21/02/1988 - Omelia I Domenica Quar

Sant’Ilario d’Enza, 21/02/1988
Omelia, I Domenica Tempo Quaresima – Anno B

Ascolta l'audio

Gn 9, 8-15; 1 Pt 3, 18-22; Mc 1, 12-15.

La Quaresima ci ricorda come vivere la vita cristiana che è combattimento, un combattimento spirituale, una difesa e un attacco.

Nessuno è senza tentazioni. La condizione dell’uomo su questa terra è di essere tentato. Si è tentati al peccato, si è tentati alla mediocrità, si è tentati all’indifferenza, si è tentati alla fuga. Troppi fuggono, hanno paura di affrontare la realtà e preferiscono disertare.

Il senso della vita è quello di essere prova: dobbiamo dimostrare al Signore il nostro amore e dobbiamo dimostrarglielo vincendo i nemici dello Spirito, vincendo le tentazioni del demonio, gli allettamenti della carne e del mondo.

Dobbiamo vincere, questa è la grande parola. E se ci costa, se ci sentiamo tribolati, sappiamo che è la stessa condizione della nostra vita, per cui non dobbiamo meravigliarci.

Bisogna che guardiamo a Gesù nostro modello; bisogna che guardiamo a Lui e sentiamo come vincere.

Prima di tutto dobbiamo conoscere bene i nostri pericoli e le nostre tentazioni. Chi dice di non avere tentazioni, è in una grande, forte, tentazione. Dobbiamo conoscere le nostre tentazioni: tutti i tentativi che ci sono di non fare la volontà di Dio, di fuggire le nostre responsabilità, di credere che siano indispensabili delle cose che non lo sono.

La vita cristiana deve seguire Gesù e la strada è solo quella lì. Tutto quello che tende a differenziarci da Gesù, a falsare i suoi insegnamenti, è tentazione insidiosa. La legge è la legge delle Beatitudini. Le dobbiamo ricordare e meditare in questa Quaresima le otto Beatitudini, cominciando dalla prima: “Beati i poveri in spirito perchè di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3). Dobbiamo allora capire che la nostra speranza non può essere in questa terra e nelle cose di questa terra; la nostra speranza deve essere nei cieli e tutto ci deve condurre a un pellegrinaggio terreno sereno e forte, a un pellegrinaggio che ci faccia crescere nell’amore di Dio e nel desiderio delle cose celesti.

Impariamo perciò a meditare ogni giorno la parola di Dio e ad applicarla alla nostra vita; impariamo ogni giorno ad attingere forza dalla preghiera, dal contatto vivo con il Signore; impariamo a mortificare le nostre passioni che ci tirano verso il male e compiamo le opere di penitenza con umiltà e con perseveranza; impariamo che la carità fraterna è ciò che piace di più al Signore, è ciò che ci attira maggiormente la sua misericordia.

Riempiamo la nostra vita di bene in modo che non ci resti posto per il male; riempiamo la nostra vita di amore perchè non ci resti spazio per altro sentimento; riempiamo la nostra giornata di opere buone, sapendo che finché abbiamo tempo possiamo fare delle cose che durano l’eternità.

Impegniamoci con molta energia a migliorare la nostra condotta, a vincere le nostre difficoltà, a dare al Signore tutto il nostro cuore.

CODICE 88BMQ01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 21/02/1988
OCCASIONE Omelia, I Domenica Tempo Quaresima – Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Riconoscere le tentazioni
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS