14/03/1983 - 107 - Sessualità

14/03/1983

107. Sessualità

14 marzo 19831

1. Il problema. Sua importanza. Avere le idee giuste. Parlarne in maniera equilibrata e serena.

È una realtà da capire secondo la ragione e la fede.

Non tabù, silenzio eccessivo. Angelismo. L’ uomo non è solo spirito, è anche corpo.

Non repressione sbagliata: ha un influsso deleterio sull’intero equilibrio della personalità.

Non mitizzarlo, perché esclude l’amore ed è visto esclusivamente per soddisfare il proprio desiderio e l’altro è visto come una cosa, non come una persona.

Non libertà senza controllo, vedendo come valore prevalente della vita. Confondendo la libertà con la spontaneità, istintività. C’è chi crede di trovare nel sesso lo scopo più alto della vita, in quanto strumento di piacere e segno di dominio.

Non lasciarsi schiavizzare dal sesso. Il sesso diventa una droga necessaria per vivere e sovente, per procurarsela, si è disposti a ricorrere a qualunque mezzo.

L’uomo ha, l’uomo è una personalità sessuata.

Ogni soggetto è prima di tutto uomo oppure donna.

Né il sesso è tale da caratterizzarsi soltanto e prevalentemente negli organi e negli apparati che distinguono la conformazione fisica macroscopicamente dell’uomo e della donna, ma è «dato» come una totalità che differenzia tutto l’essere e il contesto nella personalità integrale.

Sono differenti e diversi in ogni loro cellula, in ogni loro fibra, nei modi delle loro funzionalità psicologiche di apprendimento e di affettività, di emotività e di passionalità, di sociabilità, di esperienze intellettuali, morali, religiose, estetiche. Naturalmente ciò non comporta che uno dei sessi sia superiore all’altro. I sessi sono diversi, non sono uguali, ma sono e sono da considerarsi «pari». Pari in dignità, pari in valore; ambedue come persone ossia come soggetti e non come oggetti l’uno dell’altro. Sono insieme uguali e diversi.

L’educarsi a una visione serena e equilibrata di quello che rappresenta il sesso. Una cosa da affrontarsi senza falsi pudori e senza morbosità e sfacciataggine.

I due sessi sono uguali per intendersi, diversi per integrarsi; parità e complementarità sono le leggi della sessualità.

L’educazione sessuale non può fondarsi che nella coscienza del proprio sesso e di quella dell’altro, per un incontro che pone l’educazione sessuale come educazione all’amore, intendendo per amore quel sentimento che sublima e pervade tutto l’essere, perché ci si ama come persone e personalità e non come prestazione mutilata e distorta a livello puramente fisiologico e più che sessuale, puramente genitale.

Non è dall’incontro fisico che nasce l’amore, ma è dall’amore che si giunge all’incontro. In caso diverso le persone restano divise e separate, due e non una sola carne.

Non rifiutare il proprio sesso (femministe), dimenticando che ciò equivale in effetti al rifiuto della propria personalità e che, se si distrugge, non se ne può acquistare una diversa perché non si può diventare un altro.

Accettare, intendere, comprendere il proprio sesso, valorizzarlo per l’integrazione reciproca.

Dunque procedere a una vera educazione sessuale.

a) L’informazione. Ciò che si deve sapere in conformità alla propria età e alle proprie esigenze.

Un’informazione che deve avere una guida, genitori o persona grande e matura che dia garanzie.

Per evitare i pericoli. Con tempestività, con semplicità e con verità. I pericoli sono interni e esterni.

Fantasticherie irreali, pericolose forme di evasione e ricerca morbosa di notizie, sfiducia nel mondo degli adulti. Cattivi compagni, sbagliate informazioni, visioni distorte.

b) Non basta, l’informazione da sola non basta, perché la sessualità si colloca non sulla linea dell’efficienza ma nel contesto interpersonale. È legata all’amore.

Non può prescindere da una concezione della vita umana.

L’educazione sta nelle cognizioni, ma nell’affettività e nell’emotività; ecco perché deve essere individuale e individualizzata.

Noi diciamo «educazione alla purezza».

Dobbiamo cioè collocare l’educazione nella vita, nei problemi di vita, nella nostra fede. Non si può sezionare.

Regolare l’istinto sessuale secondo la retta ragione perché l’uomo realizzi la sua dignità, perché anche in questo sia onesto con sé e con gli altri, perché sia un degno figlio di Dio. Vedere i fini e il progetto di Dio. Perché Dio ci ha voluto sessuati. Non perdere nulla della sanità fisica e morale. Conservare integra la purezza di pensiero, di parole e di azione.

Il rispetto degli altri. Dio ti vuole collaboratore e datore di vita, ma ti vuole vittorioso su degli eccessi che rovinerebbero tutto.

C’è da recitare un Credo:

1) Credo che Dio mi ha creato corpo, anima, energie vitali; tutto è opera sua. Ricevo con gratitudine e le tratto con grande rispetto. Dio mi ha dato perché collabori a nuove creature e figli.

2) Credo in Gesù Cristo, il suo corpo come il mio, siamo sue membra.

3) Credo nello Spirito Santo, presenza, azione.

Perciò, nessun cedimento; un atteggiamento sbagliato indica un comportamento infantile, egoistico, discretamente selvaggio.

Invece il dominio vittorioso è la prova migliore della vitalità, del dominio, maturità mentale, pieno equilibrio psichico.

La purezza non è assolutamente un noioso sistema di norme repressive, ma è un elemento positivo e luminoso in quanto più grande della maturità umana e cristiana.

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