03/01/1988 - Omelia II Domenica Natale

Sant’Ilario d’Enza, 03/01/1988
Omelia, II domenica Tempo Natale – Anno B

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Is 55, 1-11; 1Gv 5,1-9; Mc 1, 7-11.

La meditazione del Natale si prolunga, perché non mediteremo mai abbastanza come quel Bambino che abbiamo visto nel Presepio – un bambino! – è il Figlio eterno di Dio, è la meraviglia dei secoli. Dio è in tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo ed è il Figlio che si è fatto uomo.

Perché tanta degnazione? Perché una distanza infinita è stata colmata?

Perché il Padre ci ama, il Padre ci ama tanto, anche se noi siamo peccatori, da mandare il suo Figlio, il Cuore del Padre.

Quanto dobbiamo meditare su questo Cuore, su questo amore misericordioso e prodigioso, su questo amore che non è mai sazio, che dona sempre! Ci ha donato e ci ha voluto all’essere: ci ha creato; ci ha amato ed è stato per noi che il Figlio, l’Unigenito, si è fatto Primogenito di tanti fratelli, si è fatto uno di noi e ha voluto soffrire tutta la vita ed è finito in un supplizio, il più terribile dei supplizi, la croce.

Quanto, quanto amore, quanta donazione, quanta generosità, quanta tenerezza!

È così che dobbiamo basare sempre di più la nostra comprensione del mistero dell’Incarnazione: dobbiamo entrare sempre di più nell’atmosfera dell’amore per donarci, per donarci anche noi fortemente e umilmente.

Il segreto della vita cristiana è questo dono d’amore, questo ricambiare l’amore di Dio, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Guardiamo allora di eliminare dal nostro cuore tutto ciò che non è amore: eliminiamo l’interesse, eliminiamo l’egoismo, eliminiamo l’orgoglio. Facciamo le cose per Dio, facciamo le cose solo per Lui, facciamole tutte per Lui!

Adoperiamoci per essere veramente logici, della logicità che prorompe dal Presepio e va fino alla croce, va fino all’Eucarestia, va fino a quello che è chiamata la follia dell’amore.

Adoperiamoci a capire, perché la nostra preghiera deve essere espressione di amore, il nostro superamento delle tentazioni, il nostro eseguire le virtù deve essere per amore, per amore di Dio che si è donato tutto a noi. Cosa possiamo fare se non donarci tutti a Lui e fare trionfare questa carità, questo amore, questa donazione totale?

Una donazione, un’offerta, una generosità che non finiscono mai: devono essere la molla della nostra vita per essere il nostro trionfo nell’eternità.

CODICE 88A2O01321N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 03/01/1988
OCCASIONE Omelia, II domenica Tempo Natale – Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
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