le virtù non formate e sempre allo stato iniziale. I rimedi e la legge dello sforzo. La laboriosità nell’anima e nella coppia.

7 Meditazione. La Santa Famiglia. Mt 1,18. Modello. Disponibilità, prontezza, accettazione di una vita difficile e povera. Desiderio di imitarli. Il distacco dai beni terreni. La liberazione. La sobrietà. L’amore tra Giuseppe e Maria. Come i coniugi li devono imitare. La castità e le sue conseguenze. Il progresso.

8 Meditazione. La vita interiore. Mc 8,22. Il cieco144. Lasciarsi curare per vederci bene. La preghiera. Interiorità e maturazione. La meditazione. Metodo e scelta. Vita eucaristica. La Santa Messa. Partecipazione. La Comunione e come si deve fare bene.

9 Meditazione. La carità. Ef 3,8 sq. Il grande precetto di Gesù. Come dobbiamo amare in Lui: nei pensieri, le convinzioni; nella volontà, lo sforzo. La carità tra i coniugi. Quali qualità. La carità in comunità, nella Chiesa e con i lontani. La disponibilità in concreto.

10 Meditazione. Il Programma. Lc 5,1 sq. Grande fede. Ascoltare lo Spirito Santo. 1) La verità centrale, 2) la Meditazione, 3) le liturgie, 4) la confessione e direzione spirituale, 5) le virtù, 6) la famiglia, 7) la comunità, 8) l’apostolato.

144 Mc 8,22-26.

(26) Esercizi Spirituali alla Comunità della “Natività” Sant’Ilario, 14-15-16 Novembre 1986

Introduzione della sera precedente. Lc 19. Zaccheo145. Riconoscerci peccatori. Voler vedere Gesù. Umiltà. Fede. Contemplazione. Ascolto. Silenzio. Riflessione matura. Disponibilità. Preghiera viva di invocazione. Penitenza. Raccoglimento.

1 Meditazione. Gesù ci svela il Padre. Gv 14,5. La grandezza di Dio. Le sue perfezioni. Come Gesù ci ha fatto conoscere il Padre. La contemplazione, la lode e la benedizione. Lo spirito di adorazione. Come viverlo nella preghiera e nella vita. Riuscire «adoratori».

2 Meditazione. La Santissima Trinità e l’Incarnazione. Mc 1,8. La manifestazione trinitaria. Quanta contemplazione d’amore. L’Incarnazione e i prodigi della misericordia. Noi figli di Dio. La devozione trinitaria. La nostra dignità. L’abitazione della Trinità nei cuori. I doveri dell’ospitalità e la vita interiore.

3 Meditazione. La Parola di Dio. Mt 18,1. Come i fanciulli. Accogliere con semplicità. Perché ci ha parlato. La sua gloria e la nostra felicità. I falsi idoli. I centri di interessi. Lo sforzo per non lasciarci travolgere. Il giudizio di Dio.

4 Meditazione. Il peccato e la sofferenza. Gv 1,29. Gesù venuto per far penitenza e soffrire. Il bisogno di convertirci da ogni peccato. Il vero dolore. Accettare la sofferenza della vita quotidiana, le tribolazioni e le noie. Non ribellarsi o innervosirsi. Il grande valore del soffrire. L’intenzione retta e le croci. L’umiltà.

5 Meditazione. La Confessione. 2Cor 5,44 (vedi schema precedente).

6 Meditazione. L’accidia. Mc 8,22. Il cieco146. Lo sforzo di progredire. La necessità della costanza. La pigrizia influisce su tutto. Sulla preghiera, sulla meditazione, sulla partecipazione alla Messa;

145 Cfr Lc 19,1-10. 146 Cfr Mc 8,22-26. sulle virtù che restano sempre iniziali; sulla opera in famiglia e in apostolato.

7 Meditazione. La Santa Famiglia. Mt 1,18. Famiglia che custodisce Gesù; deve essere anche ogni famiglia cristiana. Fare la volontà di Dio, sempre, in ogni circostanza. Le pene della Santa Famiglia. Il distacco dai beni terrestri. Lo spirito e la pratica della povertà.

8 Meditazione. La carità. Ef 3,14. La carità di Gesù. Il precetto che ci ha dato e il suo esempio. Le dimensioni della carità vera e il suo esercizio. In famiglia, in comunità, verso tutti gli altri. Tendere a una grande perfezione.

9 Meditazione. Il Programma. Lc 5,1. La pesca miracolosa147. La fede, l’abbandono nel Signore. 1) La verità; 2) la meditazione; 3) le liturgie; 4) la virtù; 5) la confessione; 6) la famiglia; 7) l’apostolato.

147 Cfr Lc 5,1-9.

QUADERNO 43 - La Riconciliazione (1986) – SOMMARIO148 Riconciliazione – 1 1 Riconciliazione – 2 3 Riconciliazione – 3 5 Confessione (1) 7 Confessione (2) 10 Esame di coscienza (1) 13 Esame di coscienza (2) 14 Dolore dei peccati 16 Proposito 18 Accusa 19 Soddisfazione sacramentale 19 Preparazione alla Confessione 20 Ringraziamento della Confessione 21 Peccato 22 Penitenza 23 Tentazione 24 Conversione 25 Amore a Dio 28 Presenza di Dio 30 Pensieri 31 Esercizi Spirituali ai Diaconi (15-17 Agosto) 32 Esercizi Spirituali alla Comunità della “Resurrezione” (21-23 Agosto) 35 Esercizi Spirituali alla Comunità dell’ “Assunzione” (24-26 Agosto) 37 Esercizi Spirituali ai ragazzi di 1° Superiore (28-30 Agosto) 40 Esercizi Spirituali ai gruppi “Madre della grazia divina” e 2° Media Femminile (31 Agosto-2 Settembre) 43 Esercizi Spirituali ai gruppi “Stella del mattino”, “Madre Purissima” (3-5 Settembre) 47 148 Inserito in fase di redazione. Esercizi Spirituali ai gruppi “Preziosissimo Sangue”, “Santa Bernadette” (6-8 Settembre) 50 Esercizi Spirituali ai gruppi “Maria Ausiliatrice”, “San Luigi Gonzaga” (9-11 Settembre) 53 Esercizi Spirituali ai gruppi “Santo Nome”, “San Giovanni Apostolo” (12-14 Settembre) 56 Esercizi Spirituali alle “Spose dei Diaconi” (15-17 Settembre) 59 Esercizi Spirituali a un “Gruppo di famiglie” di varie comunità (19-21 Settembre) 62 Esercizi Spirituali ai gruppi “Regina degli Angeli”, “Luce”, “Domus Aurea” (23-25 Settembre) 65 Esercizi Spirituali a gruppi “Santa Maria della Vittoria”, “San Pietro” (28-30 Settembre) 68 Esercizi Spirituali ai gruppi “Cenacolo”, “Gloria” (2-4 Ottobre) 71 Esercizi Spirituali alla Comunità di “Cristo Re” (6-8 Ottobre) 74 Esercizi Spirituali al gruppo “Amicizia” (10-12 Ottobre) 76 Esercizi Spirituali al gruppo “Gioia di Dio” (13-15 Ottobre) 78 Esercizi Spirituali ai gruppi “Spirito Santo”, “Magnificat” (16-18 Ottobre) 81 Esercizi Spirituali ai gruppi “Sacro Cuore”, “Donne di Azione Cattolica” (20- 22 Ottobre) 84 Esercizi Spirituali alla Comunità “Madre della Chiesa” (24-26 Ottobre) 87 Esercizi Spirituali alla Comunità dell’ “Immacolata” (27-29 Ottobre) 89 Esercizi Spirituali alla Comunità “Eucarestia” (30 ottobre-1 Novembre) 91 Esercizi Spirituali alla Comunità della “Croce” (3-5 Novembre) 93 Esercizi Spirituali alla Comunità di “Maria Regina” (7-9 Novembre) 96 Esercizi Spirituali alla Comunità della “Presentazione” (11-13 Novembre) 98 Esercizi Spirituali alla Comunità della “Natività” (14-16 Novembre) 100

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