10/04/1983 - Omelia Domenica Albis Matrimonio

Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1983
Omelia II Domenica di Pasqua Anno C

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At 5, 12-16; Gv 20, 19-31

La liturgia è glorificazione di fede e tutto oggi porta a questa gioia pura, santa, grande della fede. Con la fede c’è sicurezza, con la fede c’è conforto, con la fede c’è gioia. Senza la fede c’è solo l’angoscia, il buio, l’interrogativo perenne, insistente, tremendo. Tornano le parole di Gesù: “Beati quelli che crederanno” (Gv 20, 29). Sì, beati.

Noi oggi, vogliamo che sia una festa che ci dà coraggio, che ci dà quella letizia serena che vince tutte le difficoltà, dalle quotidiane alle straordinarie. Che ci dà coraggio, perché con la fede noi abbiamo il Signore in mezzo a noi. Il Signore vive nella sua Chiesa, opera attraverso la Chiesa. Mediante la sua resurrezione dà a tutti la possibilità che la vita sia una resurrezione continua.

Ed è proprio questo che noi preghiamo e noi auguriamo agli sposi: che la loro vita sappia, abbia il sapore sempre, la forza, l’energia, la serenità che viene dalla Risurrezione del Signore.

Noi auguriamo agli sposi che essi possano sentire due cose precisamente.

La prima: che sappiano vivere questa presenza magnifica di Cristo nella loro famiglia, di Lui, che li benedice oggi, che li santifica, che rende duraturo e fecondo il loro amore. Sappiano sempre vedere Cristo, in ogni circostanza, anche quando è velato. Tommaso era l’incredulo, ma dicevano i suoi amici: “Abbiamo visto il Signore”. Che possiate sempre, in tutta la vostra esistenza, ripetere le parole: “Abbiamo visto il Signore”, quando si presenta così, sotto delle spoglie che non sembrano le sue, quando si presenta così, così all’improvviso, così quasi a volerci ingannare. No, non ci vuole ingannare: vuole solo che la nostra fede cresca, che la nostra fede sia gigante. “Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno” (Gv 20, 29). Guardate sempre a Gesù. È una realtà che sarà sempre in mezzo a voi, è una realtà che voi sentirete man mano che saprete dare le prove del vostro amore, perché il Signore vuole che il vostro amore sia grande, che il vostro amore sia soprannaturale, che il vostro amore sia pieno di gioia e di serenità. Nel vostro amore troverete Lui, nel vostro amore sentirete la sua azione, nel vostro amore gioirete, perché non c’è nulla che possa estinguere o diminuire, ma tutto serve perché è proprio così: tutto è grazia per chi ama. Per due sposi che si amano tutto è grazia, tutto è forza, tutto è coraggio; perché c’è Lui, non per i motivi umani, non per le cose che passano, ma per la forza della sua Risurrezione.

E la seconda cosa che noi vi auguriamo è che voi ricordiate sempre che siete nella Chiesa e che nella Chiesa dovete operare. Ha detto Gesù: “Ricevete lo Spirito Santo”. Ecco la Chiesa. La Chiesa è il corpo di Cristo, la Chiesa, che pur fatta di peccatori, la Chiesa possiede lo Spirito Santo che unisce, che guida, che attraverso noi vuole completare il corpo di Cristo. Sì, voi siete disponibili, lo so che siete disponibili. Noi vi auguriamo che questa disponibilità sia sempre così forte e sentiate che vivendo nella Chiesa, che vivendo nella gioia della Chiesa, nella comunione della Chiesa, che vivendo da Chiesa, voi darete serena e grande testimonianza.

Amate la Chiesa, amatela nella vostra Parrocchia, amatela in quello che il Signore vi ha messo vicino. Amatela! Santificate voi stessi, in quello che è il servizio dato al Regno di Dio, in quella che è la vera e forte vostra posizione, la posizione di cristiani convinti, di cristiani che sanno che la vita presente è una grande opera, è l’opera del tempo per il premio dell’eternità.

Ecco così, noi, uniti a voi nell’affetto, mentre ringraziamo Dio di quello che vi ha dato, delle vostre famiglie, di tante grazie che il Signore ha sparso su di voi, che ha segnato in ogni giorno del vostro cammino, mentre ringraziamo, invochiamo e vi auguriamo i frutti dello Spirito che sono gioia, pace, amore. I frutti dello Spirito: noi ve li auguriamo abbondanti e magnifici. Noi vi auguriamo di operare tutto il bene che vi sarà possibile, per la gloria e l’amore di nostro Signore.

CODICE 83D9O01361E
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1983
OCCASIONE Omelia II Domenica di Pasqua Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale, Matrimonio
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Fede
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