Via Crucis 1986

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

È condannato con la più grande delle ingiustizie. Gesù non si ribella. Accetta in silenzio questa orribile profanazione del sentimento di giustizia. Gesù tace. Aveva profetizzato di lui Isaia: “Egli sarà come un agnello mansueto, di fronte a chi lo tosa”1. Gesù ci insegna a prendere le cose contrarie e le umiliazioni profonde con vivo spirito di fede. Dobbiamo prendere anche noi le cose che tante volte sentiamo ingiuste ed eccessivamente pesanti, che si aggravano su di noi, soprattutto, quando una cosa segue l’altra e la riteniamo non giusta, non vera… Pensiamo allora ai nostri peccati e tacciamo, offriamo… Pensiamo a come Gesù accetta questa condanna e animiamoci di amore, di viva serenità; quella serenità che non è passività, è viva perché è motivata, è viva perché è da Gesù ispirata.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE II

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù prende sulle sue spalle la croce che diceva per tutti un’infamia. Alla Croce erano condannati gli assassini, erano destinati i traditori. Gesù prende la croce per noi; perché troppe volte abbiamo offeso il Padre nostro, lo abbiamo tradito, abbiamo ucciso la vita di Dio in noi con i nostri peccati. Gesù prende la croce per tutti, per ognuno di noi. Gesù vuole così testimoniare che ci ama, perché sconta per noi quello che dovremmo scontare noi. Sconta per noi tanta, tanta offesa al Signore. Sconta per noi tutto ciò che in qualche modo ha rappresentato una scelta diversa dalla volontà di Dio. Dovremmo essere in croce noi. Noi dovremmo essere castigati. Torna ancora il profeta che dice: “Il castigo delle nostre colpe è caduto su di lui”2. È caduto su di lui quello che era per noi. Diciamo al Signore: Grazie! Grazie perché tu ci hai amato fino a questo punto: da prendere su di te il nostro castigo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

È schiacciato sotto il peso. La faccia a terra. Signore, capiamo bene perché hai permesso questa caduta: perché noi non ci avvilissimo mai delle nostre cadute, delle nostre miserie che si ripetono, dei propositi che facciamo e poi li stracciamo, delle nostre promesse che sembrano dei modi di prendere in giro, piuttosto che delle promesse. Il Signore è caduto per ottenerci la forza di rialzarci. È caduto perché le nostre confessioni segnino un progresso continuo, perché le cadute non si ripetano con monotonia, perché le nostre confessioni non siano monotone, da avviliti, senza un forte slancio di speranza. Il Signore Gesù si china su di noi e ci dice: Non disperare mai! Rialzati sempre! Rialzati con cuore, con generosità, con umiltà!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

È un incontro che dà la misura di quanto quei due cuori soffrivano. Si incontrano e si incontrano nella volontà del Padre. Il loro incontro è voluto per dire insieme al Padre: Sia fatta la tua volontà, non la nostra. Nessuno ha capito Gesù come lo ha capito sua madre. Nessuno ha capito il suo dolore come lo ha capito Maria. Nessuno ha partecipato con forza, con intelligenza, con amore, come ha fatto lei. Chiediamo alla Madonna la grazia di capire il dolore di Gesù. Troppe volte lo stiamo a guardare da lontano e non capiamo quanto il suo dolore sia nostro perché ha sofferto per noi. Se noi non avessimo peccato, non avrebbe sofferto. Ha sofferto per noi! Quanta ingratitudine invece da parte nostra! Quanta indifferenza! Quanta freddezza! Chiediamo perdono di un comportamento così indegno e impariamo a meditare sul crocefisso, a meditare sul dolore del suo cuore, sui dolori intimi di Gesù, quei dolori strazianti che sono più terribili dei dolori del suo corpo. Impariamo quanto i nostri peccati sono stati determinanti, quanto i nostri peccati sono una risposta orribile a tanto amore.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù ha permesso che il Cireneo lo aiutasse. Tutto quello che è avvenuto nella passione è stato scelto da Gesù. Il Cireneo è l’esempio: bisogna aiutare chi porta la croce, chi in certi momenti è aggravato dalla croce. Il Signore ci dice che non dobbiamo pensare solo a noi. Dobbiamo anche noi essere dei cirenei che aiutano volentieri, dei cirenei che sanno usare la carità per aiutare chi soffre, chi è in pena. Aiutare e pensare che non dobbiamo guardare i meriti, ma la vera carità che il Signore ci insegna: la carità verso il prossimo. Aiutare quelli che sono nel bisogno. Sapere perdonare i torti. Sapere aiutare chi ha bisogno, chi per noi è possibile soccorrere con la nostra solidarietà, con il nostro generoso atto di comprensione, con il nostro sorriso. Il Signore ci dà la forza per poter sopportare non solo le nostre croci, ma anche le croci degli altri.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La Veronica è un grande esempio. Un esempio che dobbiamo imitare con quella preghiera che chiamiamo di riparazione. Di fronte a tutta la grande ondata di peccati, di fronte a tutti gli insulti che riceve Gesù, di fronte a tutti i sacrilegi che si commettono ogni giorno, dobbiamo imparare a riparare, a stare vicino a Gesù con ancora più amore, con ancora più fedeltà, con ancora più comprensione. Dobbiamo capire che la riparazione è una preghiera molto, molto necessaria e molto valida. La devozione al Cuore di Gesù la domanda insistentemente. Gesù stesso, nelle rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque, insiste per avere questa riparazione, questa forma di amore fedele, di amore generoso, di amore totale. Proprio perché tanti non lo amano, lo dobbiamo amare di più. Proprio perché tanti, con la più grande indifferenza lo offendono, dobbiamo essere delicati. Proprio perché nella santa Eucarestia avvengono frequenti sacrilegi – peccati così brutti, peccati così desolanti – proprio per questo dobbiamo avere un amore più valido, più generoso, più fedele.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo Gesù ancora prostrato sotto la croce e domandiamogli la grazia che nel nostro cuore non manchi mai la speranza. Nel Battesimo Gesù infonde nella nostra anima, oltre la Grazia santificante, anche le virtù teologali: la fede perché possiamo avere lo stesso sguardo del Signore, la speranza perché il desiderio e la sicurezza non venga meno, la carità perché sappiamo amare con molta, molta perseveranza. Questa ricchezza che ci è data nel Battesimo dobbiamo viverla quali figli di Dio. La nostra speranza deve essere una speranza viva e totale perché siamo sicuri che il Signore mantiene ciò che ha promesso. Ci ha promesso di essere vicino, con noi fino in fondo; ci ha promesso di essere con la sua Chiesa. Ha promesso che le porte dell’inferno non prevarranno3. Ecco dobbiamo essere vivamente ricchi di speranza e vivere, nella speranza, la gioia e la gloria nel nostro Battesimo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

“Se così è trattato il legno verde, che ne sarà del secco?”4. Alla considerazione delle donne, Gesù richiama quale castigo si meriti il peccato. Il nostro peccato – lo sappiamo – merita l’inferno. L’inferno è un tormento eterno: ci priva di Dio per sempre. Quanto è terribile pensare che noi possiamo renderci degni di essere privati della presenza di Dio per sempre! Il Signore manda all’inferno il peccatore ostinato, non manda all’inferno per una piccola cosa, perché ama come sa amare un Dio che per noi ha sofferto tanto. Dobbiamo temere di ripetere i peccati, di abusare della sua pazienza, di abusare della sua misericordia, di abusare e di meritare un castigo eterno. Supplichiamo il Signore, per i meriti della sua Passione, di liberarci dall’inferno; ma ricordiamo di non abusare! Abusare della Sua pazienza è terribile, porta a delle conseguenze incalcolabili. Ricordiamolo sempre!

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Domandiamo a Gesù che ci assista sempre e che ci assista particolarmente nell’ora della nostra morte. Gesù è caduto per procurarci la forza di vincere anche le cose più difficili e più dure. In tutte le Ave Maria preghiamo la Madonna perché si ricordi di noi, soprattutto nel momento della nostra morte. È il momento decisivo! Lo sappiamo bene: tutti dobbiamo morire. La condanna della morte è venuta dopo il peccato d’origine. Dobbiamo pregare per tutti i moribondi che partono da questo mondo. Quanti ogni momento! Dobbiamo pregare anche per noi, perché la nostra morte avvenga nella Grazia di Dio, nell’amore di Dio, nella pace di Dio. La nostra morte deve essere la porta che ci apre l’eternità di gioia. Noi non abbiamo e non dobbiamo avere l’angoscia di quelli che non hanno la fede. Per loro la morte è un salto nel buio; terribile! Non sanno e la loro coscienza è gravata dal rimorso di tanti peccati. Preghiamo perché la nostra morte sia serena, abbandonata, fiduciosa.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE X

GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù accetta ogni tipo di umiliazione. Gesù dice di sì ed è spogliato nella maniera violenta con la quale trattavano i condannati a morte. Nessun riguardo per lui. Nessuna forma di rispetto. Gesù accetta tutto questo per scontare i nostri peccati di orgoglio e di ambizione. Vogliamo sempre – anche quando è una bugia – fare una bella figura. Troppe volte siamo dominati dall’orgoglio! Vogliamo far bella figura invece di saper accettare le conseguenze del nostro agire, invece di saper offrire ciò che, troppe volte, abbiamo meritato. Preghiamo il Signore che ci dia la virtù dell’umiltà. L’umiltà l’ha cosi raccomandata! Ha detto: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete pace per le vostre anime”5. Impariamo da lui, accettiamo da lui la nostra debolezza. Rafforziamola nell’invocare lui, così umiliato nella Passione.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XI

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Inchiodato. Uno strazio terribile. Perforato dai chiodi, il suo corpo deve appoggiarsi su queste piaghe. Quanta sofferenza! Quanta crudelissima, straziante sofferenza! Come dobbiamo ringraziarlo per tutto quello che ha sofferto per noi. Vorrà tenere, anche dopo la Risurrezione, il segno di queste piaghe. Le altre piaghe saranno completamente cancellate, ma non queste; perché noi sentissimo come sono le mani di Gesù quelle che ci danno sicurezza. Le sue mani! Quando ci sentiamo così abbandonati, così derelitti, sentiamo che le sue mani ci custodiscono, che le sue mani ci accarezzano, che le sue mani non si ritirano mai. Le sue mani ci assicurano il suo aiuto. Gesù cammina con noi perché possiamo avere coraggio. Così come camminerà con i discepoli di Emmaus, il Signore ci vuole stare vicino. Impariamo la virtù della confidenza. È una grande virtù! Che non venga mai meno!

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Dopo tre ore di penosissima agonia ha compiuto la sua missione. Ha compiuto una missione di tanta carità. Lo dirà lui stesso: “Tutto è compiuto”6. È compiuta la volontà del Padre. Sono compiute le profezie che lo annunciavano. È compiuta la certezza che la strada della salvezza è aperta. Morendo sulla croce ha assicurato a tutti gli uomini di potere avere il perdono del Padre. È morto per tutti! Tutti gli uomini così possono trovare l’abbondanza della misericordia. Nessuno è escluso. Chi vuole ha già la sicurezza, perché lui ha inchiodato alla croce il decreto della nostra condanna. Abbracciare la croce è abbracciare l’amore, riconoscere l’amore, riconoscere quanto il Signore ci ha cercato: “Io sono il buon pastore e il buon pastore dà la vita per le sue pecore”7. Sì, Signore, noi vogliamo essere le tue pecore, quelle che ascoltano la tua voce e riconoscenti per il tuo martirio vogliono seguirti sempre.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è nelle braccia di sua madre. Sua madre può stringerselo al cuore. Dobbiamo sempre capire che se vogliamo incontrarci con Gesù dobbiamo andare dalla Madonna. È la Madonna che possiede Gesù. Quando è venuto l’Angelo ha detto: “Sono la serva del Signore”8. Quando a Cana non era ancora venuta l’ora dei miracoli ha detto ai servi: “Fate quanto egli vi dirà”9. Capiamolo bene: per sapere servire il Signore, per ottenere i suoi miracoli d’amore, dobbiamo andare alla Madonna. La devozione alla Madonna è necessaria per arrivare con facilità a Gesù, per avere in Gesù il vero amore, il vero dono, per avere in Gesù la gioia di una fedeltà che non tramonta. Dobbiamo accrescere la nostra devozione alla Beata Vergine Addolorata perché ci insegni come si tratta Gesù, come si deve essere fedeli a Gesù; perché ci insegni a dare a Gesù tutta la nostra vita.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIV

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La tomba è sigillata. I soldati sono posti a guardia. Sembrava tutto chiuso, tutto tramontato. Sembrava il fallimento completo. Invece era l’inizio della vittoria, della splendida vittoria. Con gli occhi della fede dobbiamo sempre vedere oltre l’apparenza. All’apparenza si è trattati come gli altri e il mondo sembra vincere, sembra esultare; quelli che fanno i furbi a dispetto del Signore sembrano trionfare. Sappiamo che il Signore non ci unisce solo alla sua passione e alla sua morte, ci unisce anche alla sua risurrezione. Il cristiano è uno che pone le basi del trionfo perché pone tutta la sua fiducia in Gesù che è risorto, è salito al cielo, è il re dei secoli.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

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