La lettura del brano di San Paolo ci fa entrare nello spirito della festa dell’Epifania. La nostra vocazione, vocazione di fede, vocazione di salvezza, non è venuta per i nostri meriti, non si afferma per le nostre opere. L’amore di Dio è un amore gratuito. Quindi guardiamo alla grande grazia che hanno avuto i magi. Perché loro? Perché una stella per loro? Perché questa provvidenza particolarissima per questi sapienti d’oriente? La risposta è unica: perché così Dio ha voluto e così Dio ha amato. Dio ama gratuitamente, chiama nella sua infinita misericordia chi vuole. E anche per noi, lo sappiamo, c’è una chiamata. E come i magi furono fedeli, ecco il senso della festa di domani è proprio questo: suscitare in noi la fedeltà, suscitare in noi la disposizione adatta. Non si può corrispondere alla grazia di Dio con indifferenza, con pigrizia, con neghittosità. Alla chiamata di Dio bisogna rispondere con prontezza, come hanno fatto i magi, dirgli di sì, anche se ci chiama a fare un grande viaggio, anche se ci chiama a fare dei grandi sacrifici, anche se ci chiama a dover lasciare delle cose e a metterci in particolare difficoltà. Domandiamo per domani questa grazia, la grazia di saper dire di sì, di saper dire quello che il Signore si aspetta, quel sì totale per la nostra bontà, per la nostra santità, per la missione che il Signore ha affidato a ciascuno di noi.
CODICE | 86A4V01321N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 05/01/1986 |
OCCASIONE | Catechesi Vespro, II Domenica Natale |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Amore gratuito di Dio |
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