09/05/1976 - Omelia IV Domenica Pasqua ore 6.30 e ore 8.15 Ricostituzione Confraternita BV Carmelo

Sant'Ilario d'Enza, 09/05/1976
Omelia, IV Domenica Tempo Pasqua - Anno B - Messa ore 6, 30 e 8, 30 - Consacrazione alla B.V. del Carmelo gruppo giovani - Ricostituzione Confraternita del Carmelo

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At 4, 8-12; 1 Gv 3, 1-2; Gv 10, 11-18

OMELIA ORE 6, 30

È scoprire fino in fondo la nostra realtà, è capire che siamo figli di Dio, perché il Signore ci ha riscattato dalla schiavitù del peccato e ci ha chiamati a una vita nuova. Il Signore ci ha chiamato, perché ci ama: “Quale grande amore ci ha dato il Padre!” (cfr. 1 Gv 3, 1), soggiunge l’apostolo Giovanni. Quale grande amore! Il suo amore è questo: è la grande dignità che abbiamo, è il grande mistero della grazia scesa nei nostri cuori ed è ancora questa presenza invisibile, ma così evidente, di Gesù che, buon Pastore, non ha abbandonato il suo gregge, ma è sempre in mezzo a noi. E sentiamo che cosa vuol dire essere in mezzo a noi: egli offre la sua vita per noi, egli offre il suo cuore a noi, egli ci difende. La vita ha la sua grande sicurezza in questa presenza e in questa offerta, in questa presenza perché il Signore ci ama uno a uno. I nostri problemi, le nostre ansie, le nostre preoccupazioni non gli sono ignote. Noi diciamo giustamente che Gesù ci ama e Gesù si interessa di ognuno di noi, come fossimo soli al mondo e si dovesse preoccupare solo di noi. Il Signore ci ama, si offre per noi e la Messa è il suo continuo offrirsi, è il rinnovarsi continuo del suo sacrificio per la salvezza di tutto il mondo. Ecco, la nostra relazione col Signore non può, non deve essere una relazione anonima. Tu hai un nome, lui ti chiama per nome. Lui ha il suo nome e vuole che tu faccia con lui una relazione personale. Per alcuni Gesù è troppo lontano, Gesù è una divinità, che a loro sembra molto distante. No! Questa domenica del buon Pastore ci sottolinea come Gesù vuole con noi una vita profonda di comunicazione. È in questo senso e con questa forza che dobbiamo costruire la nostra preghiera. La nostra preghiera, per essere vera e giusta, deve essere una preghiera personale, cioè una relazione tu a tu, una relazione di amicizia, una relazione di amore, una relazione allora basata sulla fede, sulla sicurezza del suo amore, della sua bontà. Il Signore ha sottolineato tante volte, nelle sue esortazioni, come la nostra preghiera deve essere confidente, pienamente confidente, totalmente confidente. Una preghiera fervida non può che essere così e allora è ascoltata e allora non si può nemmeno dubitare lontanamente, che non venga accolta. Se ci ama tanto, se è vicino a ognuno di noi, siamo sicuri, ci darà quanto è bene per la nostra anima, quanto è bene per il nostro progresso spirituale. Ecco, ritempriamoci allora nella confidenza. A pensare a Gesù, quello che ci deve rallegrare di più è proprio questa sicurezza: lui ci vuole vicini a sé, lui ci vuole in uno slancio così grande di carità, lui ci ama con una tenerezza, che addirittura è inimmaginabile. Oh, la tenerezza del Cuore di Gesù! Se noi la scoprissimo! Se noi veramente la facessimo base di tutta la nostra vita cristiana! Ecco, sia questo, mi pare, il motivo di riflessione che facciamo oggi per il nostro bene, per la nostra gioia, per l’affermarsi della nostra vita cristiana.

OMELIA ORE 8, 30 Consacrazione alla Beata Vergine di un gruppo di giovani e ricostituzione Confraternita Carmelo

Questa domenica del buon Pastore siamo chiamati ad andare incontro a Gesù con ancora più grande confidenza, nella certezza di un amore che è per tutti e per ogni singolo. Egli ci ama, egli vuole da noi un sempre maggiore amore. Ecco perché oggi moltiplichiamo con confidenza le nostre preghiere e sono tre i motivi principali delle nostre preghiere.

Il primo: è la giornata mondiale delle vocazioni e preghiamo il buon Pastore di suscitare molti operai nella sua vigna. La vocazione è un dono di Dio. Noi preghiamo, perché il Signore non ci castighi diminuendo questo dono, il sacerdote è il dono del Cuore di Gesù, preghiamo perché si moltiplichino sacerdoti santi e religiosi santi. Dobbiamo pregare per tutta la Chiesa e, in modo speciale, perché il Signore guardi con misericordia la nostra Parrocchia e susciti una corrispondenza viva alla sua chiamata.

Secondo motivo: sono i nostri fratelli colpiti dal terremoto. Preghiamo per loro, perché la terribile tragedia, che si è riversata nella loro terra, e i loro lutti siano vissuti con fede, con abbandono in Dio. Le offerte, che verranno raccolte oggi e domenica prossima su invito del nostro vescovo, sono per un aiuto concreto a questi nostri fratelli, sapendo che questi nostri fratelli hanno bisogno di sentirci vicini in ogni campo, in ogni senso. Il nostro vescovo porterà le offerte all’arcivescovo di Udine.

Il terzo motivo della nostra preghiera è per la consacrazione, che fa alla Beata Vergine un gruppo di Juniores. Alla fine del mese noi consacreremo tutta la nostra Parrocchia al Cuore immacolato di Maria nella chiusura del mese di maggio. La consacrazione dei diversi gruppi è come un preludio, è come una preparazione. Questo gruppo vuole in modo particolare consacrarsi alla Beata Vergine del Carmelo, proprio perché è sorto e si è affermato in questa devozione. Vogliono rinnovare un’antichissima, la più antica di tutte le nostre devozioni parrocchiali; la devozione della Beata Vergine del Carmine è direi nel cuore della nostra Parrocchia dei secoli scorsi. Tra i primi libri, che abbiamo, abbiamo proprio l’elenco e l’attività della Confraternita della Beata Vergine del Carmine. È un rinnovamento che si aggancia a una tradizione. E che cosa dobbiamo dire a questi nostri ragazzi, che vogliono dare la loro giovinezza al Signore sotto la guida della Madonna? Noi preghiamo per loro, perché il loro gesto sia un gesto che tocchi la profondità della loro anima, sentano che veramente nella consacrazione alla Madonna non fanno che rendere attuale la loro consacrazione del Battesimo, quella consacrazione per la quale sono diventati figli di Dio e devono vivere da figli di Dio. Il loro gesto di consacrazione alla Vergine non è dunque che un’invocazione di aiuto, per vivere meglio il loro Battesimo, per essere cristiani coerenti, logici, forti. Se l’avvenire del mondo è in mano ai giovani, noi sappiamo che possiamo sperare se i giovani vivono nella fede e progrediscono nella fede, se i giovani sentono come la loro vitalità deve essere una vitalità che parte dal Battesimo e si snoda in tutte le testimonianze della loro vita cristiana. Noi auguriamo a loro questa forza, questa logicità e noi diciamo loro: pregate! Siate anime di preghiera. È la preghiera un mezzo facilissimo che Dio ci ha dato, per redimere noi e per redimere il mondo. È veramente nella consacrazione a quanto il Signore ci ha dato nell’Eucaristia, in questo dono di noi stessi al dono grande che Gesù ci dà, che ci realizzeremo. Noi vi diciamo: pregate! Pregate e siate molto fieri della vostra fede, testimoniatela sempre, testimoniatela nella sicurezza che il Signore è con voi. Cristo risorto ci dice: “Io sono il buon Pastore. Io vi conosco. Voi mi dovete conoscere, mi dovete conoscere della stessa conoscenza che intercorre tra me e il Padre. Sono sempre con voi. Offro la vita per voi”. Ecco allora la cosa che porterete sempre nel cuore: la certezza della presenza di Gesù, la certezza del suo amore e della sua grazia. Egli ci è vicino. La Madonna ci aiuta in questa opera grande, ci aiuta perché siamo sempre fedeli a Gesù, perché la nostra vita sia una corrispondenza di gioia e di amore.

CODICE 76E8O01363L
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 09/05/1976
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Tempo Pasqua - Anno B - Messa ore 6, 30 e 8, 30 - Consacrazione alla B.V. del Carmelo gruppo giovani - Ricostituzione Confraternita del Carmelo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La nostra relazione con Dio
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